ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Ottobre/Novembre 2012


ROSSI & VEDOVA -  CHE COSA SUCCEDE AI MAGAZZINI DEL SALE? - ORE VICENTINE - DANZA CONTEMPORANEA FERRARA 2012 - TRAME DI MODA - GRANDI NOMI A PALAZZO DEI DIAMANTI LE SORPRESE DI PALAZZO GRIMANI - DANZA IN PUNTA DI MATITA, PORTRAIT OF A DANCER  - TRE OCCASIONI IMPORTANTI AL PALAZZO DUCALE DI GENOVA MERAVIGLIE DI CARTA      
Ai Magazzini del Sale di Venezia, alle Zattere ed allo Spazio Vedova due mostre importanti sino al 25 Novembre. Inaugurate il 30 Giugno scorso, rappresentano un seguito della programmazione espositiva della Fondazione Emilio ed AnnaBianca Vedova.
Una pausa nella proposta di 'messa in scena semovente' delle opere di Emilio Vedova ai Magazzini del Sale, ed una ulteriore rivisitazione delle opere dello stesso Emilio Vedova, in quello che fu il suo Atelier.
La mostra attuale, EMILIO VEDOVA, Lacerazione, Plurimi/Binari '77/'78,  propone dieci grandi opere essenzialmente in bianco e nero, grandi telai costituiti di differenti pannelli e movimentati piani spaziali tridimensionali, dislocati con grande gusto nello spazio, che dire suggestivo e' poco, e che era lo studio del pittore.  
Lascia perplessi soltanto il silenzioso,  immoto ordine delle opere, sole e quasi un po', anche se elegantemente, abbandonate a se stesse, in confronto al caos creativo che regnava, quando l'artista ancora vi lavorava!
Ai Magazzini del Sale, invece: ALDO ROSSI, Teatri. Un' ampia ricognizione fra modelli, anche di grandi dimensioni, come quello del Teatro del Mondo, progetti, studi di restauri  e rammodernamenti, disegni, progetti, di edifici, come di allestimenti di spettacoli, oggetti teatrali, teatri degli oggetti, e via incrociando le ispirazioni e le suggestioni.


