ORSI ITALIANI MAGAZINE


L'isola felice (2a parte)

Un racconto di Kabir

 

L'indomani mi svegliai di buona ora, salutai Tanassis e mi recai sulla piu' vicina insenatura.

La spiaggia era deserta e quindi mi misi nudo a prendere il sole. Era piacevole stare li' perche' oltretutto c'era sempre una brezza fresca a mitigare il clima. Ero steso su un grande scoglio piatto al di sopra di me c'era un rilievo che scendeva dolcemente sulla baia e c'era un grande albero che faceva ombra.

Intravidi un gregge ed un pastore che si era seduto sotto l'ombra di quell'albero.

Poco dopo mi accorsi che si stava masturbando, capii che si era turbato a guardarmi con le chiappe all'aria.

Incuriosito e sempre con la voglia di confrontarmi con altri maschi, decisi di salire su. Mi rimisi il costume e mi diressi verso il pastore. Quando mi avvicinai a lui mi accorsi che era un bel maschio, aveva superato i cinquant'anni era tutto brizzolato e portava dei baffi grigi. Dal collo fuoriuscivano de folti peli anch'essi brizzolati. Aveva una corporatura alta, slanciata e robusta ma la cosa di cui fui colpito era il grosso e lungo cazzo che aveva. Come potevo farmi sfuggire questa occasione?

Decisi allora di abbassarmi sulle sue ginocchia. Lui mi sorrise e punto' il suo uccello verso la mia bocca. Io cominciai subito a leccarlo e poi glielo presi tutto in bocca. Mi piaceva molto quel cazzo grosso e glielo ciucciai per bene. Non veniva mai! Cominciavo a stancarmi e feci una piccola pausa. Mentre uscii la mia bocca, mi raggiunse un caldo e violento schizzo di sborra in faccia.

Aveva un caratteristico odore molto intenso che sapeva di maschio.

Mi pulii la faccia con le mani e continuai a spompinargli il cazzo. Fino a farlo venire tutto in bocca. Non risparmiai nessuna goccia me la bevvi tutta. Lui mi accarezzo' la testa e mi fece capire che aveva gradito. Non parlava Italiano ma capii benissimo quella che intendeva dire. Poi mi saluto' mi abbraccio', mi bacio' il collo e se ne ando' con le sue pecore.

Io scesi giu' verso il mio scoglio e mi tuffai in acqua anche per pulirmi meglio la faccia.

Nonostante mi fossi lavato con l'acqua salata, sentivo ancora l'odore di sborra di quell'uomo.

Quell'odore mi faceva arrapare e me lo portai con me sino a sera.

Verso le 13 decisi di andare in paese a tre km dalla caletta. Avevo fame ed andai in una bottega dove preparavano i Souvlaki, era al tempo stesso un emporio dove si potevano comprare molti articoli.

Mi comprai un Souvlaki e presi pure una birra. Il proprietario della bottega Giorgios volle subito fare amicizia con me.

Avevo capito che era una persona che aveva studiato e sapeva parlare Italiano.

Era un bell'uomo mediterraneo maturo di media statura. Aveva una corporatura robusta, era molto peloso sul petto e sulle braccia ed aveva una modesta pancetta che lo rendeva piu' attraente.

Era molto simpatico e solare e mi piaceva moltissimo.

Giorgios mi disse:<In Italia sono stato diverse volte e ho vissuto a Roma dove ho studiato. E tu di dove sei?>

Gli risposi:<Io sono di Milano, della provincia esattamente e sono venuto in Grecia perche' mi piace questo paese e la sua gente>.

Lui mi sorrise e mi mise il suo braccio sulla mia spalla.

Io mi eccitai all'istante e gli accarezzai il folto vello dell'altro braccio.

Quella birra mi aveva fatto venire il desiderio di orinare.

Allora chiesi a Giorgios: <Dov'è il bagno?>.

Lui mi rispose:< Vieni, seguimi!

 

 

 

 

Nel retrobottega c'era un vespasiano. Lui mi accompagno' dentro ed urinammo assieme.

Lui aveva un lungo e grosso cazzo e mi eccitai a guardarglielo. Lui se lo scrollo' e si puli' con della carta, dopo mi diede anche a me della carta e mi pulii.

