ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Dicembre 2012


SEI VENEZIA - FORTUNY E WAGNER LA POSTA ARRIVA A VENEZIA - LE 'MACCHINE' TEATRALI DI GIAMBATTISTA TIEPOLO   
Un film - una citta' di Carlo Mazzacurati  (libro + DVD).
E' uscito per il tipi di Marsilio, un'agile volumetto del prezzo di sedici euro(i) e cinquanta. La prima edizione era stata pubblicata fuori commercio dal Consorzio Venezia Nuova nel 2010, insieme al DVD del documentario presentato alla 67 Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia (si veda la recensione relativa negli articoli di quella manifestazione).
Va da se' che si tratta di un'altra bella occasione editoriale di questa casa editrice, ed un acquisto che consiglio a chiunque conosca, ami, o viva la citta'.
Ovviamente e' importante avere un film di un bravo regista che ha costruito una originale riflessione su Venezia, ma anche questo piccolo libro e' un supporto di accompagnamento irrinunciabule, e per l'affettuosa presentazione di Irene Bignardi (DIMENTICARE VENEZIA), per la CONVERSAZIONE CON CARLO MAZZACURATI di Sara D'ascenzo, la POSTFAZIONE di Ermanno Cavazzoni; non ultimi gli espressivi disegni del regista.




emilio campanella

Il wagnerismo nelle arti visive in Italia. Questi titolo e sottotitolo della nuova mostra a Palazzo Fortuny di Venezia dall'8 Dicembre all'8 Aprile 2013.
Con un tempismo invidiabile i Musei Civici Veneziani, presentano la loro mostra Wagneriana, a poche ore dall'inaugurazione scaligera con il LOHENGRIN, in uno spazio piuttosto wagneriano, ed intorno al poliedrico artista catalano, piuttosto wagneriano di suo, ed a maggior ragione i suoi lavori espressamente per il teatro. Vedremo se nei prossimi mesi avremo una mostra verdiana, mantenendo il diplomatico equilibrio dimostrato dal Gran Teatro La Fenice con la sua doppia inaugurazione di stagione: Otello e Tristano.
Il resoconto dell'esposizione puo' essere solo molto parziale, siccome l'allestimento era ancora molto indietro. I tre piani sono occupati in maniera abbastanza coerente, si direbbe, attraverso materiali di repertorio legati agli spettacoli, al teatro di Bayreuth, un magnifico 'teatrino' con una scena d'opera, fra gli altri oggetti esposti.
Al primo piano nobile molti dei cigli dedicati dall'artista a saghe da opere di Wagner.
Importante la sala dedicata a Parsifal, con frammento del puro folle (Parsifal) di Adolfo Wildt.
Al secondo piano nobile altre suggestioni di altri artisti anche contemporanei... mi fermo e non concludo con un giudizio, in attesa di una visita alla mostra completamente montata.

emilio campanella

Fa una brevissima tappa a Venezia, dall' otto al dodici Dicembre, a Palazzo Querini Dubois, l'esposizione itinerante, gia' vista a Roma ed a Torino; mostra-evento (cosi' viene definita): 150 ANNI DEDICATI AL FUTURO, per il 150 anniversario (1862/2012) delle Poste Italiane.

Un'apparato multimediale sontuoso e tronfio, accoglie i visitatori nell'atrio del palazzo, ed attraverso giochi tecnologici, peraltro molto visti, informa intorno alle innovazioni dei servizi della 'ditta'.

Meglio il piano nobile dove, sotto soffitti affrescati e lampadari preziosi, si puo' seguire la storia del servizio postale dagli albori del Regno d'Italia con reperti importanti ed evocativi, come le pistole in dotazione contro i briganti, presumibilmente, od i corni dei postiglioni, per arrivare alle prime 'macchine da trasmissione', ai primissimi telefoni, i cavi sottomarini, le cassette della posta di varie epoche, in un susseguirsi di suggestioni romantiche ed affettuose di un passato, a modo suo, glorioso, per arrivare ad un oggi che tutti conosciamo come fortemente pretenzioso e carente dal punto di vista dell'efficienza.

Un volume celebrativo sontuoso, e' stato pubblicato per l'occasione.

emilio campanella

A Villa Manin di Passariano, a quarant'anni dall'esposizione del 1971: GIAMBATTISTA TIEPOLO Luce, forma, colore, emozione, una mostra curata Giuseppe Bergamini, Alberto Craievich, Filippo Pedrocco, aperta al pubblico dal 15 Dicembre 2012, al 7 Aprile 2012. 
Con molta intelligenza, sottigliezza e precisione scientifica, non scevra da senso dell'avventura e fantasia creativa, i curatori hanno affrontato l'enorme materia di una manifestazione dedicata ad uno dei maggiori pittori veneziani del diciottesimo secolo.

