ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Aprile 2011


INSEGUENDO EMMA DANTE - A PORTATA D'OCCHIO - SULLE ALI DEGLI ANGELI, IL VOLO SOPRA LA PADOVA DEI SUOI PRINCIPI - PERCHE' UNA MOSTRA VIENE SNOBBATA?  


                                                     
Potrebbe sembrare un titolo ad effetto, invece si tratta di un titolo logistico! Si, perche', per vedere la TRILOGIA DEGLI OCCHIALI di Emma Dante, nel Veneto, non basta una sola citta', e se si, l'occasione non era nell'ordine voluto dalla regista.
Mi spiego: A Vicenza, al Teatro Astra martedi 29 marzo e' andato in scena BALLARINI, terza parte della trilogia, mentre  ACQUASANTA e IL CASTELLO DELLA ZISA sono stati rappresentati il giorno successivo, quando li ho visti io.
Il 31 Marzo, invece, a Mira, al Teatro Villa dei Leoni, e' stato proposto BALLARINI, ed io c'ero, cosi' da seguire la trilogia nell'ordine voluto dall'autrice.
ACQUASANTA verra' rappresentato il 18 Aprile, al Teatro di S.Marta, a Venezia! Che fatica!
Certo, anche un merito, quello di ospitare questi importanti spettacoli, ma mi domando perche' non si sia riusciti, come ovunque, o quasi... evidentemente, a presentarli assieme, visto l'evidente e sottile filo, si, ma d'acciaio!... che li lega!?
In effetti, prima di parlarne, osservero', che pur avendo visto i tre capitoli in ordine, mi e' mancato di poterli seguire uno dopo l'altro, perche', se la prima sera sono rimasto con il desiderio di vedere il terzo capitolo, quella successiva, mi sono mancati i primi due, vedendo il terzo.
Cio' che mi colpisce sempre piu' nel lavoro di Emma Dante, e' la capacita' di sintesi, e la densita' dei suoi pezzi teatrali che vivono anche e soprattutto grazie alle straordinarie capacita' dei suoi attori.
ACQASANTA, e' interpretato da Carmine Maringola, che, instancabilmente, per cinquanta minuti, affabula, bofonchia, canticchia, danza, salta, anzi, direi proprio: zompa, legato a delle cime passate sopra un telaio da cui pendono tre ancore, lui e' dietro una prua di barca, come interrata nel palcoscenico, gioca con l'acqua, si sdoppia, diventa alternativamente, il mozzo, il marinaio, l'ufficiale che talvolta sono presenti contemporaneamente, o si avvicendano in scena vorticosamente, con un cambio di berretto, in inforcare e togliere degli occhiali.
Un marinaio senza il mare, che sogna il mare, che desidera il mare. Attonito quando lo vede per la prima volta... fanfarone quando racconta di avventure mirabolanti tornando a bordo. Mozzo maltrattato e 'messo sotto' , schiaffeggiato dalle onde. un marianio perduto e ritrovato, citando Oliver Sacks. Un lunghissimo applauso ha salutato la poliedrica performance di Maringola.
Dopo un breve intervallo si e' ripreso posto nella bella sala in pendenza, per i trenta densissimi minuti de IL CASTELLO DELLA ZISA, interpretato da Claudia Benassi, Stéphanie Taillandier ed Onofrio Zummo.
In proscenio, all'estrema destra ed all'estrema sinistra due bambole vestite di vaporosi abiti rossi. Entrano in scena due ragazze, due sorelle, forse, che parlottano, gesticolano, eseguono una partitura di passi veloci, il rituale di una vestizione, che le fa passare da signorine di buona famiglia, a collegiali, a novizie, a suore; inforcano gli occhiali, li tolgono si sistemano, cercano giocattoli sotto cumuli (?) coperti da teli bianchi, ne scoprono uno, sotto c'e' un uomo rannicchiato in un pigiamino dormi e gioca azzurro. e' evidentemente letargico.
Nonostante le sollecitazioni delle due pazze, perche' questo sono, ora ce ne rendiamo conto, non reagisce, le monache carceriere, sorelle, vice madri spaventosamente violente nella loro affettuosa sollecitudine, le provano tutte: cerchi, birilli hoola-op, bambole con il carillon, finche' lui si riscuote, miracolosamente si muove, si risveglia, parla, straparla, cade, si rialza, delira si eccita, arriva al parossismo, stramazza definitivamente. Nulla piu' possono, le cieche incapaci mentecatte caricate a molla come le bambole rosse!!!
Grandi applausi anche per loro. La sera dopo, dunque, a Mira, in provincia di Venezia, BALLARINI, ovvero Sabino Civillari e Manuela Lo Sicco, che rivivono, a ritroso, in 45 minuti, il loro amore.
In scena due bauli, dietro ad uno, una vecchina che alza sopra la testa due fili che mette in contatto.Si accende un piccolo firmamento di lampadine, la luce si e' accesa:ecco la sua  'madeleine'. Un vecchio appare dietro l'altro baule, si avvicinano faticosamente, si abbracciano, si baciano, danzano, fanno l'amore ( un'immagine che mi ha ricordato i due anziani genitori di Sissy Spacek in Tre donne di Altman), poi via le maschere, e sulle note di canzoni del secolo scorso, da Mina a Tenco, da Pavone a Michele, da Vianello a Morandi, dai Cetra a Milva, danzando la loro vita sino alla prima conoscenza, passando per una maternita'; lui qui fa pensare proprio s Saturno! Intanto saltando e ballando, benissimo, la loro vita.
Poi riappaiono le maschere della vecchiaia, ad un certo punto lui non c'e' piu', lei, una donna che ricorda, e' seduta sul baule richiuso, dove sono tornati tutti gli oggetti, il contatto luminoso s'interrompe, le stelle ed le memorie si spengono... buio e silenzio a lungo, prima che il pubblico emozionato scoppiasse in un lunghissimo applauso ai due anziani-ragazzi.