emilio campanella

Giornata densa, a Vicenza, il  3 Ottobre: grandi emozioni e fibrillazioni per i differenti ed importanti eventi che si preparavano per il giorno successivo.
Ma, come sempre, i vernissages avvengono prima, ed in questo caso, ventiquattr'ore prima che gli eventi stessi divengano di dominio pubblico; talvolta questo e' un bene, talaltra meno. Ad esempio, a Palazzo Chiericati, alle 10,30, era tutta una corsa per sbrigarsi ad accogliere chi si era mosso anche da molto lontano, e a ore, in qualche caso, antelucane, in tempo per l'inizio della visita guidata, debbo dire, interessante e giustamente sintetica a: CINQUE SECOLI DI VOLTI, Una societa' e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati, un vero e proprio viaggio nei seminterrati restaurati ed illuminati con grande cura e suggestione, alla scoperta delle famiglie piu' influenti che hanno fatto la storia della citta', nel corso di cinque secoli.
Evocati nella penombra, volti antichi, ritratti dignitosi di cavalieri e dame, nobili e commercianti, fino a fantesche particolarmente amate e considerate! Importante e' dire che tutte le opere sono del museo stesso, e che al primo piano, con luci, ovviamente differenti, c'e' un'importante scelta di opere di Neri Pozza, ed accanto a questa, due  Virgilio Guidi.
Ma, tornando indietro sono rimasto colpito dall' AUTORITRATTO di Luis Dorigny, ed allontanandomi ancora, da tre opere notevolissime di Giovanni Antonio Fasolo, due che conoscevo, e che amo molto: RITRATTO DI GIUSEPPE GUALDO CON I FIGLI PAOLO E PAOLO EMILIO, e RITRATTO DI PAOLA BONANOME GUALDO E LE FIGLIE LAURA E VIRGINIA; mentre non conoscevo  il bel RITRATTO DI IPPOLITO PORTO.
Consiglio caldamente una visita a questa mostra interessante ed intrigante, in attesa del completo restauro del magnifico palazzo. Ricordo ancora, con un ulteriore salto: I CHIRURGHI di Ubaldo Oppi, del 1926. Un agile guida/catalogo, e' stata pubblicata dalla puntuale Marsilio. Poco lontano - per fortuna il centro della citta' e' piccolo, e le sue gemme sono l'una vicina all'altra, come in uno scrigno - alla Basilica Palladiana ci attendeva il piatto forte della giornata... in tutti i sensi!: PALLADIO VERSO PICASSO, Storie di sguardi, volti e figure.
Ulteriore volume della Storia dell'Arte, curata da Marco Goldin, che ormai spazia e viaggia fra le epoche con estrema disinvoltura: si pensi che le ottantacinque opere esposte vanno dal 1400 di Fra' Angelico al vivente Antonio Lopez Garcia, classe 1936!
Ed in mezzo c'e' di tutto, ed anche di molto bello, addirittura bellissimo, per cui la manifestazione si consiglia almeno da quel versante. Certo, il criterio e' quello di una grande scatola piena di meraviglie, con una scritta un po' generica sopra... senza contare che il Museo Szepmuveszeti di Budapest e' stato praticamente saccheggiato!
Ci sono anche delle sorprese, comunque, come il RITRATTO DI GIOVANE di Giorgione, appunto da Budapest, ed una MADONNA INCORONATA DAGLI ANGELI CON IL BAMBINO dal Correr di Venezia!
L'elenco dei nomi degli artisti e' da capogiro. Sono rimasto colpito molto fortemente da due Franz Hals da Edimburgo: NOBILDONNA OLANDESE, NOBILUOMO OLANDESE, e da due Rembrandt da Boston: IL REVERENDO JOHANNES ELISON , MEVR. JOHANNES ELISON ( MARIA BOCKENOLLE).
Al di la' di cio' gli sguardi ci sono, i volti e le figure pure!... La pubblicazione relativa all'esposizione e' edita da  LINEA D'OMBRA L'apertura al pubblico e' dal 6 Ottobre al 20 Gennaio 2013.
Dopo pranzo un giro intorno alle balconate della basilica, ed una visita alla terrazza con il restauro ancora in corso la vista sui dintorni ed il colore magnifico della pietra visto da vicinissimo. Tornati a terra dopo il volo suggestivo, ci siamo trovati in una saletta di Palazzo Barbaran da Porto, sede del futuro, dal 5 Ottobre, museo Palladio, o PALLADIO MUSAEUM come si chiamera'.
Il direttore ce ne ha raccontato le meraviglie, le finalita', i progetti, e tante belle cose, ma nulla si e' visto, siccome i lavori erano troppo indietro, ed il vernissage, per il giorno successivo... meglio non mostrarci nulla che un allestimento in progress... punti di vista!
A conclusione della faticosa giornata, una visita al vicinissimo Palazzo Thiene, Sede della Banca Popolare di Vicenza, alle sale espositive ed alle collezioni.
Il palazzo e' sontuoso, le decorazioni sono di grandissima qualita',e le collezioni dimostrano un gusto oculato, in diverse direzioni! Una guida al palazzo e' pubblicata da Skira.

