ORSI ITALIANI MAGAZINE


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Una cena partita male

Un racconto di AmicOrso


Detesto le cene di lavoro.
Proprio non le sopporto. Soprattutto la cena di maggio, quella che riunisce piu' uffici della zona nello stesso locale... 300 persone tutte assieme! Gia' mi viene male!
Il motivo e' semplice: vedo gia' abbastanza i miei colleghi tutti i giorni, tutti simpatici, per carita', ma ho come la 
certezza e il sesto senso che, come al solito le donne parleranno di figli e di negozi, gli uomini invece di lavoro o di calcio...Tutti argomenti che a me non interessano affatto se poi aggiungiamo che gli impiegati delle altre filiali non li conosco cosi' bene...  Devo comunque sbrigarmi, il mio amico sara' sotto casa tra un quarto d'ora e devo ancora vestirmi.
Mi abbottono la camicia bianca e opto per un completo grigio scuro. Non ho ancora deciso se mettermi la cravatta, dopotutto la porto  tutti i santi giorni...
Aspettando di decidere, mi prendo del tempo per lucidare le scarpe, un paio di stringate nere.
Mentre le allaccio mi viene in mente che, comunque, la serata esige l'abito formale, per cui ho paura che mi converra' scegliere la cravatta e indossarla.  Passando in rassegna il guardaroba ne scelgo una blu con righe regimental grigio argento.
La annodo.
Fatto.
Un'ultima controllatina, tutto perfetto!
Nel frattempo lo squillo di Giorgio sul telefonino, si va!  In macchina parliamo del piu' e del meno, ci si conosce e si lavora assieme da 10 anni, abbiamo entrambi 40 anni, lui e' sposato con un figlio di 12 anni, io single incallito. 
E' una bravissima persona e un caro amico. Entrambi non siamo proprio entusiasti della serata che si prospetta, ma decidiamo di farci forza l'uno con l'altro.
Arriviamo al locale, c'e' l'aperitivo di benvenuto. I soliti saluti di circostanza e quattro chiacchiere coi colleghi per non stare proprio silenziosi in disparte.
Ad un certo punto una visione...
Lo vedo entrare e dirigersi verso Giorgio con un sorriso smagliante, e' un bel manzo maturo, sui 60 anni, il classico tipo che mi fa girare la testa: pochi capelli argentei in testa perfettamente tirati indietro, occhiali da vista classici e un paio di baffi folti ma curatissimi. Alto sul metro e 80, robusto, con una bella pancia, ma non grasso. Diciamo  una persona 'ben piazzata'.  Elegantissimo in un completo doppiopetto blu scuro, con una camicia azzurrina attraversata da una cravatta azzurro carico a pallini blu... Lo guardo da capo a piedi... anzi... Lo fotografo da capo a piedi, dal primo capello fino alla punta di quei mocassini neri lucidi ed elegantissimi.  Lo giuro, non capisco piu' nulla!
'Giorgio, che piacere vederti'
'Ciao Romano, e' un piacere anche per me, ma come mai qui, ti credevo a dirigere gli uffici di Milano!' risponde il mio amico Io resto intanto resto in mezzo ai due che continuano a chiacchierare.  'Giorgio, il presidente mi ha distaccato dalla sede di Milano per dirigere gli uffici di questa citta', quindi ci vedremo spesso, abito qui da 3 settimane' 'Sono proprio contento Romano, ma dimmi, ti sei sistemato quindi in citta', ma per quanto tempo?'
'Per sempre' risponde Romano 'Questa e' una cittadina tranquilla e molto vivibile, Milano non fa piu' per me e poi, sai, essendo solo,posso decidere in completa tranquillita' dove stare, senza dover  pensare ad altre persone... Ma dimmi, chi e' il tuo amico?'