emilio campanella

Si chiama: Veronese, le storie di Ester rivelate, la nuovissima proposta di Palazzo Grimani a Venezia, e continua una politica di sensibilizzazione  e proposte stimolanti per far conoscere un luogo per troppo tempo sconosciuto ai piu'.
Questa volta, dal 21 Aprile al 24 Luglio, sara', anzi, e' gia' possibile vedere da vicino tre grandi tele veronesiane provenienti dal soffitto della chiesa di S.Sebastiano.
L'eccezionale occasione e' data dal termine del restauro, durato dal 2008, e fra molte difficolta', delle opere. Si tratta di : Ripudio di Vasti, Ester incoronata da Assuero, Trionfo di Mardocheo, ispirate al Libro di Ester, dell'Antico Testamento. L'allestimento e' intelligentemente impostato sul restauro, infatti l'introduzione e' costituita da un sintetico ed esauriente audiovisivo che segue le fasi del lavoro, esplicandone i punti salienti e le difficolta' tecniche che si sono affrontate, come la pulitura dei cieli compromessi da una ridipintura ad olio del 1830.
Si e' proceduto successivamente al lavoro sulle figure, e l'insieme ha riacquistato il suo equilibrio spaziale.
Il lavoro particolarmente difficoltoso, a causa del blu, un impasto di vetro pestato, che con l'olio si e' alterato, ha portato, pero', pur con qualche lacuna, a ritrovare quello che era il colore dell'artista. La mostra, venendo considerata come una fase intermedia del lavoro - che potra' essere considerato terminato quando le opere torneranno in sito- si e' pensato di creare tre cavalletti molto grandi su cui porre i dipinti, con un effetto di work in progress e con le tele stesse non ancora ripiegate e con le chiodature a vista.
Si e' inventato  un gioco prospettico ponendo le opere inclinate verso il pubblico, anche per la grande dimensione, che specialmente nella Sala delle Foglie, colpisce fortemente. Particolarmente emozionante, e' vedere questi tre capolavori, cosi' da vicino, siccome abitualmente sono a dodici metri di altezza. Merito di questi risultati e', oltre che delle diverse soprintendenze, di Save Venice, della Curia, e del parroco di S.Sebastiano.
Questa volta il piccolo catalogo e' pubblicato da Marsilio.