emilio campanella

Dopo due terremoti, dopo mille incertezze, dopo un'estate di notizie contrastanti, ecco di nuovo aperto ed agibile il Teatro Comunale di Ferrara. Prima di entrare mi guardavo intorno, la sera del nove Ottobre, all'imbrunire: la facciata della cattedrale, riaperta; la torretta del Castello, con le impalcature, ma di nuovo la'; il muro del fossato con la targa che ricorda i martiri della notte del '43; la magnifica corte ovale del teatro, e l'elegantissima, intima sala dove poco dopo si sono abbassate le luci, si sono accese quelle del palcoscenico, per una magnifica serata di danza.
La BILL T. JONES/ARNIE ZANE DANCE COMPANY ha presentato il suo nuovo-antico programma: BODY AGAINST BODY, ad inaugurazione della stagione di danza del teatro. Il programma si componeva di tre coreografie: DUET X 2 (1982/2003) di Bill T. Jones, danzata da La Michael Leonard, Jr., Antonio Brown, Talli Jackson.  CONTINOUS REPLAY (1977/1991) DI Arnie Zane, rev. di Bill. T. Jones, interpretata da tutta la compagnia e BLAUVELT MOUNTAIN (A FICTION) (1980/2002) di Arnie Zane e Bill T. Jones, rev. Bill. T. Jones, danzata da Talli Jackson e Erick Montes.
Quello che colpisce nella composizione di questo programma e' la coerente unitarieta' che sembra legare i tre pezzi, testimonianza di una continuita' e coerenza ispirativa che ancora dura a distanza di piu' di trent'anni. Ricordo che la compagnia era ospite abituale di Milano Oltre, e colpiva ogni anno con le novita', le invenzioni, la vitalita', il gioco delle sue coreografie.
Poi, alcuni anni dopo, la tragedia che portava via Arnie a Bill, a soli quarant'anni. Successivamente il coraggio di Bill di continuare da solo il loro lavoro e dar vita anno dopo anno ad una compagnia di danzatori straordinari, e proporre nei suoi spettacoli temi forti ed anche molto drammatici, spunti di riflessione su argomenti legati ai diritti umani, al diritto alla vita, ad una morte dignitosa, insomma i grandi temi di dibattito di questi ultimi anni, e sempre con grinta e coraggio, creando spettacoli memorabili.
Quello che e' stato proposto e' un gruppo di lavori apparentemente piu' ludici, ma quanto profondi e riflessivi sui rapporti umani, la coppia, i gruppi e le loro dinamiche, mescolando abilmente materiali tipici del modern americano, del post-modern, del contact-improvisation. Il primo brano, quasi in silenzio vede due coppie, ma formate soltanto da tre persone, quindi con un avvicendamento: rapporti fraterni, camerateschi, ma anche di piu'... corse, prese, passi, legazioni con un pizzico di acrobatico.
Il secondo, dall'esito travolgente e l'applauso che e' stato un boato, ha un 'corifeo' che costruisce pazientemente ed ostinatamente una legazione, man mano raggiunto dalla compagnia nella sua interezza; che viene abbandonato e ritrovato, ma non si smuove dal suo intento, coerentemente nudo dall'inizio alla fine, come sono tutti dapprima, ma man mano, a poco a poco vestiti di blu, e poi di bianco. La grammatica danzata si compone e scompone sempre in maniera un poco stravolta, e con non poco spirito.
Il terzo e' un lungo, complesso trascinante pas de deux di uomini, con continue puntualizzazioni, rimandi, incisi, quasi capitoli, capoversi, capolettera di un discorso danzato. Il gioco e' quello del contrasto; questi uomini sono molto diversi: uno grande e possente, l'altro piccolo, velocissimo, come un folletto, ed e' talvolta esilarante la sfida dei 'limiti' dei due, ma specialmente il contrasto interessantissimo dell'esito dei medesimi movimenti compiuti dall'uno e dall'altro, sempre morbidi, fluidi, FORTI.
E' un continuo entrare ed uscire da un gioco talvolta anche MOLTO serio, con spirito e prese frequentemente rapinose. Altre volte e' accaduto di rivedere lavori di alcuni decenni fa e non infrequentemente, dover constatare come certe cose risultino irrimediabilmente datate, non in questo caso, anzi, sembra che il tempo abbia giovato a queste coreografie valorizzandone qualita' allora messe, forse in ombra dalla enorme produzione di coreografi coevi, dai grandi maestri, ai giovani emergenti, in un periodo memorabile e rimpianto per l'arte coreutica. Arnie e Bill erano gia' due giovani maestri, ed oggi ce ne rendiamo conto pienamente.
Va da se' dire che la serata ha avuto una grandissimo successo, e che la compagnia e' stata chiamata- accompagnata dal suo direttore- innumerevoli volte alla ribalta.

emilio campanella

Si chiama cosi' l'esposizione aperta a Venezia, a Palazzo Mocenigo, sino al 6 Gennaio prossimo, ed inaugurata il 6 Settembre scorso, in piena Mostra del Cinema, ed ad essa collegata siccome presenta abiti indossati da dive e divette sul 'tappeto rosso'.
Con molto spirito, sin dall'atrio il 'red carpet' si snoda e fa da guida su per le scale e per tutte le sale del piano nobile dove s'incontrano meraviglie, come un 'inconfondibile creazione di Roberto Capucci per Valentina Cortese, od un fascinosissimo abito nero con guarniture di pelliccia indossato da Anna Magnani; ma nelle sale piu' segrete di questo magnifico palazzo che ospita il Museo del Costume, si scoprono due abiti della Contessa Serpieri/Alida Valli per SENSO, e molti di quelli della madre di Tadzio/Silvana Mangano in MORTE A VENEZIA ed ancora alcune delle folli creazioni per IL CASANOVA DI FELLINI, e fra le emozionanti meraviglie, un'evocazione della Mangano giovanissima di MAMBO!
La buona pubblicazione che accompagna la manifestazione,  e' stampata da Skira. Un appunto ed una nota di demerito, va alle didascalie solo in inglese, prova ulteriore del provincialismo imperante e dilagante, mascherato da sciocco e superficiale internazionalismo!