E Giorgio 'Oh, che sbadato, ti presento Andrea, il mio collega e grande amico' Ho il cervello in tilt, quel manzo mi sta tendendo la mano... Biascico un 'p...  piacere, sono Andrea, lieto di conoscerla' E lui, con estrema tranquillita' 'Diamoci del tu per favore, mi fai sentire vecchio e poi, sei un amico di Giorgio, per cui anche amico mio!' Decido di ripigliarmi subito dalla sbandata per questo figo incredibile e mi inserisco nel discorso tra i due parlando del piu' e del meno.  Finito l'aperitivo ci avviamo a cena decidendo di stare tutti e tre vicini per continuare a chiacchierare.
Sono estasiato da Romano, dal suo portamento, dalla sua eleganza, dalla sua voce cosi' profonda e calma, dall'intelligenza che fa trasparire parlando di lavoro e di altro.
Devo ammettere che ora la cena mi sta davvero piacendo e… interessando!  Durante la serata noto con la coda dell'occhio che Romano e' molto attento ai miei discorsi e non perde occasione per guardarmi...  Quello sguardo...
Sto pensando che sia...
Ma no, non credo...
Mi sto sbagliando...
Eppure ho un presentimento.
Ad un certo punto della cena sono talmente intento a guardarlo che se ne accorge, il tutto mentre Giorgio ci racconta un aneddoto di suo figlio, Romano infatti nota il mio sguardo e mi fa un occhiolino.  Sono esaltato... ma nello stesso tempo mi impongo di stare cauto... E se avesse capito che sono gay? Magari lui non lo e'...
Cazzo, sono in mega imbarazzo, oltretutto e' da quando siamo seduti che ho un'erezione allucinante nei pantaloni… Decido di andare al bagno un momento, un po' d'acqua  mi fara' ripartire il cervello!
Sono intento a rinfrescarmi le mani quando dalla porta entra lui. Mi fa un sorriso e si chiude alle spalle la porta della toilette.  Uscito si avvia al lavandino per lavarsi le mani dicendomi 'Andrea, pensavo che stasera sarebbe stata una cena di quelle mortali, invece devo ammettere che mi sto divertendo parecchio, soprattutto, sono contento di averti conosciuto, adesso che vivo qui in citta', spero davvero potrai aiutarmi ad ambientarmi.  Tieni, questo e' il mio numero di telefono' e mi porge il suo biglietto da visita.
E io 'Grazie Romano, sono contento anche io di averti conosciuto, tieni, questo e' il mio numero,restiamo in contatto, io e Giorgio ti faremo da guide, vedrai in questa cittadina ti troverai bene' Lui prontamente mi chiarisce con poche parole tutti i dubbi che avevo 'Andrea, Giorgio ha famiglia, posso fare affidamento solo su di te, che ne dici?' e mi rifa' un altro occhiolino...
Cazzo! Non ho dubbi, ho come l'impressione di piacergli e che ci stia...  provando!
Gli rispondo con un occhiolino.
Ci asciughiamo le mani e ci riuniamo al tavolo per la fine della cena. La sala inizia a svuotarsi.
Un gruppetto di colleghi che hanno alzato un po' il gomito chiedono a Giorgio un passaggio per evitare di mettersi in macchina.  'Ragazzi, non posso portarvi tutti e 4, sono con Andrea.' Cazzo, e' l'occasione che aspettavo... Sto per aprire bocca quando Romano mi precede 'Giorgio, vai pure tranquillo e porta sani e salvi a casa i colleghi, se Andrea e' d'accordo, lo porto a casa io volentieri, sono da solo in macchina'.
Non  mi resta  che aggiungere 'Non ti preoccupare Giorgio, vai pure, ci vediamo lunedi' in ufficio'.
Giorgio e gli altri 4 colleghi escono dalla sala, gli ultimi saluti agli altri impiegati e anche io e Romano ci avviamo fuori dal locale.  Ci dirigiamo verso la sua berlina scura e saliamo in macchina.  'Andrea, adesso devi farmi da navigatore, queste per me sono zone nuove, sono capace ad arrivare solo fino a casa mia...Non vorrai mica che mi perda ...' 'AHAHA, non ti preoccupare, e' vero, non abito troppo vicino, ma e' facile arrivare da me' E infatti dopo un quarto d'ora di macchina siamo sotto casa mia. Non voglio perdere tempo, oltretutto, non e' neanche troppo tardi, solo le 23,30... decido di farmi avanti con una proposta:
'Romano, sali un momento, stavo pensando di bermi una bella birra ghiacciata sul balcone per godermi ancora un po' questa serata, che ne dici di unirti a me?'
