ORSI ITALIANI MAGAZINE


 

Capodanno in provincia

Un racconto di

Marco Ranfo

 

La cosa peggiore e' stata sentire il dj che annunciava il 2003 sull'intro di Last Christmas degli Wham. Non l'ho sopportato: con voce impersonale, per non dire scazzata, questo dice "Benvenuto nuovo anno" mentre George Michael canta le proprie tristezze sopra un tappeto ritmico di campanellini natalizi. Ecco le renne, ecco il signorone il rosso che porta i regali, ecco l'albero, il presepe, la neve, e questa finocchiona con gli orecchini a forma di croce che si dimena e fa la sex ­ symbol per le ragazzine. Nel 2003, e' troppotermino un gin tonic con una sorsata, poso il bicchiere sul cubo nero con palo dove una brasiliana si sta dimenando: questo locale deve diventare un night con spettacoli di lap dance, cosi' le future star delle notti triestine si allenano indisturbate, tanto non c'e' nessuno che le badi o le slumi, sono tutti gay Il mio amico secco del sud si muove dinoccolato ed un po' ubriaco sulle note credo ora dei Mama's and papa's, che culo, c'e' di fronte a lui un tipo che gli sorride ma sta ad occhi chiusi, barcolla, probabilmente sta vedendo la Vergine. Il mio amico non se lo fila, anzi, se ne sta alla larga, ma l'altro, sempre ad occhi sbarrati, lo insegue, sempre con la stessa espressione ebete e felice, sempre in preda alle visioni della Madonna. Scenetta che va avanti per almeno un'ora.

Ecco, a proposito di Madonna, che la musica cambia, il dj sfodera la canzone piu' amata, Kill Another Gayio da brava cula non posso non andare a ballare e poi Miss Ciccone mi prende sempre. Attorno a me, il mio amico secco del sud con appendice (il visionario), la mia amica truccatrice e la sua amica con la bocca rifatta, il mio collega filosofo e la sua sottospecie di moroso: e' gente cui voglio bene, con cui mi diverto un mondo, e' gente soprattutto che mi accetta per quello che sono, grasso, ingombrante ed un po' stronzo. Tutti chiaramente a ridere mentre ci scateniamo senza requie sul ritmo sincopato di questa (brutta) canzone, ma tant'e', e' capodanno e siamo venuti qua per ascoltare questa e Kylie Minogue. L'alternativa sarebbe stata una festa di intellettuali di sinistra, dove peraltro siamo realmente passati a fare un saluto: soundtrack scatenata (Buena Vista Social Club), le solite facce che si vedono a Storia, gente impagliata sulle sedie in bel vestito che discute nell'ordine di: quanto e' noioso, populista, nazionalpopolare, banale il capodanno; le foibe e i campi di sterminio; l'assessore S. che a mio parere e' un gran bono ma e' fascista quindi se ne parla solo male; che risate ci siamo fatti quella sera che guardavamo le nostre vecchie foto da studenti (e ora molti di voi cosa sono? risposta: studenti, invecchiati); oh quella balla di grappa in osmizza in cui c'erano anche tizio caio sempronio (la cui variante tergestina e' iure uccio robi); il nuovo libro che sto scrivendo sui diplomi del duecento in area istroveneta. A questa festa arrivano tutti sti omosessuali (noi), che tanto per non smentirsi si buttano sul buffet ­ davvero buono ­ cantano I just can't get you out of my head, mentre l'amica truccatrice trova immancabilmente una sua cliente che chiede consigli: non so come faccia ad essere sempre disponibile ed educata, io in una simile situazione non esiterei a ruttare in faccia all'interlocutore

Vabbe', meglio sta discoteca qua che la festa di intellettuali di sinistra. Mente ballo vedo che il collega filosofo sparisce, immagino vada nella darkroom dove pero' a detta sua non c'e' nessuno stasera, poi mi volto e vedo l'orso A. L'orso A. e' un bellissimo ragazzo (notazione questa assolutamente personale, chiunque altro l'abbia visto mi ha detto che e' orribile), tarchiato, poco peloso, faccia rotonda con pizzetto, mani tozze, fisico proporzionato, anche se non tanto alto. E' uno di quegli orsi che vorrebbero non essere orsi, si vede, si lustra un poco troppo, pero' com'e' vestito di solito (maglietta, jeans) sta bene e mette in mostra tutte le sue forme molto abbondanti. Io personalmente lo amo, lui lo sa ma mi evita neanche fossi una presenza demoniaca, pero' mi guarda, come se lo attraessi come un diavolo. L'orso A. mi fa incazzare: mi balla vicino, io gli sorrido, mi sposto accanto a lui ma ecco che si ritrae, si infila tra le immancabili amiche e balla osservandomi. Io indispettito non lo guardo piu', salvo gettare di quando in quando rapide occhiate che, manco a dirlo, corrispondono sempre a suoi sguardi ritratti. Bleah Bleah na na na na na na, gli faccio le boccacce, vediamo se cosi' sortisco qualche effetto: niente. Devo fargli schifo, non c'e' che dire. La serata con lui continua cosi'. Ci balliamo vicini ma niente piu', quanto a comunicazione e' un film di Bergman. La mia amica truccatrice che ha avuto l'onore di scambiare qualche rapida battuta con lui mi ha detto pero' che non parla correntemente l'italiano, bensi' il vernacolo: oh mio dio, allora meno male che non intraprendo una liaison con l'orso A., non potvei pavlave di poesia, di Baudvillard e di Gvegovio di Touvs. Io onestamente vorrei solo scopare, percio' per me potrebbe parlare anche gotico ma se non vuole non vuole. Ciao orso A.