emilio campanella

Un ampio ed articolato progetto espositivo, e' stato presentato il 15 Aprile, nelle sale dell'appena restaurato Palazzo del Monte di Pieta' di Padova. La manifestazione s'intitola GUARIENTO E LA PADOVA CARRARESE.
Rimarra' aperta dal 16 Aprile al 31 Luglio, e rappresentera' l'evento primaverile della citta'. Oltre al suddetto palazzo che ospita l'ampia ed emozionente mostra dedicata a GUARIENTO, sono coinvolti: il Museo Diocesano, proprio di fronte, sulla piazza del Duomo, dove Omar Galliani propone il suo CODICE DEGLI ANGELI contemporanei in una installazione diffusa, e specialmente nello straordinario Salone dei Vescovi.
PADOVA CARRARESE, e' invece esposta, con le sue dieci sezioni, fra il Museo degli Eremitani, ed il poco lontano Palazzo Zuckermann. Iniziando con ordine, partiamo dal Palazzo del Monte di Pieta', che e' anche cio' che consiglio come percorso, siccome quella dedicata a Guariento (documentato fra il 1338 ed il 1367), quindi doppia occasione, e per l'edificio restituito, ed il grande pittore locale, personalita' di spicco del gotico internazionale.
Ci sono molte presenze di opere prestate, e le assenze sono veramente poche; l'occasione e' da non perdere, trattandosi di opere su tavola, si sa quanto delicate!
Fu pittore che senti' l'influenza giottesca, ebbe innamoramenti per il gotico, e molta attenzione per la pittura e la scultura veneziana, cosa che si coglie osservando il trattamento delle figure.
Lavoro' per le corti di Padova, Verona, Milano, Mantova, Venezia, apprezzato per l'eleganza delle linee e per l'estro cromatico. Suoi successori furono Altichiero e Giusto de' Menabuoi.
Di lui , come della sua epoca, risulta difficoltoso dare una definizione, poiche' erano tempi di trasformazioni importanti in diversi sensi e cio' acuisce l'interesse dell'analisi.La mostra e' particolarmente importante per tutti questi temi esposti, per le aperture accennate verso i riminesi, per i restauri importantissimi; si segue il percorso artistico coerente, il tema delle architetture dipinte, ma anche gli aspetti realistici.
Un discorso a parte merita il Paradiso di Palazzo Ducale a Venezia, distrutto nell'incendio del 1577 di cui sono esposti frammenti di affresco strappato, e che ribadiscono l'importanza dell'ultima stagione del gotico in quella citta'.
Attentissimo l'allestimento di questa esposizione anche molto ampia, che vanta presenze che vanno da Giotto a Paolo Veneziano, di cui e' presentato un meraviglioso trittico proveniente da Palazzo Chiericati a Vicenza: Transito della Vergine, S.Francesco, S.Antonio, da Vitale da Bologna, a Niccolo' di Pietro.
Le opere hanno svariate provenienze, sono magnificamente illuminate ed esposte, con spazio e respiro. La palma va alla sala degli angeli, con una luce giustamente irreale e le pareti azzurre... ho ricordato le parole di Orazio, nel finale di Amleto: 'Un volo d'angeli ti accompagni cantando...'.
Marsilio ha pubblicato l'esauriente catalogo.
 Si attraversa la piazza e ci si immerge nell'atmosfera rarefatta dell'installazione che Omar Galliani, ha ordinato per il bellissimo Museo Diocesano creando un reale ed intenso dialogo fra le sue opere e gli spazi del palazzo, le sale, gli affreschi e le opere della collezione permanente. Un battito d'ali ci porta subito in alto dopo essere scesi da quelle degli angeli di Guariento.
Il catalogo di questa esposizione e' pubblicato da Antiga edizioni. Passeggiando fra logge e piazze, si arriva al Museo degli Eremitani che ospita la PADOVA CARRARESE. Un agile ed interessante ex cursus intorno al secolo d'oro della citta' e l'abile intelligenza dei suoi principi. Il percorso espositivo diviso in dieci sezioni, prende in esame tutti gli aspetti della vita del tempo, sotto l'egida dei Carraresi: Padova Carrarese, I libri e la letteratura, La monetazione carrarese, Oreficeria del Trecento, Ceramiche, avori, mobili, La musica al tempo dei Carraresi, La scultura del Trecento, Petrarca, La moda al tempo dei Carraresi. Molte le opere esposte, molti gli oggetti importanti, molti i libri. Sara' sicuramente interessantissima per le scolaresche. Lo stimolante catalogo e' pubblicato da Marsilio.

emilio campanella

Me lo sono domandato entrando nelle sale della Fondazione Bevilacqua La Masa, in Piazza S.Marco, a Venezia, dove, con molto ritardo, ho visto una mostra aperta dal 4 Marzo scorso, e che si potra' visitare sino al vicinissimo 1 Maggio. S'intitola : WHERE IS MY PLACE?
Immagini contemporanee sull'identita' nazionale dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Mentre frotte di visitatori affollano gli altri spazi espositivi in citta', qui, quasi il deserto!
E' una mostra ricercata, che presenta video, immagini, fotografie, facendo un percorso su volti , luoghi, radici anche molto lontane dalle nostre, e scegliendo artisti noti al pubblico delle Biennali... ecco, forse si tratta di questo, magari era fuori tempo, ed avrebbe ricevuto maggiore attenzione nei prossimi mesi... chissa'!?
Certo, e' importante, se n'e' parlato molto e molto bene, tanto sui giornali dove ho letto giudizi anche molto positivi, come a radio 3 dove e' stata presentata con molta cura, ed in maniera da risvegliare l'interesse; eppure no, non ha incontrato... certo anche io mi sono ridotto all'ultimo, cosa che mi accade di rado, ma sono contento di non aver perduto un'occasione.

emilio campanella                                                                                                                                                                               

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