Poi mi abbraccio' e bacio' sulla bocca dolcemente. Io mi eccitai violentemente ed allora lui si abbasso' verso di me e mi sbottono' il pantalone!

Poi mi disse:<Mi piaci molto!>

Me lo prese in bocca e comincio' a ciucciarlo. Mi fece venire quasi subito. Io godetti moltissimo.

Dopo mi disse: <Domani è domenica. Io chiudo la bottega verso l'una, dopo sono libero. Perche' non ci vediamo, cosi' facciamo le cose per bene!>.

Io gli risposi:<Ma certo che ho voglia di vederti, mi piacerebbe moltissimo fare l'amore con te!>.

Uscimmo finalmente dal bagno e poi lui mi disse: <Adesso devo seguire il mio negozio. Ti aspetto per domani!> Io lo salutai e mi diressi ancora verso la mia caletta dove ci rimasi sino al tardo pomeriggio. Ero contento di avere conosciuto un altro amico e al tempo stesso mi ero reso conto di avere fatto tre esperienze di sesso con tre uomini diversi in meno di un giorno.

Quando ritornai a casa, salutai Tanassis che era in compagnia di qualcuno. Mi accorsi che era lo stesso uomo con cui ero stato durante la mattina.

Tanassis mi disse:< Entra, ti presento mio cugino Dimitri! Stasera rimane qui a dormire>.

Capii allora che dovevo rimanere a dormire nella mia stanza!

Io andai nella mia stanza mi lavai e mi riposai un po'.

Poi Tanassis mi chiamo' per la cena. Ci sedemmo tutti e tre. Aveva preparato degli spiedini di carne, dell'insalata greca e c'era anche dello yogurt greco e del vino rosso.

Fu un'ottima cena, ma poi io mi allontanai dalla tavola e lasciai i due cugini soli. Andai nella mia stanza e mi misi a leggere uno dei due libri che mi ero portato da casa mia.

Piu' tardi mi venne sonno e spensi la luce. Proprio in quel mentre sentii Dimitri che entrava dentro la mia stanza. Io mi eccitai ricordai l'odore che mi era rimasto sulla mia faccia durante la giornata. Si avvicino' a me. Era completamente nudo e comincio' ad accarezzarmi il corpo. Poi si infilo' sul mio letto e comincio' a stringermi ed accarezzarmi. Era molto dolce e mi piaceva quando mi accarezzava la faccia. Poi mi bacio'. Sentivo il suo corpo peloso sul mio glabro e soprattutto il suo grosso cazzo duro. Dimitri era molto ben fatto, aveva un fisico tonico slanciato forte e non era per niente grasso.

Allora decisi di salire su di lui. Presi la sua mazza grossa e me la infilai dietro sul mio buco. Poi mi sedetti e pian piano lo spinsi in basso fino a quando entro' dentro. Cominciai a dirigere la scopata. Lui era immobile ed io mi muovevo dall'alto verso il basso e viceversa toccandogli il suo petto villoso. Lui godeva da morire ma anche a me piaceva moltissimo sentire quella mazza grossa dentro di me! Dopo una decina di minuti mi venne dentro. Allora risentii quell'odore della mattina. Mi piaceva moltissimo. Rimasi seduto su di lui e uscii solo quando la sua verga si affloscio'.

Poi rimanemmo assieme accoccolati per un po'e ci addormentammo abbracciati.

La mattina seguente mi svegliai ma Dimitri gia' era uscito con le sue pecore ed era scomparso dalla zona.

Io decisi di andare a mare nel solito posto. Ero abbastanza abbronzato perche' stavo molto tempo al sole. Mi piaceva quel mare limpido ed azzurro e soprattutto nuotare in quel posto tranquillo.

Verso mezzogiorno mi incamminai verso il paese per andare da Giorgios. Presi un souvlaki e la birra mi sedetti comodo sulla sedia a mangiare.

Quando fu ora di chiudere mi invito' sopra a casa sua e dopo chiuse la sua bottega.

Aveva una bella casa con mobili d'epoca era molto pulita e tenuta bene. C'era un pianoforte ed un violino. Dalla sua finestra c'era un bel panorama e si vedeva il mare e le isole limitrofe.

Giorgios si avvicino' e dolcemente mi abbraccio'. Io lo strinsi e quindi mi bacio', in seguito mi diede la sua lingua. Mi eccitai e quindi gli sbottonai la camicia e cominciai a leccargli i capezzoli.

