ORSI ITALIANI MAGAZINE




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L'appartamento in montagna

Un racconto di Fabrizio

Ho affittato un appartamento in montagna per scappare dal caldo soffocante che negli ultimi anni sta diventando insopportabile nei grandi centri abitati e ho iniziato il periodo di affitto nel mese di marzo quando la zona era ancora deserta.

Marzo ha portato con se delle giornate pazzesche e tutti i week end erano meravigliosi da passare lontano dalla città e farsi conoscere nella piccola realtà di paese dove avrei avuto piacere di incontrare gente nuova.

Infatti in quel periodo ci sono state molte sagre ma per gente del posto, poco pubblicizzate a valle dove quei pochi che risiedono ancora lì partecipano con grande impegno e devozione per le montagne dove sono cresciuti.

Proprio in una di queste feste ho avuto modo di conoscere il mio vicino di casa e la sua graziosa madre che hanno iniziato a vivere al di sotto del mio appartamento da aprile ma che non avevo ancora avuto modo di incontrare.

Lui un signore ben piazzato, appena arrivato all’età pensionabile, con due forti braccia, una pancia ben proporzionata e due gambe belle grosse e due piedi misura 47.

Per una strana casualità una mattina esco per portare la pattumiera ai contenitori della raccolta differenziata e me lo vedo arrivare in contro in ciabatte e tuta per stare in casa con un maglioncino, dove dalla scollatura usciva un bel pelo, con una camminata a gambe larghe, molto maschile.

Mi saluta, mi si avvicina e mi prende per il braccio e mi chiede come avrebbe potuto accedere alla terrazza grande.

È il mio terrazzo, gli risposi, quindi ad uso privato e siccome affaccia su un bel laghetto di montagna è vero… la vista da un po’ più in alto risulta essere più suggestiva.

Non lo sapeva perché era da poco lì e pensava fosse una terrazza ad uso comune.

Passano i giorni e nei week end quando arrivavo e lo vedevo dalla terrazza lo salutavo sempre educatamente e ricambiava ogni volta con un bel sorriso.


Una mattina mentre bevevo il caffè ho visto Giuseppe (così si chiama chiama il Daddy del piano di sotto) fuori dal suo piccolo balcone così gli dissi che se voleva vedere la terrazza e godere un po’ del panorama più in alto, se voleva, poteva venire.

Mi dice che era in ciabatte, se andava bene e gli risposi che andava benissimo, anzi… (doveva fare solo una rampa di scale, in effetti non capivo la domanda ma già mi eccitava vederlo in ciabatte con calze nere )

Suona, entra in casa e ci dirigiamo sulla terrazza e intanto gli offro un caffè… parliamo di tante cose; lui è qui in montagna con la mamma perché non sta bene e vorrebbe farla stare in tranquillità appena andato in pensione.

Single da molto tempo, ex muratore, sapeva fare ogni tipo di lavoro ma dopo un po’ che mi raccontava la sua storia improvvisamente il tempo inizia a variare e decidiamo di entrare.

Si accomoda sul divano ma prima di arrivarci, avendo messo un tappeto bello grande, si toglie le ciabatte, le lascia a lato e si siede con le gambe aperte e le braccia allargate sullo schienale del divano.

Io mi siedo di fronte a lui e devo dire che tra la sua posizione, le calze nere di un Daddy e il suo corpo sul mio divano mi hanno destabilizzato un pochino e lo guardavo con curiosità.

Quello che di questo maschio maturo mi è subito piaciuto è che ha capito fin dal primo istante che me lo sarei mangiato appena ne avremmo avuto l’occasione e infatti così è stato.

Mi chiede: che facciamo? Senza muoversi dal divano… mi muovo io verso di lui e mi inginocchio davanti a lui, gli prendo un piede e lo voglio subito annusare, poi l’altro e poi gli tirò giù i pantaloni e glieli sfilo.

Uno spettacolo, lui non muoveva un dito ma io lo avevo davanti a me solo con indosso le calze nere, un bel cazzo davanti a me pronto da essere leccato e ingoiato, un corpo appesantito ma notevole (si vedeva che era un ex muratore, bello sodo, peloso e massiccio)

Inizio il mio bel bocchino partendo dalla cappella, lui mi muoveva la testa a suo piacimento e io ingoiavo quella bella minchia matura con un buon sapore e pronta da far esplodere.

Godeva tranquillamente fino a quando mi spinge giù la testa e mi sborra in bocca senza pietà facendomi ingoiare tutto.

Gli bacio la pancia, prendo in mano ancora i piedi caldi e gli do un bacio. Mi alzo davanti a lui, mi tolgo la maglietta e mi faccio succhiare un po’ i capezzoli finché gli riverso un po’ di miele caldo sul suo petto poderoso e peloso.

Si pulisce, si riveste, mi ringrazia e mi dice che ci saremmo visti nei prossimi giorni per la colazione.

Quando torno ogni week end nel mio appartamento lo incontro sempre e solo a colazione per il momento e le brioches le porta lui fresche e rigorosamente vuote… la crema la mette lui!

Gode ogni volta senza tante pretese basta che ubbidisco alle sue richieste e non è più di tante parole ma va bene…

Finisce sempre così, le cose che non puoi dire a nessuno le racconti alla montagna.

A presto per nuove storie

Fabrizio


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


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