ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Il mio autista

Un racconto di Cat.euro


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Il giorno era finalmente arrivato, avevo compiuto 21 anni e ricevetti un fantastico regalo da parte dei miei genitori.

Quella mattina sarei partito per un week end da solo, nella bellissima Firenze, avrei visitato quella città d’arte che tanto amo. Il tragitto si sarebbe svolto in pullman, sarebbe stato un viaggio un po' più lungo del solito ma di gran lunga più conveniente.

Mi recai al piazzale di incontro cercando il pullman, salii e mi sedetti ai primissimi posti come da mia abitudine, per combattere il mal d’auto.

Ma quel giorno fui davvero felice della mia scelta.

Poco dopo salì infatti l’autista, un bel maschio sulla quarantina, poco più alto di me.

Un maschio possente, con un viso angelico dal sorriso smagliante, una bella pancia rotonda, due braccia possenti e un culo sodo e così bello da far girare la testa.

Dai primi bottoni della camicia azzurra, sbottonati, sbucava una folta peluria.

Era un bellissimo orso, il mio tipo decisamente.

Subito prima di partire si presentò a tutti coloro che erano presenti nel pullman, disse di chiamarsi Giorgio, che sarebbe stato disponibile per qualsiasi necessità e che ci avrebbe accompagnato nei punti difficilmente raggiungibili a piedi di Firenze.

Partimmo, fu un viaggio rilassante, Giorgio era tanto bello quanto bravo nel suo mestiere.

Arrivammo in città nel pomeriggio e ci sistemammo in albergo. Lui andò a parcheggiare il pullman e non sapevo quando l’avrei rivisto.

Giunto in camera mi feci una doccia veloce, volevo subito iniziare a visitare la città.

Appena uscito dalla mia stanza ebbi una piacevole sorpresa, Giorgio alloggiava nella camera di fronte alla mia.

Saperlo così vicino a me mi fece iniziare ad immaginare qualsiasi cosa e nei pantaloni, fortunatamente abbastanza larghi da nascondere tutto, la mia eccitazione salì alle stelle.

“Ciao, eri in pullman vero?”

“Ciao, si abbiamo fatto il tragitto insieme, complimenti per la guida, il viaggio è stato molto rilassante”

Aveva una voce profonda e maschile, non riuscivo a smettere di guardarlo.

“Grazie per il tuo apprezzamento, esci a fare un giro?”

“Sì, vorrei vedere un po' di posti e scattare qualche foto”.

“Va bene, io invece vado a stendermi, dopo il viaggio ho bisogno di un po' di riposo”

Sentivo il mio membro premere nei pantaloni, lo immaginavo nudo sul suo letto a riposare.

“Ho capito, ti lascio andare allora, buon riposo! Comunque piacere, sono Stefano”.

“Il piacere è tutto mio, Stefano. Buona passeggiata”.

Aspettai che Giorgio chiudesse la porta ed entrai nella mia camera, avevo bisogno di placare le mie voglie.

Mi feci una sega fantastica pensando al mio autista, al suo corpo possente, ai suoi peli del petto.

Sborrai subito e copiosamente, con un po' di tristezza, pensando che tutto questo sarebbe stato solo un mio sogno.

Uscii e iniziai la visita della città.

Tornai in albergo intorno alle 22.00, ero stanco ma molto felice di aver visitato tanti posti fantastici.

Decisi di riposare un po' sulla poltrona della hall dell’albergo ed iniziai ad usare un po' il cellulare riguardando le foto che avevo scattato.

Mi sentii chiamare “Ciao Stefano!”

Era Giorgio, era appena entrato in albergo e si sedette alla poltrona affianco alla mia.

“Ho fatto anche io un giro dopo aver riposato un pochino, adesso torno in camera a guardare un po' di tv”.

“Si, fai bene Giorgio. Anche a me piacerebbe guardare un po' di tv ma non c’è nella mia camera”.

“Che problema c’è? Vieni in camera mia e la guardiamo insieme!”

Ero al settimo cielo, avrei passato il resto della serata in camera di quel maschione, a stretto contatto con lui, col suo odore e col suo corpo da orso.