emilio campanella

Dal 13 Ottobre, Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, ha ripreso la sua attivita' espositiva, dopo la chiusura forzata in seguito al terremoto del 20 Maggio, e quella definitiva anticipata, della mostra di Sorolla, successivamente a quello del 29 dello stesso mese.
Ora presenta: BOLDINI, PREVIATI E DE PISIS, Due secoli di grande arte a Ferrara, sino al 13 Gennaio 2013. L'occasione e' doppiamente importante: perche' espone una scelta importante di dipinti di collezioni ferraresi, e nella maggior parte, di artisti locali; ed ancora piu' importante: sara' utile per sensibilizzare intorno al complesso di Palazzo Massari, sede delle collezioni delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, inagibile a causa del sisma, e solo uno dei molteplici danni che hanno colpito la citta'!
La mostra e' un agile e preciso ex cursus scegliendo fra le opere ed i nomi maggiormente significativi.
Otto le sezioni, iniziando con i pittori di storia della prima meta' dell'ottocento, e nucleo primo del museo dedicato a quel secolo, con nomi come Turchi e Domenichini; la seconda sezione e' dedicata a Giovanni Boldini ed alle quattordici opere esposte, accanto ad un magnifico ritratto dell'artista: un busto di Vincenzo Gemito; poi s'incontra Previati i cui: MONTE RESEGONE e SAN MARTINO del 1897, sembrano precorrere certi Morlotti.
Interessante aver messo accanto, nella quinta sezione: Tra simbolismo ed avanguardia, altri due Previati, un' ASSUNZIONE del 1901-1903 ed un TRAFUGAMENTO DEL CORPO DI CRISTO del 1920; l'uno assolutamente ligio ai dogmi cattolici, e l'altro decisamente 'eretico'!
Ci sono anche degli 'stranieri' come Boccioni, e Sironi, accanto a tre Funi magnifici!
E poi l'ultima sezione e' tutta dedicata a Filippo De Pisis con quattordici tele notissime, amatissime e SEMPRE emozionantissime!
Questa volta ricordo il RITRATTO DI ALLEGRO del 1940.
E' una mostra curata, discreta ed a tratti molto emozionante, imperdibile essendo in citta'. Un catalogo, come sempre, accurato, e' stato pubblicato da
FERRARA ARTE

emilio campanella

Passi per Ruga Giuffa, e prima del ponte che porta a S.Maria Formosa, lo sguardo ti cade su una pubblicita' all'imbocco della calle che porta a Palazzo Grimani: leggi che e' esposta una tela restaurata di Tiziano... che cosa fai?
Entri naturalmente! Anche perche' la possibilita' di vedere LA SFIDA DI DAVIDE E GOLIA, un capolavoro restaurato, durera' solo sino all' 11 Novembre, per cui conviene cogliere l'occasione!
Come sempre, nelle recenti manifestazioni, l'esposizione occupa una piccola parte del percorso del piano nobile, lasciato alla fruizione delle sue magnifiche sale ricche di stucchi, di frammenti di affresco, di soffitti magnificamente dipinti.
Poi si arriva alla sala del Laocoonte, e davanti al naso ci si trova una tela che abitualmente e' a molti metri di altezza sopra la nostra testa, e si rimane quasi schiacciati dalla potenza delle figure.
Si tratta di uno dei tre dipinti posti posti sul soffitto della Sacrestia maggiore di S.Maria della Salute.
Tre opere della maturità del cadorino, dalla possanza quasi michelangiolesca: Il Davide e Golia che abbiamo sotto gli occhi, Abramo e Isacco, Caino e Abele. Tre vicende bibliche di grande violenza, accentuata dall'impianto delle tre tele in origine nella chiesa di S.Spirito in isola.
Occasione del restauro e' stato un piccolo incendio, per fortuna, dalle minime conseguenze, che pero' ha accelerato i tempi di un restauro che gia' urgeva, dopo interventi precedenti non proprio ideali.
L'esposizione, intorno al dipinto, da' conto proprio di questo percorso di recupero e delle tappe che hanno portato al risultato che vediamo.
Per una volta ci si puo' portare a casa la mostra e con poco esborso di denaro: 9 euro (i per chi vuole il plurale), infatti Marcianum Press ha pubblicato una puntualissima guida catalogo, completa di cd rom, ricca di saggi specialistici relativi al percorso tecnico pratico anche impervio percorso dai restauratori.

