ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Come l'ultima delle puttane (storia vera)

Un racconto di Birbantotto


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Dal finestrino del treno scorrevano le immagini della campagna mentre stavo arrivando a Roma.

Nel 1990 i treni non erano comodi e veloci come oggi. Stavo nel mio scompartimento mentre ripensavo alla mia prima volta.

I miei ormoni a mille mi volevano convincere a ripetere l’esperienza ma avevo timore di incappare in qualcuno di conosciuto.

Mi vergognavo dei miei desideri ma il cazzo nelle mutande sussultava pensando ad un altro maschio peloso e dominante che mi possedesse.

Avevo 20 anni e da poco avevo avuto il primo contatto gay. 

Ero entrato in un cinema a luci rosse dove avevo capito si potevano fare incontri gay ma nemmeno immaginavo cosa sarebbe successo. 

Dopo poco che mi ero seduto un ragazzo più grande si era messo accanto a me e dopo poco mi prese la mano per portarsela sul pacco. 

Lo guardai bene era un uomo sui quaranta con una barba folta e grosso.

Sotto i pantaloni sentivo duro ma nn avevo esperienza per capire quanto fosse dotato, anzi non ci pensai proprio.

Ero invece sconvolto dal fatto che mi eccitava tantissimo quell’omone estremamente virile. Volevo una esperienza con un uomo ma non pensavo mi piacesse un tipaccio come quello.

Dopo avermi fatto capire che potevamo appartarci in bagno lo seguii. 

Entrammo, mi baciò e si calò i pantaloni spingendomi in ginocchio per farselo leccare.

Era il mio primo cazzo ed ero emozionato e spaventato.

Era peloso ovunque. Sulle gambe e sul petto che toccai con avidità.

Aveva due coglioni enormi e un culo sodo. Allora non avevo paragoni ma il suo mi sembrava un cazzo tozzo e normale.

Ricordo che mi piacque sentire la cappella sulle labbra, toccare le chiappe sode e sentire il suo odore.

Mi eccitò tantissimo quando lui mi scopò velocemente la bocca ma Improvvisamente ripensai alle malattie che avrei potuto prendere e mi alzai per andarmene ma lui mi fermò.

Ovviamente i miei ormoni vinsero e mi lasciai andare quando mi leccò sul collo e iniziò a spogliarmi.

Ero eccitatissimo, lo lasciai fare e mi fece mettere a culo nudo appoggiato alla parete evidentemente per incularmi. 

Aspettavo di sentire il suo cazzo invece arrivarono delle sculacciate sonore.

Provai a ribellarmi e pam ancora una tra le chiappe proprio sul buchetto vergine. 

Oddio! Che vergogna... mi piaceva!

Poi mi strizzò i capezzoli.

Urlai, provai a tenergli le mani ma pam ancora uno sculaccione e di nuovo a strizzarmi i gioiellini sul petto. 

Urlai ancora. Mi mise una mano sulla bocca e con l'altra mi strinse i coglioni. 

Dolore e piacere profondo. 

Dopo questo trattamento parlò per la pima volta.

Sei una puttanella”

Era vero, che vergogna provai.

A quel punto sentii un dito nel culo, ero vergine e mi fece male ma ero eccitato a mille come nessuna ragazza era riuscita a fare.

Lui muoveva un dito nel mio buchetto stretto e io iniziai a masturbarmi. Volevo venire.

Mi stringeva palle e capezzoli mentre provava a aprirmi il culetto.

Cazzo combini, oltre che  vergine non ti rilassi e non riesco a scoparti” mi disse mentre mi metteva nuovamente in ginocchio.

Avevo paura e voglia.

Presi il cazzo in bocca e mentre mi teneva la testa ficcandomelo fino in gola esplorai ancora il suo corpo tonico e peloso, mi masturbai velocemente e venni sul pavimento.

Un mare di sperma come mai avevo fatto con la mia ragazza.

Quanto ti piace essere maltratto. Succhia puttanella” mi disse.

Svuotato dalla sborrata avrei voluto andare via anche perché tornò la paura della malattie ma stavolta non lo permise.

Mi tenne giu con il suo palo infilato in bocca. 

Si faceva masturbare con la cappella ad un centimetro dalla mia bocca fino a quando lo infilò fino in fondo e tenendomi la testa scaricò un fiume di sperma in bocca.

Non potei fare altro che ingoiare.

Tutto troia, tutto,bevi tutta la mia sborra!” ricordo benissimo queste parole ed anche che strusciò la sua cappella sulla mia faccia prima di ricomporsi.

Uscì lasciandomi in ginocchio nudo e sborrato nel bagno del cinema come fossi l’ultima delle puttane e la certezza che sarei stato perennemente alla ricerca di uomini virili, pelosi, grossi, dominanti e porci come lui.