Seguendo un ordine cronologico rigoroso, ma anche aprendo a possibilita' d'interpretazione tematica, ad esempio, con l'amplissima presenza di disegni, quanto mai illuminanti sulle qualita' tecniche ed espressive del grande artista.
Con molta attenzione si prendono in esame le committenze con intellettuali illuminati dell'epoca come Francesco Algarotti, e se ne chiariscono gli interessi e le 'ordinazioni' quanto il grande amore per Veronese, domandando a Tiepolo di realizzare quasi dei 'd'aprčs' reinventati ricreando ambientazioni, luci, fasti ed intuizioni cromatiche che sappiamo quanto fossero nelle sue corde!
Qualita' questa, che va di pari passo con la grandi capacita' di ambientare, muovere i suoi personaggi nello spazio, farli respirare in ariosi ambienti, come in cieli profondi in cui si muovono nubi vaporose e cangianti, abitate da de'i come da figure allegoriche, in luci cosi' vere quali ancora si ritrovano a Venezia( nonostante tutto!).

Ma ora torno indietro e non posso non citare i sei soprarco dalla Chiesa di S.Maria dei Derelitti( l'Ospitaletto) con i Dodici Apostoli, prima opera importante esposta in una grande sale che ne valorizza la forza espressiva.
Ancora, il personaggio di Pulcinella, cartina di tornasole di caratteri, umori, atteggiamenti, teatralita', di grande successo anche in altri paesi come l'Inghilterra in cui la caratterizzazione e' ben nota come Mr. Punch, e nel mondo germanico come Kasper.
Tiepolo ed il Teatro, appunto, ed eccomi al tema che mi e' caro, e che ho scelto come filtro per osservare alcune opere esposte, come: REA SILVIA AMMONITA DA AMULIO DAVANTI AL TEMPIO DI VESTA (collezione privata...beati loro!), vera scena teatrale dalle luci perfette, l'equilibrio rirmico delle figure, la felicita cromatica, e quel gesto forte del protagonista che sembra provenire da una tragedia di Racine o di Corneille! COMUNIONE DI S. LUCIA di cui sono esposti tanto il bozzetto -il vero originale- (Milano, Castello Sforzesco) e la pala d'altare dalla Chiesa dei S.Apostoli di Venezia.

Questa e' una scena verticale inserita in una sontuosa architettura, due amorini sogguardano dall'alto: un coro di figure al centro del quale sta la santa in ginocchio, eburnea, bellissima, le palpebre socchiuse, le labbra semiaperte a ricevere l'Eucaristia, ma il nostro sguardo scende, e proprio davanti al pubblico, su di un gradino un poco pių' in basso... il coup de thčatre: un pugnale acutissimo ed un piatto su cui e' la prova del martirio! NETTUNO OFFRE DONI A VENEZIA da Palazzo Ducale, Venezia.

Questa tela preclara si presta particolarmente ad una interpretazione alla luce della sensibilita' dell'opera barocca, con il gesto forte della figura femminile, Regina dei Mari, autoritaria verso Poseidone, certo, non un soggetto facile! Un ideale duetto fra un mezzosoprano ed un baritono, ma anche voci diverse nel gusto barocco... Siccome la mostra e' assolutamente imperdibile e vale veramente il viaggio, citero' un'ultima opera, esposta nel magnifico salone da ballo: S.TECLA INTERCEDE PER LA LIBERAZIONE DI ESTE DALLA PESTILENZA dal Duomo di Este (e' esposto anche il bozzetto dal Metropolitan Museum of Art di N.Y.), un dipinto gigantesco, di circa sei metri per quattro e di una forza stupefacente.

Come sempre in Tiepolo, con una direzione precisa: basta fermarsi con attenzione, e dopo pochi secondi si rimane colpiti da un punto, un episodio, un movimento, ed ecco, basta seguire quella direzione che tutto si chiarira' nella successione degli episodi del racconto.
Il grande quadro ha vari registri spaziali: In alto Dio Padre con un gesto rassicurante, lo sguardo in basso incontra quello della Santa implorante, ed ecco noi guardiamo dietro di lei e vediamo l'ampio panorama della citta' dal fondo, e lo sguardo arriva in proscenio dove troviamo l'evidenza del contagio nel drammaticissimo gruppo formato dalla bambina disperata e piangente sul corpo della madre dall'incarnato ormai cadaverico.

Una sola parola: sconvolgente, e tanto pių' per la capacita' compositiva, narrativa di una macchina, ancora una volta, teatrale, assolutamente perfetta. Giambattista Tiepolo, l'ultimo pittore del sacro? Certo: c'e' una verita', una partecipazione umana cosi' intensa, una trepidazione, un anelito verso l'alto raramente raggiunti.In ultimo due righe sull'ottimo catalogo autoedito che porta il titolo:GIAMBATTISTA TIEPOLO  Il miglior pittore di Venezia, i cui autori sono i medesimi curatori della manifestazione, e che e' corredato di dettagliatissime, utilissime schede.

emilio campanella

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