Poi scesi in basso cercando avidamente il suo grosso cazzo. Gli sbottonai il pantalone e cominciai a baciarglielo tutto.

Poi gli dissi:<Che bel cazzo grosso e lungo che hai! Mi piace da morire>

Giorgios allora mi rispose: <Mi piace anche il tuo! Dai, andiamo a farci una doccia prima di metterci sul letto!>.

Era una persona molto pulita oltre che colta. Non era per niente il selvaggio dell'isola.

Poi mi confido': <Abito qui e amo questa isola. Ho preferito rimanere qui perche' ho i miei genitori molto vecchi che abitano in un villaggio a tre km da me. Io sono l'unico figlio che vive vicino a loro e mi prendo cura di loro. I miei fratelli vivono chi in Germania, chi ad Atene dove c'è piu' lavoro e sono tutti sposati.

Ci lavammo ed asciugammo e poi ci distendemmo sul letto. Mi abbraccio' e bacio' dolcemente e mise il suo grosso cazzo sul mio. Tenendoli stretti e vicini uno con l'altro. Poi io mi abbassai e cominciai a succhiargli il cazzo. Lui mi chiese di girarmi a sessantanove. Io mi voltai e ci spompinammo a vicenda. All'improvviso mi venne il desiderio di leccargli il culo. Era maschile e piatto con molti peli neri. e mi piaceva molto l'idea di leccargli il buco. Allora con la mia lingua cominciai a leccargli il buco del culo. Mi accorsi che era largo, segno che era gia' stato aperto, e che gli piaceva farselo leccare. Infine ficcai la mia lingua dentro e lui mi disse:

<Riccardo si' cosi' continua, mi fai godere! Mettila tutta dentro>

Io continuai a far entrare la mia lingua spingendola sempre piu' dentro.

Poi mi disse:<Prendimi, voglio sentirti dentro!>.

Allora mi girai gli alzai le gambe e ficcai la mia cappella nel buco del culo!

Allora lui mi supplico':<Adesso spingi mettilo tutto dentro. >

Io gli ubbidii e lo penetrai fino in fondo. Dopo cominciai a scoparlo:

Lui mi accarezzava e voleva baciarmi.

Io con immenso piacere gli davo la mia bocca e lingua mentre me lo scopavo.

Mentre me lo scopavo mi guardava negli occhi ed io pure. Mi trasmetteva delle emozioni intense e cioè di piacere e di amore. Ad ogni colpo che vibravo corrispondeva un abbraccio una carezza o un bacio.

Quando gli venni dentro fu una grande emozione per tutti e due.

Giorgios grido':<Oh che bello stai venendo dammi la lingua!>.

Mentre gli davo la lingua sentivo il suo buco che si contraeva e mi risucchiava il mio uccello dentro!

Avevo la sensazione che fossimo diventati un'unica identita', tanto che dentro di lui ci rimasi anche dopo avergli eiaculato il secondo fiotto di sperma.

Quando mi si affloscio' lo sfilai e rimanemmo molto tempo abbracciati accarezzandoci a vicenda.

Io avevo un bisogno di un mondo di coccole e lui pure. Cio' che mi piaceva in lui era la sua dolcezza e nello stesso tempo la sua virilita'. Mi piaceva molto accarezzare il suo corpo villoso e soprattutto le sue braccia ed il petto.

Dopo una mezzora ci eccitammo ancora assieme. Io allora dissi a Giorgios:<Prendimi!Voglio essere tuo! Voglio sentirti dentro>

Allora lui si abbasso' e mi lecco' bene il mio buco, dopo mi alzo' le gambe e dolcemente mi infilo' il suo grosso cazzo.

Io cominciai a muovere il culo e gli strinsi i suoi fianchi con le mie mani.

Poi gli dissi:<Spingi mettilo dentro voglio sentirti tutto dentro di me!>.

Allora lui lo spinse tutto dentro.

Sentii che mi stava allargando ancora di piu' il mio culo per il fatto che aveva un cazzo molto lungo e soprattutto largo.

Allora mi lasciai andare e dolcemente mi scopo' e raggiungemmo alla fine assieme l'orgasmo come la prima volta

(continua)

(continua)


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