ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Mozzo per ciurma arrapata (parte terza) 

Un racconto di Mimi


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


All' equipaggio prende la disperazione perche' pensavano che da quel inferno nessuno di loro piu' sarebbe uscito.

Dopo li riportarono in carcere, ma stavolta in un'altra stanza meno grande e pulita.

I marinai trovandosi in quella stanza pensavano di farla franca, ma dalla porta apparvero una decina di militari che ridevano, mentre uno in particolare con un Italiano quasi comprensibile a fatica disse: 'cosa si prova a prenderlo nel culo da tanti cazzi neri di varie misure?' e poi ridono e sghignazzano facendo dei passi avanti verso di loro insultandoli di brutto, dandogli dei culattoni e froci, succhiacazzi...

Ma quei soldati erano eccitati, si guardavano ammiccando a vicenda, e si sbottonarono tirando giu' contemporaneamente i pantaloni, cosi' potevano vedere quello che c'era ficcato dentro: dei cazzi, molto grossi, e non erano ancora del tutto duri mentre si massaggiavano li davanti a loro con sfrontatezza.

L'equipaggio dal terrore retrocede, ma vengono stoppati da quel ufficiale che parla Italiano, ma con urla di minaccia: 'Basta cosi'?, ricordate che siete prigionieri e certe regole dovete conoscerle, se volete stare in questa stanza, dovete farvi inculare da noi e non avrete piu' noie, anzi avrete da quadagnare con un buon cibo, senno' sarete nostri lo stesso! E farete le troie qui dentro' Questa volta li fissano tacendo con durezza e fanno due passi avanti.

I marinai intimoriti si guardano come per dire: meglio dieci cazzi che cento, senza fiatare accettano e fanno scivolare giu' le braghe dove si apprestano a posizionarsi sul pavimento, lasciando in bella vista i loro buco di culo slabbrato aspettando di essere inculati.

L'ufficiale ride e guardando i suoi commilitone fa una battuta: 'Italiani sono brava gente, lo prendono nel culo senza fiatare!!'

Da quella battuta i militari ridono e guardano eccitati la scena e si piazzano dietro a loro e si aggrappano ai fianchi premendo le loro nerchie dure e nere contro quei buchi del culo gia' tafanati da altri cazzi.

In quella stanza ora non si udivano urla di dolore, ma di piacere, anzi imploravano di fotterli duramente il culo da sfondargli completamente lo sfintere.

Durante la loro permanenza nel carcere africano l'equipaggio aveva assaporato tanti cazzi, ma tanti cazzi da perdere il conto.

Ma dopo tre mesi di dura fottuta, intervenne l'armatore che paga la multa.

Quel giorno tutti i marinai giurarono che nulla sarebbe trapelato da quel fattaccio, senno' era uno sputtanamento per tutti.

Cosi' da quel giorno io mantenni il giuramento. Anche se la fica mi tira, ogni tanto vado a froci!

'Io faccio il maschio attivo, ma solo quanto vedo un bel maschio nero mi eccito moltissimo e con loro faccio la femmina. Ecco perche' mi hai sorpreso nello scantinato con quei bei tre maschioni neri, mi ricorda quella violenza subita in Nigeria!!'

'Ma anche con loro hai avuto violenza?', dissi incredulo. 'No!, loro non mi hanno violentato, sono stato io a volerlo!' 'Non capisco?', rispondo perplesso. 'Bhee!!, semplice mi piace!?, si' mi piace i cazzo dei neri, li pago per farmi sbattere da loro!!'

'Ma non ti sentivi usato, e trattato da puttana bianca!!' 'No?, da quella violenza passarono sette anni, lasciandomi una scia di brutti ricordi, ma la passione del cazzo nero era tale da farmi vergognare solo a pensarlo.


Cosi' tre anni fa' arrivai con la nave a Las Palmas scesi con altri marinai in franchigia, e mentre loro andavano al night club il Toro io entrai nell'Eldorado e dentro al bar incontrai tre neri nerboruti, e vedendoli seduti in quel tavolino mi sentivo raggelare il sangue dai loro sguardi, glaciali.

I tre avevano capito le mie tendenze sessuali nei loro confronti. Ero affascinato e colpito dalla loro forza delle braccia e della bellezza nera da fare liquefare il mio ano.

