ORSI ITALIANI MAGAZINE


Accadde all'improvviso

Un racconto di L. Lapis

 

Quel giorno accadde tutto all'improvviso. Non ero mai stato con un uomo e l'idea non mi era mai sfiorata per la mente. Ma una mattina mentre mi trovavo sul metro', diretto verso il mio ufficio, incontrai il padre di un mio ex compagno di scuola, un uomo sulla sessantina, alto, robusto

(piuttosto grosso) e molto distinto.

Buongiorno Giorgio, mi disse, e io che in un primo momento non l'avevo riconosciuto risposi con un salve, ma poi guardandolo bene in faccia aggiunsi:

Buongiorno signor Berna come sta? E' da molto che non ci vediamo, e Marco?

Marco si trova in America per lavoro, rispose, da sei mesi che non lo vedo e mi manca tantissimo. Parlammo del piu' e del meno per una quindicina di minuti e quando arrivo' la mia fermata ci salutammo promettendogli di andarlo a trovare a casa per passare una serata a ricordare i vecchi tempi. Ero molto affezionato a quell'uomo, d'altronde era il padre del mio migliore amico e compagno di scuola con cui avevo studiato per tutto il liceo e l'universita' ed era da tanto tempo che non lo vedevo.

Quella mattina passo' molto in fretta, il lavoro fu tanto che non ebbi nemmeno il tempo di fermarmi per fare una breve pausa. Verso le ore 16,00 ricevetti una telefonata, era il signor Berna che mi invitava a cena per quella sera, accettai volentieri l'idea di passare una sera con una persona molto colta e gentile non mi dispiaceva assolutamente. Uscii dall'ufficio alle ore 18,00 e tornato a casa ebbi tutto il tempo di fare un bel bagno caldo e sistemarmi per l'invito a cena.

Arrivai a casa del signor Berna puntualissimo e, dopo aver scambiato quattro chiacchere ci sedemmo a tavola per la cena. Conoscevo bene quella casa e, ritornarci dopo tanti anni, mi dava una forte emozione, in quella casa avevo passato la mia gioventu' e rivedere quei mobili, quei divani e soprattutto la stanza di Marco, mi faceva tornare indietro nel tempo. Finito di cenare ci sedemmo sul divano a guardare delle vecchie foto e a commentare i tempi di liceo quando gli unici pensieri erano lo studio e le donne.

Eravamo seduti accanto sul divano quando la sua mano si poso' sulla mia coscia destra, lo guardai di scatto e capii subito la sua intenzione. Tutto questo mi imbarazzo' tantissimo ma non ebbi il coraggio di dire niente. Questo mio silenzio fu interpretato come un incoraggiamento tanto che la mano dalla coscia passo' direttamente verso la mia pacca.

Ebbi un'erezione improvvisa senza rendermi conto di quello che stava per succedere e questo incoraggio' ancora di piu' lui che di scatto mi mise la sua lingua in bocca.

Volevo dire qualcosa ma non me ne dava l'occasione, spingeva la sua grossa lingua verso la mia gola, tanto da avere l'impressione di soffocare e con la mano andava su e giu' per tutto il mio corpo per poi fermarsi d'improvviso nei miei genitali.

Non mi diede il tempo di pensare quando sfibbiatomi i pantaloni prese il mio cazzo, diventato un'asta di ferro, in mano e comincio' a menarlo. Mi eccitai tantissimo e rilassatomi cominciai anch'io a masturbarlo. Ci spogliammo completamente nudi senza mai dire una parola i nostri corpi cominciarono a dimenarsi a stretto contatto. Ad un tratto si mise in ginocchio e comincio' a leccare la mia asta, scendeva con la lingua fino a toccare i coglioni per poi risalire e mettere tutta la cappella in bocca, spingeva il suo dito dentro il mio culo e con molta cura lo faceva girare dentro, d'improvviso si giro' e preso il mio cazzo lo indirizzo' verso il suo buco. Ebbi una sensazione di piacere fortissima, il calore del suo culo mi faceva eccitare ancora di piu' fino a quando spinsi con forza e con un colpo fui tutto dentro. Ebbi la sensazione di avergli fatto male ma non sentii nessun lamento anzi mi accorsi che era lui ad andare avanti e indietro e pressare contro il mio cazzo.

Stavo per venire ma lui con molta esperienza si fermo' e sfilatosi il mio pene dalla sua caverna, mi giro', mi divarico' le gambe e avvicino' la sua bestia verso il mio buchetto. Sentii nuovamente una sensazione di calore , la sua cappella era grossa e violacea e cercava di spingere contro di me. Mi faceva male ma non dicevo nulla anzi mi girai e prendendolo tutto in bocca lo insalivai per cercare di farlo scivolare meglio. Era la mia prima esperienza ma dai suoi gemiti capivo che stavo andando bene e questo mi eccitava ancora di piu'. Finito di insalivarlo fu lui a prendere l'iniziativa e dopo avermi steso sul letto mi alzo' le gambe sulle sue spalle e con le mani diresse il suo grosso cazzo verso il mio buco e con un colpo secco mi penetro' fino a sentire i suoi coglioni sbattere sulle mie chiappe.

Ebbi un attimo di dolore lancinante ma poi il dolore diede spazio al piacere e cosi' cominciai a godere come non mai. Il suo pene era caldo e sentivo la sua cappella che si ingrossava sempre di piu', il suo fiato si fece pesante fino a quando sentii inondarmi di un liquido caldo cioe' del suo sperma. Si fermo' buttandosi su di me e dopo pochi minuti, sempre senza parlare, si giro' e mi invito' con un cenno a penetrarlo. Non persi tempo, entrai in un solo colpo e dopo averlo stantuffato con ritmo sentii un brivido nella schiena: stavo per venire. Uscii di scatto e appoggiato il mio cazzo sulla sua grossa pancia la inondai di liquido denso e caldo.

Mi bacio' ancora una volta e con le mani si spalmo' tutto il mio sperma su tutto il suo corpo. Non avevo il coraggio di dire una parola e nemmeno lui si pronunziava anzi prendendomi per mano mi diresse verso il bagno, apri' la doccia e mi invito' ad entrare. Entrammo entrambi e mi insapono' tutto il corpo di bagno schiuma, diresse le sue grosse mani verso le mie natiche e con il dito cerco' di dilatarmi ancora, poi mi sussurro' all'orecchio: < ti voglio ancora>, mi scopo' nuovamente la sciandomi senza fiato per il troppo piacere e dopo avermi sborrato in bocca mi sciacquo' e , usciti dalla doccia mi asciugo' con molta cura.

Finalmente sentii la sua voce che diceva: scusami se sono stato cosi' intraprendente ma ho visto che anche a te non e' dispiaciuto. Fece una lunga pausa e infine aggiunse ora che hai provato se ti va e quando ne hai voglia sono a tua disposizione puoi bussare alla mia porta quando vuoi. Ero molto imbarazzato, avevo scopato con il padre di un mio carissimo amico e questo mi faceva vergognare ancora di piu', senza guardarlo in faccia mi rivestii, mi ricomposi e dopo avergli dato la buona notte mi diressi verso casa mia.


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