Le recensioni di Emiliano


ULTIMO AVVISO: BEAT AND PIECES.

Cari orsi, orsetti, simpatizzanti, in questo autunno caldo e umido in cui stiamo tutti per indossare le scarpe da ballo e danzare alle note del nuovo album di Madonna, ecco per voi un consiglio su come trascorrere un po' di tempo a Milano, tra qualche spesa in via della Spiga, un aperitivo sui navigli, un frullato da Viel e una sauna, e dare un'occhiata a splendide foto, passare una mano sulla schiena della cultura.

Presso la galleria Photology, in via della Moscova 25 a Milano e' allestita, fino al 15 novembre, dal martedi' alla domenica dalle 11 alle 19 e con ingresso gratuito, una mostra intitolata Beat & Pieces, dedicata ad alcune foto realizzate da Allen Ginsberg: una sorta di storia della Beat Generation raccontata per immagini (e parole, viste le lunghe didascalie, scritte a mano, che le corredano) scattate da chi di tale movimento -artistico, letterario, culturale, sociale- e' stato protagonista e fautore. Si tratta di un'occasione unica, quasi irripetibile, di vedere esposte assieme, in una rassegna completamente dedicata ad esse, immagini che immortalano momenti e corpi di questi eroi della rivoluzione letteraria che, partita da S. Francisco negli anni '50, si espanse rapidamente trovando seguaci ed enunciando il suo forte messaggio a tutta l'America - e di la', al mondo; un messaggio che non si e' fermato con la scomparsa (a volte anche recentissima, vedi Burroghs), dei suoi propugnatori, ma che si e' rinnovato nel corso delle generazioni attraverso nuovi volti e nuove voci, si e' mescolato ad altri movimenti ed idee, ha spostato il suo epicentro in una New York vivace e ricca di poeti come John Giorno ed artisti come Keith Haring, certo diversi dai primi, grandissimi maestri della west coast, ma non meno rivoluzionari ed espressivi.

La mostra che si trova alla galleria Photology e' non soltanto un'occasione di ripercorrere, per istantanee, la storia di questo movimento: e' anche un modo per vedere i volti di molti scrittori, poeti, artisti che spesso si conoscono solo per nome, che si leggono, ma di cui sfuggono le fattezze (Ginsberg, Burroghs, Keouac a parte, chi conosce i volti di Cassidy, Ferlinghetti, Sanders, Orlowsky e altri?); e' infine anche un modo per scoprire momenti e legami sconosciuti tra questi personaggi e molti altri (spesso piu' noti, tanto per citare due nomi eclatanti come quelli dei cantanti Patti Smith e Iggy Pop) che a loro si sono avvicinati ed ispirati. E se nessuna di queste motivazioni vi spinge, pensate almeno che si tratta spesso di fotografie di alto valore artistico; oppure che molti di questi poeti (di cui il bardo Ginsberg e' l'esempio piu' fulgido) hanno promosso una battaglia culturale per la liberta' sessuale senza la quale il movimento gay mondiale non sarebbe quello che e' oggi (Stonewall accade proprio negli anni in cui la Beat Generation nasceva, e non e' un caso). E se siete cosi' oche per cui nulla di questo vi spinge a vedere la mostra, pensate che proprio la succitata Miss Ciccone, in una New York a cavallo tra anni settanta ed ottanta, tra tramonto della discomusic e l'alba della new vawe e dell'era dell'Aids, era amica di Haring, Warhol, Basquiat, e muoveva le prime mosse in un ambiente che senza la Beat Generation semplicemente non sarebbe mai esistito. Intesi?

Emiliano

 

Beats & Pieces

Presso Galleria Photology

Via Moscova 25 Milano

Aperta da martedi' a domenica

11-19



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