Non so quando tempo ci misi a fare conoscenza con i tre, agivo senza rendermi conto quello che facevo, stordito dal piacere tanto da ritrovarmi completamente nudo sul tavolo in quel scantinato che venivo fottuto da loro.

Non so come entrai in quella stanza mentre loro erano dietro a breve distanza, anche se feci dei pochi passi in avanti verso il centro della stanza, non so mi sentivo tutto eccitato, e mentre davo loro la schiena faccio altri passi e non vedevo l'ora di prenderlo nel culo.

Mi volto e li fisso nei loro occhi tacendo. 'Sei pronto, culorotto!!', urla uno con durezza, e fanno due passi verso di me. Entrambi ci guardiamo, mentre le loro mani sbottonano il davanti dei pantaloni, in un lampo li tirano giu' fino alle ginocchia, cosi' io potevo vedere quei tre bei cazzi neri e duri, da far paura.

'Tu... culo bianco, lo hai mai assaggiato un bel cazzo nero? Guarda il mio, e' bello grande, trenta centimetri, e molto grosso, quando questo entra nel tuo buco del culo, fa tanto male, ma anche tanto piacere!!!', disse con orgoglio uno di loro.

'Si, ne ho presi tanti di cazzi neri... tanto tempo fa' che ho perso il conto?!, anzi sono tornato vergine, e se volete approfittare io, saro' la vostra troia!!!', conclusi con sarcasmo. 'Cazzo ragazzi, questa e' una troia che vuole davvero i nostri cazzi!!!', esclama meravigliato uno di loro.

'Avanti troia, calati le braghe e apri le tue luride chiappe che ti scopiamo alla grande!!!' Impreca il piu' cattivo.

'Dai frocio, sbrigati che non vedo l'ora di sfondarti il tuo lurido culo bianco!!'

'Si dai muoviti, che ti piace essere inculato ancora da tre bei cazzoni neri... eeeh troia!!!', chiude uno dei tre eccitato.

Anche se ebbi paura e volevo fuggire, ma la vista di quelle aste nere e dure mi immobilizzava, un misto di terrore e voglie sessuali represse mi bloccano, mentre io ero completamente eccitato da quei tre bei cazzoni lunghi e grossi che tra poco mi avrebbero fottuto il culo.

'Ehi maschioni vi do soltanto il culo, e niente altro?', dico senza voltarmi. 'D'accordo puttana bianca, sei tu che paghi, ora mettiti sul tavolo!!'

'Ok maschione sfondami senza sputo, fammi ricordare i bei tempi!?'

'Contento tu, importante che paghi frocio di merda!!' Ero eccitato al massimo, calo i pantaloni fino alle ginocchia, e mi appresto a posizionarmi sul tavolo.

'Bravo frocio!? Cosi' facciamo presto!?', disse forse il loro capo. Ed io appoggio le mani sul tavolo con le mutande calate e allargo le gambe lasciando in vista le mie chiappe, aspettando di essere inculato.

Non passa un minuto che uno di loro si era piazzato dietro fra le mie chiappe, si ferma e con le mani tira piu' giu le mutande e piegandosi in avanti si aggrappa ai miei fianchi e appoggia la cappella grossa contro il mio buco del culo.

Sull'orecchio mi sussurra: 'Cosi mi piaci, troia bianca!' E poi con un solo colpo ha infilato tutto dentro i sui trenta centimetri di cazzo nero nel mio buco profondo, fino alle palle. 'Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!, aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!!', urlai di dolore.

Erano quattro anni che non prendevo piu' un bel cazzo nel culo, il mio buchetto si era quasi ristretto come una verginella. E mentre lui me lo piantava senza sputo inizialmente credetti di svenire, ho pianto tanto mentre la cappella entrava, ma piano piano e' diventato un piacere; il resto e' successo tutto in un attimo perche' poi mentre mi sbatteva, nel vero senso della parola dato che sentivo le sue palle contro il mio culo, iniziai a gemere come una checca persa.

Furono spinte furiose, che mi scuotevano le budella e annullavano completamente ogni mio volere. Al trentunesimo affondo ero preda di un piacere selvaggio, che si rivelava per l'erezione poderosa con la quale mi ritrovai, non capivo piu' niente sbattutto ogni volta contro il bordo del tavolo da quel magnifico Mandingo che pronunciava insulti irripetibili e incomprensibili nella sua lingua. Il suo bel cazzo nero si induriva ogni volta che affondava piu' dentro nel mio budello.