Accettai senza esitare.

Salimmo in camera, molto più bella e più grande della mia, con un bel letto comodo, e Giorgio mi invitò a mettermi comodo.

Mi tolsi le scarpe e mi stesi sul letto, accendendo la tv.

“Stefano, non ti dispiace se mi spoglio, vero? Ho bisogno di stare in libertà “.

“Nessun problema, Giorgio! Siamo nella tua camera, fai pure!”

Non potevo desiderare di meglio, vedevo Giorgio spogliarsi davanti a me, si tolse le scarpe e le calze, poi la t-shirt, mostrandomi la sua schiena muscolosa, e poi anche i pantaloni, rimanendo in slip.

Mio Dio, era meglio di quanto immaginassi, aveva un culo rotondo da favola ed aumentava la mia voglia di toccarlo e di palparlo, così come aumentava la mia eccitazione nei pantaloni.

Giorgio si voltò verso di me e fu lì che ebbi una bella sorpresa.

Aveva dei pettorali ben formati, una bella pancia, il tutto ricoperto da peluria corvina, dello stesso colore dei capelli e della barba, che circondavano i suoi occhi verdi, un pacco niente male, nonostante fosse moscio. Non vedevo l’ora che si stendesse affianco a me, e così fu dopo qualche secondo.

Guardammo insieme una commedia, dopo un po' mi invitò a spogliarmi, faceva caldo in camera e non c'era l’aria condizionata.

Mi guardò con i suoi profondi occhi verdi e mi mise la sua mano nella maglia, alzandomela lungo l’addome, poi lungo il petto, poi me la sfilò.

Non riuscivo a far nulla, ero eccitato, avrei fatto tutto quello che mi avrebbe chiesto.

“Vedi, Stefano, ho notato questa mattina che mi guardavi in un certo modo prima di partire e durante il viaggio. Mi fai arrapare, non aspettavo altro”.

“Anche io non aspettavo altro, Giorgio, spogliami”.

Mi sbottonò i pantaloni e me li sfilò, rimasi in mutande ed iniziai a toccare il suo petto, i suoi capezzoli, la sua pancia e poi scesi giù.

Cavolo, da eccitato il suo cazzo era formidabile, grosso e lungo.

Lo tirai fiori fuori dagli slip ed iniziai a baciare i testicoli, poi passai a quella enorme asta.

“Prendilo in bocca, fammi godere!”

Lo presi in bocca, quella cappella violacea era nella mia bocca, non potevo crederci!

Era talmente grande che non riuscivo a farlo entrare tutto.

Cercavo di fare del mio meglio.

“Si Stefano, si!!! Ti adoro, mio Dio!”

Continuai per un po' finche Giorgio non mi prese per le braccia, portando la mia testa di fronte alla sua.

Iniziammo a baciarci, la mia lingua era alla scoperta della sua bocca, la sua lingua alla scoperta della mia, in quel momento eravamo legati in maniera indissolubile.

Lo guardai nei suoi occhi verdi, “Voglio sentirti dentro”.

Non se lo fece ripetere due volte, si mise su di me portando le mie gambe sulle sue spalle.

Iniziò ad inumidire il mio piccolo buchino e ad ogni tocco della sua lingua provavo una sensazione di goduria e piacere indescrivibile.

Avvicinò il suo grosso arnese al mio culo ed iniziò delicatamente a spingere. Il dolore all’inizio lancinante per la dimensione di quella massa di carne si trasformò in un piacere immenso.

Era bravo Giorgio, ed ero al settimo cielo io!

I suoi movimenti si fecero sempre più forti, sentivo le sue palle urtare contro il mio culo.

“AAAH SI! CAZZO!”

“VAI GIORGIO, FOTTIMI COL TUO CAZZO DA STALLONE!”

Mi sentii ad un tratto inondato del suo dolce nettare ed anche io non resistetti più e lanciai forti schizzi di sborra sul mio petto.

Giorgio mi pulì con baci appassionati.

“Penso che questo week end sarà indimenticabile”.

È così fu, la vacanza più bella della mia vita....



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