Torna il collega filosofo dalla darkroom, non ha trovato nessun culturista con bicipiti come meloni pero' un tipo con cui ha limonato, si rivedranno forse dopodomani in un luogo di battuage. L'amico secco del sud e' sempre sbronzo ed inseguito dal visionario, sempre piu' sorridente e a palpebre abbassate. Lo pseudo moroso, l'amica truccatrice e quella dalla bocca rifatta sono sedute, del resto sono quasi le sei. Sento i pantaloni vibrare, d'accordo che l'orso A. mi eccita pero' e' solo il telefonino. Due messaggi: oh, l'orso di due metri che mi augura semplicemente "tanti auguri." in risposta ad un mio sms decisamente piu' dolce ed articolato, come del resto sentivo di mandargli avendogli fatto una dichiarazione d'amore e sesso in piena regola; l'altro messaggio, che coincidenza, e' dell'orso siciliano, culo di burro. Costui, giusto perche' mi e' amico e mi stima, nonche' perche' sono finocchio, mi manda una splendida composizione tardomedievale goliardica, sicuramente opera di qualche monaco francese che di notte nella sua celletta leggeva Ovidio: "L'uomo rosso sulla slitta ha la fava lunga e ritta", poi non ricordo fatto sta che mi mette la fava nel culo e mentre mi lamento per il danno mi fa gli auguri di buon anno. Poetria nova, proprio. E poi, basta con le mortificazioni del sesso anale, e' comprovato che e' di altissima soddisfazione ma c'e' ancora in giro qualche pseudo etero che pensa il contrario. Ok, c'e' qualche altro idiota che mi vuole scrivere all'inizio del nuovo anno? L'orso A. e' accanto al dj, lo saluta stringendogli la mano. Trasecolo mentre lo osservo che se ne va scortato dalle due amiche camioniste. Tanti auguri.

I miei amici sono sfatti, alla truccatrice e' persino sparito il colorito vagamente tropicale ottenuto con tanto spargimento di terre e basi. Unico a ballare ancora, l'amico secco del sud, e di fronte a lui il devoto della Madonna. Decidiamo di andarcene, sono le sei e mezza e tutto sommato il nostro dovere l'abbiamo fatto. Chiamiamo l'amico che balla e ci incamminiamo verso l'uscita. Lui fa per seguirci, ma siccome e' educato e vede che al devoto si aprono gli occhi, mentre se ne va gli dice ciao. Un ciao come Vinavil, il devoto gli si attacca e gli parla in spagnolo, te quiero, te quiero, l'altro e' sbronzo ma si rende conto della follia di questo che a malapena si regge in piedi e gli propone di tornare con lui in macchina. Il devoto lo abbraccia, quasi che il mio amico secco del sud fosse un pupo da coccolare, o, per restare in tema religioso - reliquiario, manco fosse una statuetta di S.Agata.

Noi chiaramente prendiamo in giro l'amico e non abbiamo alcuna intenzione di aiutarlo a sganciare il tipo, ma alla fine il devoto e' debellato e possiamo uscire dalla disco indenni. La bora soffia forte e ci sballotta qua e la'. Ci salutiamo con la promessa di incontrarci il pomeriggio successivo, baci abbracci, poi in macchina e a casa. L'ultima immagine e' un bell'orsone sale e pepe di mezz'eta' che ci mette la benzina alla stazione di servizio dell'autostrada. Che uomo. Non quei pirla che mi mandano sms idioti o che non mi considerano nonostante la bava di cui li inondo se li incontro.

Il capodanno di provincia e' cosi'. O uno si infila in qualche nicchia, dove al limite soffre un poco meno perche' si trova tra i propri simili, oppure la situazione degenera ed e' camp. E se camp deve essere, tanto vale che lo sia al mille per mille. Orsi stronzi a parte, mi sono divertito. E sono contento che sia passato, com'e' passata la batosta per l'orso di due metri, frequentazione di dicembre. Last Christmas I gave him my heart poteva approfittare, oggi l'articolo non e' piu' in catalogo, almeno per lui.


ORSI ITALIANI MAGAZINE

INDICE PRINCIPALE

MAIN INDEX