Romano non se lo fa ripetere due volte, 'ben volentieri'.  Posteggiata  la macchina, entriamo nel portone della palazzina dritti in ascensore...Senza dirci nulla ci guardiamo negli occhi e ci abbracciamo scambiandoci un piccolo bacio fugace.
'Non qui' gli dico.
Usciti dall'ascensore entriamo subito in casa e chiusa la porta alle mie spalle ci abbracciamo di nuovo, questa volta pero' per scambiarci un lungo bacio.
Siamo in piedi, avvinghiati l'uno all'alto, le nostre lingue si inseguono, le nostre labbra sono incollate, non riusciamo a staccarci.  'Non mi sembra vero...' gli sussurro nell'orecchio...  Si stacca un attimo dalla mia bocca e mi guarda dritto negli occhi...' Andrea, appena sono entrato nel ristorante, non ho potuto fare a meno di vederti, sono stato investito dalla tua bellezza' lo bacio di nuovo, intanto ci spogliamo a vicenda...  Resto un attimo fermo ad osservare Romano, un uomo stupendo, e' nudo, davanti a me, il petto villoso, ricoperto da morbidi peli argentei su cui appoggia una croce sostenuta da una catena d'oro che gli circonda il collo.  Ci baciamo ancora, e con le mani esploriamo i nostri corpi. Mi sento bene.  Lo conduco in camera... ci sdraiamo sul lettone continuando quello che avevamo iniziato all'entrata di casa.
E' sdraiato e sono sopra di lui, dopo un lungo bacio scendo con la lingua sui capezzoli inturgiditi , mi accarezza la testa, lo sento tremare di piacere, Scendo ancora e, dopo aver esplorato con la punta della lingua il suo ventre scendo sul suo cazzo in tiro... Mi fermo un attimo per contemplarlo, e' un bel cazzo con una cappella violacea che non aspetta altro che essere coccolata e coperta di attenzioni...
'Dai amore' esclama Romano in preda al desiderio 'Prendimelo in bocca'… Non me lo faccio ripetere due volte, ingoio il suo cazzo  completamente. un gemito di piacere invade la stanza, Romano mi tiene la testa e cerca di scoparmi la bocca, lo lascio fare. Sono in estasi.  Dopo un po' di tempo mi riporta a se' per baciarmi di nuovo, mi fa sdraiare e mi sussurra 'Ora amore tocca a me' Si sdraia sopra di me e mentre mi bacia, mi sega il cazzo con una mano.
Sono completamente perso... Sono  nelle sue mani.  Mi bacia ancora una volta e poi scende con la lingua, iniziando a succhiarmelo con tale maestria che lo devo bloccare un paio di volte senno' rischio di sborrare subito.
'Amore' gli dico 'voglio che mi scopi ben bene' gli porgo il culo mettendomi alla pecorina.
Non se lo fa ripetere sue volte, mi prepara il buchetto con la lingua, inumidendomelo ben bene, poi, indossato il preservativo, mi prende da dietro con delicatezza.
E' dentro di me. Sento il suo pene allargare il mio buco e a farsi sempre piu' strada.
'ohhh come sei caldo Andrea ' mi dice in preda all'estasi. E accelera i movimenti.
Stiamo godendo da matti, lui mi scopa con foga e io stringo il culo per massaggiargli il cazzo.
Si sdraia sulla mia schiena continuando a scoparmi, mentre con la mano destra prende il mio cazzo segandomelo a piu' non posso.  Dopo un attimo lo sento gemere sempre di piu', i movimenti si fanno piu' serrati e veloci... stiamo per giungere all'orgasmo .
'Romano, vengooooo' e in un attimo gli riempio la mano di calda sborra.  sto ancora sborrando quando lo sento ansimare di piacere. 'Amore, vengooo anche' e con un paio di colpi ben dati entra con tutto il cazzo nel mio culo stringendomi al suo petto.
Restiamo cosi' per non so quanto tempo... Non mi importa.  L'unica cosa che so e' che una cena partita male si e' rivelata l'inizio di un rapporto che dura ancora oggi.
Ti amo Romano!

By AmicOrso


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