ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Ettore, il mio vicino di casa

Un racconto di Danny

I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Da quando i miei hanno acquistato la casa al lago, molto spesso passo i miei fine settimana da solo. Non sempre infatti ho voglia di trascorrere i week end al lago anche perche' non avendo ancora una compagnia fissa alle volte mi annoio.

Preferisco passare i sabati e le domeniche con gli amici di sempre e dall'anno scorso ho comunque una ragione ben piu' valida per starmene a casa.

Era l'ultimo sabato di luglio e dopo una giornata di caldo afoso il tempo cambio repentinamente. Il cielo si copri' di nuvoloni neri e si alzo' un vento incredibile.

Scoppio' un gran temporale e un fulmine mise fuori uso la mia televisione.

- Accidenti e adesso come faccio con la partita ?

Telefonai subito a Ettore, il mio vicino di casa. Sapevo per certo che avrebbe guardato la partita, appassionato com'era di sport e soprattutto di calcio.

- Pronto… ciao Ettore sono Danny. Questo accidenti di temporale mi ha messo fuori uso la tele, posso passare da te a vedere la partita? Spero di non disturbare….

- Ciao Danny… no, no che non disturbi, vieni pure. Guardare la partita in due sara' piu' divertente. Ti aspetto… anzi preparo subito panini, patatine e bibite.

- Ok, grazie Ettore, una doccia veloce e sono da te.

A dire il vero fin da ragazzino ho sempre avuto ammirazione per quest'uomo. Ormai aveva passato la cinquantina da un pezzo. Lo guardavo spesso dalla finestra mentre era nel suo orto a raccogliere la verdura. Che uomo, sempre in canottiera e pantaloncini corti che immancabilmente gli scendevano mentre era chinato.

Mi si presentava sempre un bel panorama. Un sedere davvero da favola, molto sodo, alto. Due natiche da urlo. Ettore porta molto spesso slip scuri e probabilmente di misura inferiore a quella che dovrebbe portare tanto e' che si vedeva molto bene la parte iniziale del suo bel culo, con una peluria molto folta che faceva capolino dal bordo dello slip.

Alle 20:00 ero da Ettore. Ci mettiamo comodi sul suo divano.

Come sempre lui in canotta e pantaloncini, piedi sullo sgabello per stare piu' comodo e bicchierone di birra in mano.

- Uffa ma che caldo questa sera, pensavo che il temporale rinfrescasse invece…

- Si e' vero… pazienza, risposi io.

La partita ha inizio. Ci mettiamo a sgranocchiare qualcosa quando finalmente al quindicesimo del primo tempo l'Italia segna con un fantastico colpo di testa di Balottelli.

L'esultazione fu grande tanto che io e Ettore ci abbracciamo calorosamente.

Oddio che sensazione meravigliosa sentirmi abbracciato tra le sue forti braccia, pensai. Davvero non mi staccai facilmente. Ettore si accorse di questo mio 'entusiasmo' e mi chiese se mai avessi abbracciato un uomo. Si stacco' immediatamente e mi guardo' fisso negli occhi serissimo che quasi mi mise paura.

Io risposi che certamente mi era capitato di abbracciare un uomo e a questo punto scoppio' in una fragorosa risata e mi disse:

- scemo e perche' non lo hai mai fatto con me prima ?

Rimasi sbalordito, mi riprese tra le sue braccia, mi alzo' il volto appoggiando la sua mano sotto il mio mento e mi diede un bacio sulla bocca. Si stacco', mi riprese e si riavvicino' mettendomi tutta la lingua in bocca mentre mi accarezzava tutto il corpo.

A questo punto mi lasciai andare, gli levai la canottiera e gli sfilai i pantaloncini e le sue mutandine nere, cosa che fece subito con me. Mai piu' avrei pensato a una cosa simile, avevo il mio dirimpettaio tutto per me nudo, potevo toccare la sua bella pancia, i suoi duri capezzoli, potevo baciare le sue labbra e sentire i suoi baffoni sulle mie. Una sensazione straordinaria.

Piano piano stacco' le sue labbra dalle mie e si mise a leccarmi e a succhiarmi i capezzoli.

Provavo un immenso piacere, sentivo anche il suo odore di vero maschio che mi inebriava, mi faceva uscire di testa.

Poi con le dita comincio' a stimolarmi i capezzoli, ormai sapeva che mi piaceva un sacco.

Anche i nostri cazzi non stettero piu' a riposo. Le nostre aste erano turgide e gia' bagnate.

Ettore ha proprio un bell'uccellone grosso, duro, nodoso come piace a me.

- Senti Danny, affanculo la partita, andiamo di la' che stiamo piu' comodi e ci divertiamo sicuramente di piu'.

Si mise sul letto al mio fianco e intanto che la mia bocca assaporava il suo uccellone gia' umido, Ettore continuava il sapiente lavoro iniziato ai miei capezzoli che ormai erano ben lunghi e consistenti. Mi disse:

- visto che ti piace cosi' tanto, voglio farti una sorpresa che sicuramente sara' di tuo gradimento.

- Si alzo' da me e dal cassetto estrasse una lunga catenina alle cui estremita' c'erano due pinzette che mi mise ai capezzoli. Saltai dal male che mi aveva provocato ma a poco a poco il dolore lascio' spazio a un grande piacere anche perche' Ettore si mise di gran lena a succhiare il mio cazzo ormai durissimo.

- Piaciuta la mia sorpresa? Comunque complimenti, che magnifico arnese che hai, la cappella e' veramente grossa

- Eh si' Ettore, e sai qual e' la ragione? E' perche' provo molto piacere dalle torture che mi stai infliggendo ai capezzoli.

Detto questo a Ettore venne una grande idea.

Prese uno sgabellino e lo mise accanto alla parete dove c'ere appeso un grande quadro e mi fece salire sopra. Prese l'estremita' della catenina e la fisso' al chiodo del quadro.

Ettore sposto' lo sgabellino e io praticamente rimasi appeso solo con la forza dei miei capezzoli. Non vi dico che sensazione: un bruciore immenso ai miei poveri seni. Sentivo che i miei capezzoli tiravano in una maniera pazzesca, sembrava che mi venissero strappati. Intanto il mio uccello aumento' la consistenza. Ormai Ettore sapeva qual era il segreto e riprese a succhiarmi per bene la cappella stringendo tra la sua mano la mia durissima asta.

- Ora ti infliggero' una tortura che ti scorderai difficilmente mi disse Ettore molto serio.

A dire il vero ero un po' preoccupato e risposi.

- Ettore se mi devi fare del male… questo no, ti prego.

Si mise davanti a me in ginocchio, ponendo davanti al mio cazzone il suo culo pelosissimo e se lo allargo a dismisura mostrandomi il suo buchetto (sembrava una caverna a l'onor del vero). Mi disse:

- Ora infilamelo tutto. Se ci riesci saro' tutto tuo per tutta la notte. Potrai fare di me cio' che vuoi.

La proposta era allettante ma nella posizione in cui ero, se solo mi fossi spostato di un millmimetro i miei capezzoli sarebbero staccati dal mio petto.

Era proprio una tortura cinese… vedere un culo come quello di Ettore a disposizione e non potere penetrarlo era proprio un incubo.

Ma trovai una soluzione… che vi svelero' nella seconda parte



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