Molto probabilmente i tre non se l'aspettavano che reagissi in quel modo, io godevo come una cagna in calore tanto da allargare e scuotere le chiappe per abituarmi al cazzo, non credevo che sentire quella cappella dura completamente inculo mi avrebbe eccitato cosi' tanto da incitare loro di non smettere.

'To'... culorotto!!, pigliati sta minchia nera, brutto frocio di merda, e goditelo nel tuo fottuto culo bianco!!!', disse quel bel nerone mentre mi spingeva giu' quel cazzone duro da sentirlo quasi in gola, cosi' facendo mi mancava il respiro e a fatica urlavo di goduria: 'Aaaaaaaaaaooooooooooo!!! Ooooooooaaaaaaa!!!! Cazzoooooo!!! Cazzoooo!!!! Che bello prenderlo nel culo, siiiiiiiiii!!!! Dai sfondami completamente le crespe del buco sporco negro!!!!' Mentre il mandingo in modo confuso mi ficcava di brutto il cazzo fino allo stomaco da farmi annaspare come un tonno nella rete. Il mio retto ricette una sleppa da paura tanto da sentire centimetro e centimetro il dilatare del fodero budellare e percepire la grossezza e lunghezza come una spada nel suo fodero, fortuna che c'erano le sue grosse palle che bloccava l'imbocco rettale senno' usciva anche dalla bocca.

Non tardo' poi a spruzzare inondando le budella con il suo carico spaventoso di sborra da riempirmi lo stomaco.

Lui crolla su di me e rimase fermo per un paio di secondi per riprendere il respiro. Il suo cazzo era ancora conficcato nel fondo del mio culo che era stato farcito di sborra.

Poi all'improvviso, un forte brusco movimento mi fece sobbalzare, i due figli di puttana tirano fuori il loro amico e lo scaraventano giu' a terra sul pavimento per prendere il suo posto.

Non feci in tempo a strillare, in quanto godevo di una bella sensazione di vuoto e di aria fresca che entrava internamente al mio buco del culo. Io come una troia completamente perduta cominciai immediatamente a sculettare per cercare altri bei cazzi duri da reinserire dentro al mio cratere bollente, ma fui subito accontentato e posto a culo alto da dipanarmi nuovamente il buco del culo con qualcosa di assai piu' consistente, anche perche' il secondo cazzo era assai piu' largo e duro del primo, e questo godeva assai piu' in quanto aveva trovato gia' la strada aperta, essendo il mio buco gia' spanato e lubrificato con lo sperma del primo stallone nero.

In quel momento non mi potevo lamentarmi, i cazzi dei due erano ancora meglio dell'altro, e che cazzi: mi sfondarono alternatamente per un paio di ore dandomi forti strattoni da mozza iato, li sentivo ansimare e i loro cazzi aumentavano di spessore e rigidita' fino a eruttare sperma, svuotando le loro palle piene all'interno del mio culo.

Subito dopo tolsero i loro cazzi ancora semi-duri, lasciandomi svenuto e sfinito.

Quando ripresi i sensi, la porta era aperta ed ero solo nella stanza, sul tavolo con le chiappe larghe e con il culo rotto.

E da quel giorno ogni volta che vengo a Las Palmas mi fottono, anzi qualche volta mi fanno trovare un cazzo nuovo per il mio culo da sfondare. Ora che sai tutta la verita', lo vuoi dirlo ancora a loro?', disse mogio mogio Vittorio.

Quel racconto m' impressiono' molto e lo vidi in un altra luce, anche se il porco mi aveva violentato riducendomi a fare la troia con tutti i marinai a bordo, ma purtroppo mi fece molta compassione da perdonarlo. Forse il rimorso o non so cosa, Vittorio cambio' totalmente nei miei riguardi, mi proteggeva verso gli altri che volevano abusare di me, ma purtroppo era troppo tardi il cazzo divenne la mia ragione di vita.

Dopo che i marinai si erano sfogati con le troie, e soddisfatti sessualmente per un lasso di tempo mi lasciarono in pace fino che rimasero a stecchetto per giorni e settimane, e in mezzo al mare c'ero solo io a disposizione come cagna di bordo.

E, come speravo, cominciarono a palpare con bramosia il mio culetto, a indurre a darlo via solo per i loro sfoghi sessuali. Ma stavolta ero io a comandare, mi lasciavo fottere solo da chi mi piaceva e gli altri se volevano mi dovevano pagarmi come una puttana di Las Palmas, senno' nisba.