emilio campanella

PORTRAIT OF A DANCER di e con Lutz Forster al Teatro Comunale di Ferrara, il 9 Novemre 2012.                                                   
Lo abbiamo aspettato un anno, e finalmente Lutz Forster, importante esponente del Tanztheater di Wuppertal ha portato il suo spettacolo-ritratto.
Era in cartellone gia' la scorsa stagione, ma problemi di salute lo avevano bloccato.
Ora si e' presentato con tutta la sua eleganza aristocratica, l'alta statura, il naso importante che lui stesso considera tratto caratteristico della sua personalita'. 
Questa breve ora in cui il danzatore tedesco, in inglese, si racconta -contraddicendo un po' le abitudini di Pina Bausch che desiderava tradotti tutti i testi dei suoi spettacoli plurilingui, anche nell'idioma del paese ospite- mi ha fatto pensare un po' come ad un disegno a penna per il parlato, e di varie tecniche grafiche per i vari brani tratti da spettacoli famosi evocati.
Siccome Forster ha molto vissuto negli Stati Uniti, lavorando con Bob Wilson, ad esempio, con il quale e' nata una lunga amicizia che ancora dura, e con la Jose' Limo'n  Company per la quale ha a frequentemente interpretato lo Jago del capolavoro : THE MOOR'S PAVANE.
Proprio questo e' uno dei punti nodali della serata in cui viene mostrata la presentazione coreografica del personaggio, con la classe del grande insegnante-interprete. Fra i molti racconti spicca la rievocazione della creazione di NELKEN e dell'inserimento dell' interpretazione di Lutz, del song gershwiniano: THE MAN I LOVE con il linguaggio dei non udenti, dedicata ad un amico perduto; un pezzo notissimo negli anni '80, grazie al documentario: UN JOUR PINA M'A DEMANDE' di Chantal Akerman.
Esilarante il racconto della scrittura e della reazione dei genitori di fronte a KONTAKHOF, uno degli stucke piu' approfonditi con le sue varie versioni, almeno quanto Nelken, che potrebbe contenderne il numero al DON CARLO di Verdi! Naturalmente viene riproposta la danza sul corpo da:FUR DIE KINDER VON GESTERN, HEUTE UND MORGEN, che tutti abbiamo rivisto in PINA di Wenderd il quale  ha assunto a corifeo delle 'passerelle' corali, proprio Lutz Forster, riconoscendone l'importanza e la presenza nella compagnia di Pina Bausch.
Lo spettacolo nacque da un'idea della fondatrice della compagnia che poi la propose al coreografo Jerome Bel: debutto' ad Utrecht nel 2000, ma ora e' creatura autonoma del suo interprete. Era una prima nazionale.

emilio campanella

Il Palazzo Ducale genovese  riserva spesso importanti sorprese racchiuse nelle sale dei vari piani e nei suoi diversificati spazi espositivi.
Sino al 7 Aprile 2013, negli appartamenti del Doge: MIRO' Poesia e luce. L'ampio ed articolato percorso spazia da dipinti, a disegni, a sculture, e progetti scelti con grande cura ed attenzione cercando di coniugare un criterio di coerenza ed affinita' estetica fra le opere esposte.
Se da una parte puo' sembrare facile, data la grande coerenza stilistica perseguita dall'artista nel corso della sua carriera; dall'altra occorre molta attenzione per cogliere i fili sottili che legano le opere fra di loro, e metterle fianco a fianco facendole dialogare, giocando con le forme ed i colori; proprio come fanno i bimbi entusiasti che affollano le sale e che colgono i segni fondamentali di una pittura totemica. Intrigante l'evocazione dello studio di Mallorca, creato con una gigantografia davanti alla quale sono posti alcuni oggetti originali provenienti dal luogo, doppi di quelli fotografati, ma a pensar bene, questi sono gli originali dei doppi alle loro spalle!
Vincente l'allestimento e l'illuminazione (come del resto di tutta l'esposizione) delle sculture nella cappella dogale, a stimolante contrasto con la decorazione baroca dell'ambienat. Il bel catalogo e' pubblicato da 24 ORE Cultura. 
Nel Sottoporticato, invece, un suggestivo allestimentoillumino-scenotecnico presenta un'amplissima scelta di fotografie di STEVE MC CURRY che porta il sottotitolo: Viaggio intorno all'uomo; questa mostra rimarra' aperta sino al 24 Febbraio 2013.
Fra gli stretti corridoi creati con velari blu, e dribblando le possenti colonne di pietra, ci si inoltra fra volti, espressioni, trucchi rituali, intensita' di sguardi, smarrimenti, dolore, attese, rassegnazioni, in una galleria di ritratti che spaziano nel mondo intero; alcune le sezioni: scoperta, vertigine, poesia, stupore, memoria.
Altre sale hanno allestimenti e luci differenti, ma sempre un'illuminazione specifica per ogni immagine, anche quando sono piccole ed orientate in maniera differente, l'una dall'altra.
A conclusione un interessante audiovisivo sulle tecniche di stampa adottate dall'autore. Fra le molte pubblicazioni a dispozizione del visitatore, quella relativa all'esposizione: STEVE MC CARRY/ICONS, pubblicata da sudest57.
Nella Loggia degli Abati, e solo sino al 9 Dicembre: GIORGIO GALLIONE Un'idea di teatro, un teatro di idee, in occasione del trentennale del lavoro di Regia di Gallione alla testa dell'ormai glorioso Teatro dell'Archivolto, dalla rinascita del Teatro Gustavo Modena, e l'apertura della Sala Mercato, ripercorrendo attraverso molte immagini, maquettes di scenografie, installazioni ed altro il lavoro di attori e scenografi, creazioni e suggestioni, testimoniate anche dalla pubblicazione che accompagna la manifestazione, pubblicata da IL CANNETO EDITORE.

