Da Paolo Veneziano a Canova

Sia chiaro fin da principio: questo è un articolo MOLTO tendenzioso !

Bene. Alla Fondazione G.Cini dell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia si è inaugurata, con molto clamore politico, peraltro, una bella mostra di opere restaurate fra il 1984 e il 1990 a cura della Regione Veneto e provenienti dai più importanti musei della zona.

Da Paolo Veneziano a Canova presenta, in ordine cronologico, nelle belle sale della fondazione e illuminate con grande cura tele, sculture, stoffe.

E' inutile dire come le maggiori emozioni vengano dalle opere più antiche, su tavola o su tela; una fra tutte la Dormizione di Paolo Veneziano (Museo civico di Vicenza), ma, anche, sullo stesso tema un'opera lignea in rilievo, opera di scuola veneta del quattrocento, di grande bellezza; come molto interessante è un marmo austriaco dello stesso secolo: una Madonna con bambino, stante, che nella morbidezza delle pose ricorda molto certe rapresentazioni femminili indiane.

Non si discute sul Cristo sorretto dagli angeli di Giovanni Bellini dal Museo Correr di Venezia, oppure un magnifico frammento di affresco di Gentile da Fabriano del Museo Bailo di Treviso, e la lista sarebbe ancora lunga fra Bartolomeo, Alvise Vivarini, Tomaso da Modena, Girolamo dai Libri, ma mi soffermerò su due tele di Gianfrancesco Caroto (Museo di Castelvecchio, Verona) la prima delle quali rappresenta Cristo tentato dal demonio in cui il protagonista su di una roccia che domina un orizzonte amplissimo di lande e città lontane, ha l'aria di pensare "non so chi mi tenga !", ma dato il sex-appeal di un Satana dal fisico estremamente prestante, la situazione risveglia in noi qualche dubbio intorno al genere di tentazione! In quella successiva lo stesso diavolo irridente viene precipitato verso gli inferi da un angelo bruttone armato di lancia e dallo sguardo non poco affascinato ! Ebbene sì, è l'Arcangelo Michele, ma non osavo dirlo perché il pittore se è stato generoso con le potenze infernali, è stato molto avaro con il paradiso ! Non credo sia finito sul rogo, anche se...

Continuando si incontrano due tele di Giovanni Antonio Fasolo (Vicenza): Paolo Gualdo con le figlie e Giuseppe Gualdo con i figli ed è su questo che mi soffermerò essendo il suddetto G.G. un bell'omone bruno e barbuto dallo sguardo vivo e dall'età praticamente documentata di quarantacinque anni; il mento un po' grigio ne aumenta il fascino.

Concludendo si arriva al neoclassico del quale scelgo un piccolo marmo attribuito a Cabiance (Asolo, Museo Civico) un Eracle dormiente dalle pose molto morbide e dagli attributi molto in evidenza (la scheda del catalogo porta la medesima osservazione). Forse per una collezione 'segreta' che presupponeva una buona conoscenza mitologica, essendo 'il nostro' all'indomani di quella delle sue fatiche di cui mai si parla Da ultimo un magnifico gesso canoviano dalla gipsoteca di Possagno: Teseo vincitore del Minotauro dove l'eroe è letteralmente SUL "mostro" appena ucciso, ma se già sempre in Canova, le figure apparentemente fredde fremono e pulsano di vita, qui, il Minotauro riverso e arcuato al di sopra di una roccia con gambe e torso che ne ricadono da un lato e dall'altro, come a ribadire un'estrema tensione appena trascorsa da un'impressione di spossatezza, sì, ma non certo di morte, mentre il suo uccisore, come notavo, seduto praticamente sul suo centro con la clava tenuta ben dritta in mano, ebbene, fa pensare a una lotta, ma tutt'altro che mortale.

Sicuramente un delirio personale, ma preferisco sempre immaginare gli eroi antichi intenti in una lotta d'amore, piuttosto che alla ricerca della morte.

Riferimento classico della figura di Teseo è l'Ares Ludovisi.

 

Emilio Campanella

 


INDICE DI STORIE DI ORSI

BEARS' STORIES INDEX

 ORSI ITALIANI MAGAZINE:

INDICE PRINCIPALE

MAIN INDEX