ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Com'è bella la lingua (del) francese

Un racconto di Danny


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Certo che il periodo di ferie  sempre tra i migliori per fare nuove e interessanti conoscenze. Questo fatto mi  è recentemente accaduto durante il mio soggiorno nell' incantevole parco del castello di Chambord in Francia.

Il posto  è veramente piacevole anche perchèŽ è sicuramente il Castello  il più bello, maestoso e imponente tra gli innumerevoli che si trovano nella valle della Loira.

La mia camera d' albergo si affaccia proprio alla parte laterale del Castello con una vista davvero favolosa specialmente il mattino quando il sole illumina in maniera quasi irreale la regale dimora.

Anche durante la cena posso godere di un' immagine incantevole solo che il Castello non è illuminato dai raggi del sole ma una miriade di faretti rendono davvero suggestiva questa costruzione seicentesca.

Una sera durante la cena all' aperto la mia attenzione è però˜ rivolta anche al tavolo in veranda che ho di fronte.

Due coppie di francesi stanno aspettando l' arrivo del cameriere per le ordinazioni: le mogli le vedo di spalle mentre i mariti rivolgono lo sguardo nella mia direzione e posso cos“ì guardarli in volto.

In particolare la mia attenzione si sofferma sull' uomo alla sinistra, testa quasi completamente calva, volto si direbbe simpatico e gioviale, sorridente e con guance abbastanza paffute. Porta una camicia bianca con i primi due bottoni slacciati per cui si vede un' abbondanza di pelo uscire.

La cosa molto interessante  che i tavoli non hanno una tovaglia lunga e posso vedere benissimo l' uomo anche dalla pancia in giù.

Indossa dei pantaloni corti chiari, sulla tonalitàˆ beige. Gambe allargate abbastanza pelose divise (sembrerebbe dal rigonfiamento) da un bell' affare centrale.

Tra di me penso che la moglie è proprio fortunata ad avere un bel marito così“, sicuramente in fatto di uomini ha proprio buongusto.

La serata scorre tra una portata e l' altra e tra le chiacchiere con gli amici al tavolo, commenti su comе andata la giornata di visita a due castelli non poco lontani.

Sicuramente ogni tanto do un' occhiata al “mio” francese e non so se perchèŽ lui si  accorto che lo guardo o se perchéŽ  è interessato, noto con piacere che anche lui ogni tanto mi lancia degli sguardi.

La cosa non mi lascia indifferente e decido di approfondire l' argomento anche se in modo discreto. Giˆà una volta la mia amica mi ha chiesto cosa stessi guardando.

Prontamente le risposi che ero incuriosito da un piatto particolare che il cameriere aveva appena servito a un tavolo vicino al nostro (non so come mi vengono certe bugie ma certo non potevo dirle che ero in ammirazione di un uomo!).

Ritorno alla carica, senza farmi scorgere, rivolgo fugacemente ancora lo sguardo al bel francese e noto che mi sta fissando.

Decido prontamente di andare all' attacco e provo a passare il dito sulle mie labbra come se mi prudessero (un gesto molto normale ma chi vuole e deve intendere, sa benissimo cosa può˜ significare).

Sorpresa delle sorprese: l' orsacchiottino risponde al messaggio e fingendo di porre grande attenzione alla moglie che parla, col dito si tocca più volte le labbra.

Oddio, penso tra me e me, forse ci siamo e ha capito il mio segnale.

Ma poi ci ripenso: no, non può˜ essere, saràˆ stato un caso! E decido così“ qualche minuto dopo di lanciare un altro segnale, questa volta più esplicito.

Con un gesto senza alcuna importanza porto la mano destra all' altezza del capezzolo sinistro e lentamente muovo le dita come se me lo stringessi.

La scena si ripete. Dopo aver sorseggiato il suo bicchiere di birra vedo che anche lui dopo avermi guardato porta la mano al capezzolo e lentamente fa roteare le dita come se lo stesse grattando.

Sono sorpreso. I messaggi sembrano palesi, ma se fosse una coincidenza?

Decido di giocarmi un' ultima carta. Lascio passare qualche minuto e faccio scivolare la mano sul mio pacco giˆà gonfio dall' eccitazione.

Lo guardo. Lui mi guarda, appoggia la mano sinistra sul mento e il suo braccio scivola dolcemente in mezzo alle sue cosce senza farsi scorgere da chi sta a tavola con lui. Muove poi velocemente le dita.

Riporta la mano sul tavolo, con l' indice e il medio della mano sinistra finge di lisciarsi le ciglia per nascondere l' occhio a chi gli sta di fianco e mi strizza l' occhio.

Ho un sussulto, fingo di interessarmi alla conversazione a tavola e anche io gli rispondo. Ci sorridiamo in modo molto discreto.

Ora si tratta solo di capire come incontrarci, come parlarci. Finalmente siamo al dolce e poi il conto.

