ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Gennaio 2012


SULLO STESSO LATO DEL CANAL GRANDE - ARTEMISIA GENTILESCHI - STORIE DI CINEMA A VENEZIA


Fotografia a Venezia in due prestigiose sedi, in questi mesi: FOTOGRAFIA DEL GIAPPONE, capolavori 1860-1910 a Palazzo Cavalli Franchetti, di fronte alle Gallerie dell' Accademia, sino al 1 aprile prossimo, e MARILYN MONROE - leggenda, mito, icona a Palazzo Bembo, sempre sul Canal Grande, a due passi dal ponte di Rialto, sino al 28 Febbraio.

La mostra di Palazzo Cavalli Franchetti proviene da Lugano, ed e' un'ampia ricognizione intorno alla fotografia giapponese a cavallo del Novecento, ma anche prima, alla vigilia della restaurazione Meiji; attraverso un'ampia scelta da collezioni importanti ed anche di diversi stili, oltreche' differenti tematiche; infatti il percorso espositivo segue tanto un criterio tematico, quanto, appunto, stilistico ed anche cronologico, quindi un quadro abbastnza ampio e sfaccettato della societa' nipponica del tempo e del suo gusto.
Infatti molta attenzione al paesaggio, come al gusto floreale, agli avvenimenti sociali, alle vedute urbane, all'architettura, l'arte, il sentimento religioso, i mestieri umili, come i ritratti degli attori Kabuki (una scelta ampia ed interessantissima!), ma anche il mondo 'nascosto' dei quartieri di piacere, ed i rituali delle Maiko e delle Tayu (geisha, di vari livelli, dalle giovanissime apprendiste a quelle bellissime, coltissime, quasi irragiungibili, a riprendere, molti secoli dopo, una tradizione lontana come quella delle Etere greche e, molto piu' tardi, quella celle Cortigiane letterate veneziane).

A Palazzo Bembo, invece, ed anche qui al piano nobile, si viene accolti da una serie di ritratti fotografici notissimi, e di grandi fotografi dal, sorriso, dallo sguardo, dai capelli d'oro dell'amatissima 'Marilėn', come la chiamavamo negli anni cinquanta: come fosse la ragazza del negozio sottocasa, un'amica sempre sorridente, bella e dolcissima, fragile e capricciosa con cui andare al mare a giocare a palla come fa Jack Lemmon in A QUALCUNO PIACE CALDO, ed a proposito di quel capolavoro, un video di montaggio rimanda immagini da vari film, fra cui appunto quello ed in particolare l'ultima canzone ed il successivo bacio di Tony Curtis ancora travestito da Josephine!
Ma siccome si parla anche di mito ed icona, ecco lo sbizzarrirsi di artisti i piu' noti a ricrearla, dal presentissimo Andy Wahrol, ovviamane, a tanti altri successivi.