emilio campanella

Ai Musei Civici agli Eremitani ed a Palazzo Zuckermann di Padova, dal 24 novembre, al 7 Aprile 2013: TIEPOLO PIAZZETTA NOVELLI, L'incanto del libro illustrato nel Settecento Veneto.
Una mostra interamente locale, nell'accezione migliore del termine, siccome le opere a stampa esposte, provengono da istituzioni cittadine che hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto, peraltro, pienamente riuscito!
La mostra, infatti, e' organizzata dal Comune di Padova, l'Assessorato alla Cultura, i Musei Civici, le Biblioteche di Padova, la Biblioteca Universitaria di Padova, il MIBAC. Questo e' un particolare che al pubblico interessa poco, ma tengo a dire che alla presentazione del 23 Novembre, eravamo pochissimi, anche se molto interessati, e questo ha fatto si che si potessero vedere i fogli ed i volumi esposti, con grande calma e spazio, condizione irrinunciabile per un' esposizione di questo tipo.
Peccato averla dovuta dividere fra i due musei, ma lo spazio per le mostre temporanee non e' sterminato, e comprendo le ragioni che hanno portato a non 'stipare i libri', preferendo allestire le ultime due sezioni al Palazzo al di la' della strada, peraltro, occasione per vedere o rivedere le magnifiche collezioni di Arti Applicate, oltre al resto esposto in quel magnifico museo.
Un appunto va doverosamente fatto ad una illuminazione a dir poco casuale, e dalle involontarie ombre portate delle teste dei visitatori; l'impressione e' anche che le luci siano troppo forti, data la delicatezza dei supporti cartacei.
Va premesso che si tratta di una manifestazione culturale, e non commerciale, la quale, quindi ha scelte di criterio scientifico, ma non solo, poiche' data la bellezza delle stampe puo' ben coinvolgere un pubblico di non addetti ai lavori, ma sensibili alla bellezza di opere editoriali di grande rilievo, illustrate ed incise da grandissimi artisti, edite da stampatori di spicco dell'epoca.
Le nove agili sezioni colgono alcuni punti nodali della produzione migliore del XVIII secolo, partendo da Giambattista Tiepolo e la sua cerchia, per passare ad Antonio Balestra e gli artisti veronesi, Giambattista Piazzetta e i suoi incisori: LA GERUSALEMME LIBERATA edita da Albrizzi e le due edizioni, entrambe del 1745. Si passa poi alla cosiddetta Letteratura per Figure, in cui e' l'illustazione dagli artisti agli incisori, a farla da padrona... un po' 'libri strenna' come si diceva nel XX secolo...
Si passa poi a Pietro Antonio Novelli, di cui sono esposte e si possono confrontare differenti edizioni goldoniane; i libri d'occasione sono un altro interessante punto di vista che riguarda pubblicazioni specifiche per determinate importanti occasioni ufficiali. Le due ultime sezioni riguardano riproduzioni d'arte e pubblicazioni scientifiche.
Per chi voglia approfondire, dopo una visita che consiglio attenta ed accurata, non avendo fretta, per cogliere ogni sfumatura, consiglio il ponderoso catalogo edito da Antigua, supporto di grande utilita', e gia' pubblicazione di riferimento.

emilio campanella

ORSI ITALIANI