ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Milano sottozero

Un racconto di Mike Bas


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Milano sottozero, un freddo cane che nemmeno i famosi amici dell’uomo riuscirebbero a sopportare, ma chi me lo ha fatto fare a uscire di casa?” borbottai fra me e me mentre percorrevo le strade di Milano alla ricerca di negozi di giocattoli.

Finalmente trovai il negozio adatto a soddisfare qualsiasi desiderio che un bambino potesse mai esprimere e in grado di mandare in pensione persino babbo natale, breve scansione dei giocattoli mi fiondai direttamente sul giocattolo suggeritomi da mia sorella per far contenta la mia nipotina.

Distrattamente (come al mio solito) mi scontrai contro un altro cliente e non feci in tempo a chiedere scusa che appena visto in viso persi ogni facoltà intellettiva.

Un orsetto dagli occhi castani, con la pelata ma con una bellissima barba tendente al castano rossiccio, corpo massiccio nascosto da un cappotto ma sicuramente ben piazzato, pensai subito: “Wow, ti prego babbo natale ritorna a lavorare e portami questo bell’orsetto la notte del 24 ok? D’altronde ho fatto il bravo”.

Mi ricomposi e finalmente riuscii a spiccicare parola e a non sembrare maleducato: “Scu-Scusi tanto” feci con voce leggermente roca, e mi rispose: “non si preoccupi” (accompagnato da un sorriso mozzafiato) mi sciolsi in un istante, basta avevo deciso: dovevo assolutamente conoscerlo.

“Anche lei acquisti dell’ultimo minuto per le nipoti?”, “Si” mi rispose “ meno male che sono riuscito a trovare questa bambola, Sara, la mia nipotina la desiderava tantissimo” “Che bravo zio” ribattei “oh, ma che sbadato, non mi sono presentato, piacere Michele” “Piacere Gianni” mi disse con un altro sorriso scioglimi tutto.

Ero in visibilio in quel momento, conoscevo solo il nome di quell’uomo ma ero felicissimo di poterci parlare, un uomo che mi provocava questo effetto non doveva scapparmi così quindi mi proposi mentalmente due possibilità:


1) Gli propongo di andarci a prendere un the caldo nel bar qui vicino per approfondire la conoscenza.


2) Andare di corsa al tabacchino più vicino a comprare un mega francobollo adatto a spedire una letterina di babbo natale al polo nord (per poter ricevere direttamente sotto l’albero questo ben di Dio)

Scelsi la prima possibilità, quindi pagammo il nostro regalo e ci sedemmo al bar.

“Grazie per aver accettato il mio invito Gianni” “Figurati Michele”.

Attaccammo discorso parlando delle nostre nipotine “La mia Sara farà sei anni quest’anno” mi disse Gianni , “la mia invece sette” e, come bravi zii le continuammo a vantare.

Arrivammo poi in seguito a parlare delle nostre famiglie, lui di origine calabrese mentre io di radici sarde, non poteva mancare il lamentarci del nostro parentado che si riuniva di lì a pochi giorni.

Intanto fantasticavo su come poteva essere meraviglioso tutto nudo e mentre affrontavamo i vari discorsi, mi venne duro.

Era piacevole la sua compagnia e notai che nemmeno a lui dispiaceva la mia, infatti, ad un certo punto della conversazione mi disse “Senti io abito qua vicino, ti andrebbe di farmi compagnia nel tragitto?”, io in preda all’euforia gli dissi “Assolutamente si!”.

Pagammo e subito ci ritrovammo in mezzo alla strada Milanese entrambi un po’ ritemprati dal the caldo e quindi un po più coraggiosi nell’affrontare il freddo milanese.

Arrivati al portone del suo condominio mi propose: “Ti andrebbe di salire per riscaldarti un po’? Ah mi raccomando, non scandalizzarti per il probabile caos”, mi misi a ridere e accettai le condizioni.

Arrivati al suo appartamento, ci ritrovammo nel suo divano, non feci in tempo a sedermici che mi ritrovai Gianni vicino, molto vicino, tanto vicino che i nostri visi quasi si sfioravano.

Scappò il bacio, le nostre lingue erano vorticose e non si fermavano minimamente.

Ci esplorammo l’uno con l’altro attraverso di esse, una sensazione magnifica “Se mi provoca questo effetto solo con il bacio figurati se scopassimo” pensai.

Infoiati ci spogliammo e io iniziai a mordicchiarli i capezzoli, contornati da una folta peluria e da due pettorali belli sodi, quel petto era come un invito a nozze per i miei istinti sessuali.

Passai poi a liberare la verga che stava facendo capolino dai pantaloni, una tale magnificenza ursina mai mi era capitata, bello grosso e lungo non potei che prenderlo in bocca per poterlo assaporare.

Un leggero odore di urina misto profumo avvolse le mie narici che mi portarono inevitabilmente a godere ancora di più di quel membro.

Andai su e giù con foga per sentire fino in gola quel ben di Dio che si stava piano piano ingrossando dentro la mia gola quando a un certo punto e con un poco del mio disappunto mi fermò e mi disse “Non farmi venire che voglio entrare dentro di te piccolo, seguimi a letto”.

Arrivati nel lettone mi buttò in posizione prona e la sua lingua avida di piacere inizio il suo percorso nel mio fondoschiena.

Quella lingua mi fece godere tantissimo, penetrava il mio buchino con maestria “che cosa mi dovevo aspettare da uno che mi bacia da Dio?” Chiesi fra me e me e intanto godevo.

Iniziò ad infilare le sue dita, prima una, poi due e poi tre. Ero pronto accoglierlo, mi penetrò con tale forza che urlai più dallo stupore piuttosto che dal dolore, ma fu subito piacere.

Avere quel senso di pienezza e di piacere mi stava facendo abbandonare a lui.

Ero suo, ero di Gianni, e mentre rispondevo al ritmo del suo membro dentro di me, cambiammo posizione, missionario. “Voglio vederti bene mentre godi Michele” mi disse, rientrò dentro di me e ricominciarono le meravigliose sensazioni.

Mi guardava coi suoi occhi castani pieni di passione e vogliosi ed io non facevo altro che godere.

Aumentò il ritmo, eravamo stretti l’uno contro l’altro in un abbraccio meraviglioso e venne dentro di me, sentii il suo caldo seme pervadermi le viscere e venni senza nemmeno toccarmi.

Alla fine rimanemmo abbracciati nel lettone mentre io pensavo: “Alla fine ho proprio fatto bene ad uscire di casa con quel freddo!”.



Spero che la storia vi sia piaciuta, se aveste dei suggerimenti da pormi la mia mail è: fernandoramirez1995magic@gmail.com


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