Tre dei miei amici vogliono fare una passeggiata nel grande parco.

Ormai  buio. Io dico che sono un po' stanco e mi sposto nella zona bar, ordino un altro caffè e fingo di leggere il giornale.

Finalmente anche al tavolo della mia preda hanno finito di cenare. Le mogli entrano in albergo e i due uomini si mettono a passeggiare sul vialetto che conduce al castello. Per fortuna che fatti pochi passi vedo che ritornano e spero che si siedano nella zona bar. Purtroppo entrano in hotel.

Nervosamente mi accendo una sigaretta, decido di sbollire i miei animi e mi incammino verso il castello.

Dopo un po' di passi sento tossire, mi volto e vedo sulla porta della reception il mio bel francese. Sicuramente ha finto di tossire per farsi notare. Mi fermo, ho il cuore in gola, no so cosa fare, torno indietro. Mi risiedo e finalmente accanto alla mia sedia si accomoda lui. Ho modo di osservarlo bene. E' un bellissimo esemplare di orsetto. Ha gli occhi di un colore azzurro intenso che sembrano due gemme purissime.

Gli sorrido, mi sorride. Gli porgo la mano e mi presento.

La sua stretta  molto vigorosa. Ha una mano non molto grande con delle dita abbastanza grosse, il braccio molto villoso e muscoloso.

- bonsoir, je suis Michel (trad: buonasera, sono Michel)

- bonsoir, je m' appelle Danny (trad: buonasera, mi chiamo Danny)

Per rompere il ghiaccio parliamo delle bellezze del posto, della visita al castello dei paesaggi francesi in generale.

Nel frattempo ritornano dalla passeggiata i miei amici. Li presento a Michel.

Fortunatamente decidono di entrare in camera e resto solo con Michel.

Sono al settimo cielo. Anche perchèŽ mi dice che sua moglie ha voluto andare a dormire e così“ era rimasto senza compagnia.

Gli propongo quattro passi nel parco e accetta volentieri.

Ormai  buio e tutto  fievolmente illuminato solo a tratti dalle luci del castello. Intanto che camminiamo Michel mi stringe al suo fianco mettendo il braccio dietro la mia schiena, cosa che faccio anche io.

E' una sensazione bellissima. Ci fermiamo dietro un gruppo di alberi grandissimi e attenti a che non ci fosse nessuno.

Mi stringe a se, mi abbraccia e mi bacia. Lo stringo forte, lui mette la sua mano sul mio sedere e apre la bocca aspettando ansiosamente la mia lingua che non si fa certo attendere.

Gli sbottono la camicia giˆà semiaperta e comincio a succhiargli avidamente i capezzoli, prima uno poi l' altro con un ritmo veloce ma costante. Ha un petto molto muscoloso e una bellissima pancia villosa.

Lo accarezzo e sento la morbidezza e la consistenza dei suoi abbondanti peli.

Intanto sbottono anche la mia camicia e senza perdere tempo sento che Michel mi sfila la cintura, fa scendere velocemente la lampo dei miei pantaloni e mi infila la mano nelle mutande.

Tira fuori velocemente il mio uccello, si stacca dalla mia bocca, si inginocchia e comincia a succhiarmi la cappella.

Poi spalanca la bocca e in un solo colpo la mia asta sparisce nella sua bocca.

Piano piano la fa ricomparire per poi spalancare di nuovo la bocca e farla sparire di nuovo.

Sento che sto per esplodere e gli blocco la testa in modo che non possa continuare i goderecci movimenti.

Lo faccio rialzare e ora sono io che gli sbottono i pantaloni e glieli faccio calare.

Rimango senza fiato.

Indossa un paio di mini slip blu con un bordo bianco su cui cе stampata la famosissima marca francese di biancheria intima.

E' molto sexy e lo slip risalta molto le sue forme.

Ha un pacco davvero di tutto rispetto.

Gli abbasso lo slip e mi trovo davanti a non meno di 25 centimetri di carne molto appetitosa. E' proprio un bel cazzo, non solo lungo ma anche molto largo che quasi fatico a tenerlo in mano.

La cappella gli pulsa come se fosse un cuore in fibrillazione.

Allargo la bocca a più non posso.

Voglio gustarmi tutto quel ben di Dio.

Appena in bocca mi prende la testa a due mani e me la spinge verso il suo sesso in modo che mi arrivi fino alla gola. Quasi mi manca il respiro ma cerco di accontentarlo cercando di tenerlo il più possibile.

Ci sdraiamo sull' erba e ci avventuriamo in un bellissimo 69. Ho di fronte a me il suo culo da favola, molto sodo e peloso. Glielo allargo e ci infilo la mia lingua facendo roteare per bene in modo che possa sentirla e godere al massimo.

