ORSI ITALIANI MAGAZINE


Questi autisti

Un racconto di Gigio


Quella sera avevo appuntamento con i miei amici per mettere a punto gli ultimi dettagli per il viaggio che avremmo fatto quell'estate. Erano le 21.30 di un inizio agosto infuocato, si sudava solo a respirare e la voglia di bere qualcosa di fresco, la noia di stare a casa e il fatto di dover portare i biglietti dell'aereo ad una mia amica maniaca dell'organizzazione mi avevano fatto decidere di scendere in centro. Prendere l'auto, neanche a parlarne, in centro non c'e' parcheggio e allora optai per l'autobus.

Alla fermata ero solo, l'autobus si ferma, salgo e mi rendo conto che ci sono solo un paio di persone in fondo e mi siedo sul sedile immediatamente dietro il conducente. Subito mi accorgo dallo specchietto rivolto sulle porte che l'autista e' un bel maschione sui 35, castano, lineamenti molto virili, pizzetto non molto curato e barba di un paio di giorni, un bel collo taurino. E' seduto e vedo solo le spalle e il torace grandi e fortisono gia' arrapato. Mi sconvolge la camicia aperta sul petto, un manto di peli castani, che fanno la loro porca figura anche sulle braccia possenti e tese a girare lo sterzo dell'autobus.

Vedo che ogni tanto lui mi guarda dallo specchietto e poi all'improvviso mentre mi guarda si accarezza il petto peloso. A questo punto mi alzo, mi avvicino, gli chiedo se l'autobus ferma in un determinato posto e lui mi guarda ed emozionato mi risponde di si'. Io mi tocco il pacco, lui mi guarda e con la lingua si inumidisce i peli del pizzetto e mi dice: ' Io sono a fine turno, vado a deposito e poi sono libero e tu?'

Come farsi scappare un'occasione del genere, quindi gli dico: 'Mando un sms a degli amici e sono libero anch'io' e cosi' faccio. Nel giro di 15 minuti durante i quali parliamo del piu' e del meno arriviamo al deposito, lui sbriga le ultime cose e poi ci avviamo a piedi verso casa di un suo amico che e' in ferie e che gli ha lasciato le chiavi per farsi innaffiare le piante. Nel giro di una decina di minuti siamo nel salottino di un monolocale carino ed ordinato, mentre mi siedo sul divano lui va in cucina, prende una coca e me la offre sedendosi accanto a me.

Mi accarezza e mi palpa una coscia e mi dice: 'Dovrei fare una doccia, sono tutto sudato e poi mi sono talmente eccitato per la situazione che non vorrei puzzare' Ed io: 'Se a te non da fastidio io adoro sentire l'odore del corpo sudato, non c'e' niente di meglio in una scopata' E lui: 'allora anche a te piace il sesso duro e crudo?' A questo punto si toglie la camicia e i pantaloni e si mostra in tutta la sua virilita'. Un corpo possente, massiccio non palestrato ma bello ruspante con pettorali sodi e capezzoli turgidi, stomaco e pancia appena appena pronunciati, cosce pelose e toste.

Mentre si toglieva le mutande mostrandomi un grosso cazzo pieno di vene, un paio di palle grosse e pelose e un culo con peli corti e duri, mi spogliai anch'io e cosi' lui si distese su di me. Sentivo il suo petto peloso e umido di sudore strusciarsi sul mio che anche se peloso e sodo non era certo come il suo. Con le mani mi stringeva il culo mentre io gli avevo afferrato il petto e mi perdevo in quella carne bollente. Ci baciammo e poi cominciai a leccargli il collo, gli tirai su le braccia e comincia a leccargli una ascella, pelosa, sudata, odorava di maschio e sesso mentre lui si masturbava sulla mia pancia. Mentre lo leccavo comincia a farglielo in mano e lui mi accarezzava e pizzicava i capezzoli.

Poi mi fermai, lo baciai in bocca, gli leccai il collo, il petto, la pancia e sentivo sotto il mento i peli del pube. Finalmente ebbi davanti agli occhi il suo cazzo e le sue palle che gli leccavo e succhiavo mentre con la mano facevo su e giu' sul cazzo Poi non resistetti piu' e comincia un bucchino poderoso, ciucciavo e leccavo, mentre lui dava spinte di reni come se mi volesse scopare in bocca. Nel frattempo gli accarezzavo il petto, la pancia, il culo e poi di nuovo il petto e cosi' via.

Ero arrapato e lui si arrapava sempre piu', cosi' ci posizionammo per un 69 favoloso, io con questo maschio addosso che mi ciucciava finalmente il cazzo, mi accarezzava le palle e mi infilava un paio di dita nel culo ed io che, mentre lui mi scopava in bocca assaporavo il suo odore di sudore e pre sborra mentre lo inculavo con le dita. Stavo impazzendo, volevo incularlo con il cazzo e cosi' glielo dissi togliendomi il suo cerchione dalla bocca:' Voglio chiavarti'

Cosi' lui si mise a pecora e in un sol colpo glielo infilai dal buco del culo fino in gola mentre lui ululava di godimento e nel frattempo glielo facevo in mano. Era bellissimo vedere il mio cazzo sparire in quel culo cosi' potente e peloso, poi lo girai perche mentre me lo scopavo volevo vederlo godere e soprattutto volevo toccargli il petto, il torace. Infatti piu' lo scopavo forte piu' mi aggrappavo al suo petto mentre lui mi avvinghiava con le gambe e se lo menava forte. Cominciai a fotterlo con violenza, sentivo il rumore delle mie palle sudate che sbattevano contro il suo culo bagnato e caldo e in un colpo gli venni dentro mentre lui mi implorava di fargli assaggiare la mia sborra e cosi' glielo misi in bocca per l'ultimo fiotto.

Improvvisamente mi prese, mi alzo' le gambe sulle sue spalle e mi comincio' a fottere come un maiale in calore, urlava che ero la sua sfottuta troia, e all' improvviso mi sborro' nel culo con una tale violenza che mi sentii un fiotto salire nell'intestino.

Si accascio' sopra di me e sudato e ansimante mi bacio' con il suo cazzo duro ancora nel mio culo...

Continua


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