emilio campanella 

ARTEMISIA GENTILESCHI
Meglio tardi che mai, sono riuscito a fare un salto a Milano per vedere l'imperdibile mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi a Palazzo Reale. Aperta al pubblico il 22 Settembre scorso, lo rimarra' ancora solo sino al 29 Gennaio.
Mi sono preso una giornata di vacanza ed ho fatto un'andata e ritorno da Venezia, per 'essere ricevuto'! 
Sono arrivato nel primo pomeriggio, ma c'erano gia' molti ospiti, e man mano altri se ne aggiungevano.
Certo e' una bella soddisfazione vedere una mostra cosi' frequentata di giorno feriale, era mercoledi', non oso immaginare la calca dei prossimi fine settimana: gli ultimi due! 
Sorvolo sull'allestimento con quella saletta vuota iniziale con centinaia di missive sospese, voci fuori campo ed un letto sfatto, ed anche con i due parallelepipedi specchianti a meta' percorso, ovviamente, con migliaia di ditate, come anche sul silenzio degli allarmi, nonostante troppe dita protese a pochi millimetri dalle tele!!!
Ho apprezzato il rosso cupo delle pareti, gia' molto visto, ma sempre efficace, non sempre l'illuminazione che talvolta, specie con le opere piu' grandi, provocava fastidiosi riflessi. 
Ma, superate queste perplessita', la 'personale' di una pittrice di tale levatura, rappresenta un'occasione veramente molto importante.
Attenta e ben congegnata la proposizione delle opere che da' un'idea precisa delle scelte dell'artista, del suo stile, dei suoi amori, delle sue ossessioni.
Molte storie bibliche, perlopiu' efferate, con maschi fascinosi ed indifesi, che stanno per essere barbaramente uccisi, che stanno morendo in maniera orribile, appena sgozzati, decapitati ed altro!!!
Si perde il conto delle teste mozze... quanta bellezza sprecata, ma sappiamo che erano dei pessimi soggetti, e che le ragazzacce assassine avevano i loro buoni motivi!
Si chiamavano Dalila, Giuditta, Salome', Sisara. Poco Nuovo Testamento, ma un CRISTO E LA SAMARITANA AL POZZO da collezione privata, si'.
Tela di grande pacatezza ed equilibrio in cui la donna, bella e forte come tutte quelle che ci stanno intorno, attenta, la tempia appoggiata alla mano, ascolta il Nazareno, che la guarda dolcissimo, dicendo parole indimenticabili; alle loro spalle, in alto, una citta' turrita.
I Temi tornano spesso, uno frequente ed in due esempi magnifici, riguarda Betsabea, un altro Susanna ed i suoi persecutori, che faranno una pessima e meritata fine!
Sono tutte versioni, variazioni, spostamenti, slittamenti spaziali per una galleria di donne forti, siano esse storiche, mitiche, allegoriche.
Come la Cleopatra infine pacificata, oppure la meravigliosa Esther svenuta davanti ad un giovane, elegantissimo, trepido, premuroso Assuero! Chiudo con il meraviglioso S. Gennaro da Pozzuoli.
Mostra realmente imperdibile!
Il mastodontico catalogo pubblicato da 24 Ore Cultura, e' strumento indispensabile per la visita, che consiglio di avere in mano dall'inizio!

emilio campanella
E' stato presentato a Venezia, il 31 Gennaio, alle Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice, il libro di Irene Bignardi, STORIE DI CINEMA A VENEZIA.
La Pubblicazione edita a cura del CONSORZIO VENEZIA NUOVA - che attivamente, da molti anni si occupa della realizzazione delle opere atte alla salvaguardia della citta' e per la difesa dalle inondazione, oltre altri molteplici cantieri sul territorio, in collaborazione con il Magistrato alle Acque - rappresenta il ventitreesimo volume di una collana ormai lunga, e che l'anno scorso era in realta' il bel documentario SEI VENEZIA c di Carlo Mazzacurati.
Per la prima volta, ed era ora, si tratta di un'autrice donna.
Di fronte ad una platea foltissima ed interessata, i relatori: Paolo Mauri, e Paolo Mereghetti, introdotti da Roberto Ellero, docente di Cinema a Ca' Foscari, ed animatore del Circuito Cinema Comunale, hanno introdotto il lavoro con i due punti di vista: quello del letterato, e quello del critico cinematografico. Poco spazio e' rimasto all'autrice, dopo le ampie, per quanto interessanti prolusioni.
Qualche domanda del moderatore, alcune del pubblico, molto interessato alla pubblicazione non ancora in commercio, che al primo sguardo si presenta come piuttosto agile ed stimolante, divisa in venti capitoli, ma trattando di molti piu' film girati a Venezia, non necessariamente i migliori, ma, a detta della Bignardi, scegliendo quelli che potrebbero un poco piu' aver colto il carattere della citta'.
A seguire, la proiezione di SENSO di Visconti, cui e' dedicata un'ampia trattazione.
A margine dell'iniziativa, la CASA DEL CINEMA riproporra' dodici dei film di cui si parla nel libro, nel corso del mese.

emilio campanella
                                                                  

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