Sento che Michel farfuglia qualche cosa in francese che non capisco. La mia lingua si inonda dei suoi umori. Sicuramente ha avuto un orgasmo anale molto consistente.

Continua a dimenare il culo cercando di far affondare la mia lingua ancora di più.

Il suo buchetto ha continui spasmi.

Si mette alla pecorina, si allarga le natiche. Vuole che glielo infili.

Non mi faccio attendere. Non c'è neppure bisogno di lubrificante: il lavoro lo hanno giˆà fatto i suoi liquidi succulenti.

Un colpo secco e il mio uccello  letteralmente mangiato dal favoloso orifizio di Michel che emette un gemito di godimento.

Continuo a scoparlo duramente e lo sculaccio incurante che qualcuno possa sentire i colpi sulle sue natiche.

Anche lui sembra non curarsi del rumore che facciamo: i suoi grugniti di piacere si fanno sempre più intensi.

Noto che anche i suoi capezzoli sono diventati molto turgidi e lunghi.

Glieli prendo e glieli tiro quasi fossi un cowboy sul suo cavallo e Michel sembra apprezzare questa mia mossa.

Non ce la faccio più a lasciare il mio cazzo  in balia del culo di Michel tanto che con un colpo ben assestato le mie palle sembrano entrare in quella caldissima caverna e esplodo in una sborrata da vero campione.

Il culo di Michel  talmente pieno che appena sfilo il cazzo sembra di vedere la cascata del Niagara dal tanto sperma che fuoriesce.

Mi affloscio sfinito sulla schiena del mio orsacchiotto. Mi lascia riposare qualche secondo poi sento che si rialza, mi distende sull' erba e mi ripulisce per bene tutto il cazzo ingoiando il seme rimasto sulla mia cappella.

Si mostra molto compiaciuto del sapore, mi dice che non ha mai provato uno sperma cos“ì buono tanto che mi chiede di mettere due dita nel suo culo e prelevarne un po' per poi fargli leccare le dita e avere così“ ancora un po' del prezioso nettare.

Cosa che faccio con molto piacere e raccolgo anche tutta la sborra rimasta sulle sue natiche.

Michel non  è però˜ completamente soddisfatto. Mi da un bacio sulla bocca e mi invita a sdraiarmi supino sull' erba. Mi alza le gambe e me le porta alle sue spalle.

Davanti a me vedo il luccicare dei suoi occhi, un bel petto muscoloso e villoso e una pancia molto prominente.

Il suo cazzo  durissimo, sembra una pietra. Solo uno sputo sul mio buchetto e appoggia la sua cappellona.

Un colpo secco e ho tutto dentro di me tutta la sua grossissima virilitàˆ.

Urlo dal dolore ma dopo poche stantuffate e dopo aver rilassato i muscoli anali sento un piacere incontrollabile. Ho di nuovo un' erezione molto evidente. Sicuramente il cazzo di Michel mi sta stimolando e massaggiando la mia prostata.

Continuo a contorcermi dal piacere.

Le grosse dita di Michel mi prendono i capezzoli e a ogni estrazione del suo cazzo dal mio culo, tanta è la forza nel tirarmeli che  riesce ad alzarmi, proprio come se stessi facendo delle flessioni.

Fosse così“ farei volentieri tutte le mattine una ginnastica simile“.

Il ritmo di questo esercizio ginnico diventa sempre più acceso e sento il cazzo di Michel ingrossarsi sempre di più dentro di me.

Un sonorissimo grugnito da vero orso e nel giro di pochi secondi ho culo, corpo e viso pieni del liquido di Michel.

Sinceramente non ho mai visto un uomo venire così“ abbondantemente come Michel.

Avevo tutto il corpo ricoperto del suo sperma caldo. Era una sensazione indescrivibile tanto che comincia a spalmarmelo dappertutto.

Si era fatto veramente tardi, oltre la una di notte.

Speravo che i miei amici dormissero giˆà e anche Michel sperava che sua moglie fosse addormentata da un pezzo così“ che non avrebbe dovuto dare spiegazioni per essere stato fuori fino a così“ tardi.

Cos“ì ci rivestimmo in fretta e furia e ci avviamo verso l'hotel entrando dalla porta di servizio: ormai la reception era chiusa da molto.

Il giorno dopo ci vedemmo durante la colazione. Con i miei amici dovevamo proseguire per l'ultima tappa del nostro tour.

La mia amica mi fece notare la presenza di Michel:

- Guarda Danny, c' il signore con cui parlavi ieri sera. Ma è simpatico ?

- Certo, risposi io. Abbiamo parlato a lungo così“ ho potuto fare esercizio... di lingua francese.

Dopo colazione caricai i bagagli in auto e prima di partire andai a salutare Michel. Chiesi se fosse iscritto a qualche sito per orsi o in qualche Social, giusto per tenerci in contatto ma con un bellissimo sorriso mi rispose di no.


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