Vidi che avevo preso una buona decisione di dare il culo a qualunque marinaio che mi pagasse. Quella volta dovetti fare i straordinari per quegli assalti arrapati dei marinai: nei giorni feriali a turno, non piu' con violenza, mi fecero poppare tanti cazzi da farmi stancare le mascelle, anzi non mi potevo lamentare perche' c' era chi aspettava il suo turno per fottere nuovamente il mio povero culo... quanti cazzi presi, non riuscivo piu' a contarli!

Ma il Sabato e Domenica era solo per Vittorio ed il Nostromo che mi potevano usare quando volevano, purche' mi proteggessero nei confronti della ciurma e il Capitano.

Ma non mi pento di averli fatti pagare, in quanto mi trattavano da puttana ed io con i miei e loro soldini ci feci un bel gruzzoletto da farmi un bel appartamento dove ancora vivo. Se il mio culo mi fece ricco, ora che ho una certa eta' posso campare di rendita.


Erano passati sei anni dal primo imbarco da mozzo, ora ventiquattrenne con molti imbarchi da marinaio solcavo da piu' quattro anni i mari delle Americhe.

Da quella volta non incontrai piu' Vittorio e gli altri marinai, in quanto avevo scelto di fare imbarchi lunghi da sei a dodici mesi in altre compagnie.

La paga era buona, anche se il Capitano sapeva della mia omosessualita' e non dava importanza perche' io ero un buon marinaio, anzi a bordo non tutti preferivano fottermi il culo perche' si faceva spesso scalo a vari porti.

E quelle poche volte che tornavo a casa, non durava piu' di un paio di settimane dopo di che gia' partivo verso le Americhe.

Una volta mi ricordo che invece di partire con l'aereo per raggiungere la nave a Los Angeles, dovetti far scalo in Spagna e imbarcarmi su una nave, perche' un marinaio si fera fatto male, e con essa raggiungere New York.

In quel tragitto la nave dovette fermarsi a Las Palmas per un problema meccanico, ed io nel rivederla mi ero emozionato molto, non era da tutti sopportare quattro imbarchi da sei mesi in quel posto.

Quando scesi in franchigia mentre gironzolavo per Las Palmas mi capita di passare nel locale 'Eldorado' dove sorpresi Vittorio con quei cazzoni neri.

Per dire la verita' in due anni da mozzo non avevo mai visto come era dentro, la curiosita' era tanta.

Non ci pensai molto che gia' ero dentro dove il locale era pieno di fumo e marinai di tutti i paesi del mondo erano li' a bevere, e guardare le ballerine che si spogliavano accompagnati con la musica.

Entrai e mi sedetti in fondo alla sala, in una zona piuttosto appartata, badando bene di lasciare un po' di spazio tra me e gli altri avventori.

La serata era gia' iniziata, e quelle troiette si davano molto da fare per far scorrere fiumi di alcool in tutte le maniere pur di raggranellare molti soldi.

Erano brave a ballare, anche se la mia attenzione non era per loro, anzi era comunque focalizzata su tre bei maschiacci neri che parlottavano tra loro, tra cui un vero figo di circa trenta anni: alto almeno un metro e ottantacinque, capelli lunghi e scuri come la pece, due luminosi occhi neri e grosse labbra da pompinaro.

Piu' volte i tre si accorsero che li guardavo tanto che gli rivolsi un sorriso accattivante, e purtroppo non avevo mai avuto il coraggio di fare il primo passo.

Passarono alcuni minuti quando vidi quel bonazzo alzarsi con gli altri due e venire verso di me, il mio cuore batteva forte a vedere dei grossi pacchi duri che lasciavano intravedere sulle stoffe dei pantaloni forme spaventose di cazzi, ed io come in trance non tardo a produrre l'effetto...

Il mio cazzo cominciava a irrigidirsi e la mia mente vagava nel ritornare delle immagini del passato, rividi la scena dello scantinato: vidi come Vittorio stava oscenamente chino su quel tavolo a cosce aperte, le chiappe spinte in fuori dove veniva fottuto da tre omaccioni neri.

Ero li' seduto immaginando situazioni erotiche sempre piu' eccitanti, ma invece di fermarsi al mio tavolo, i tre maschioni mi sorpassano andando verso il fondo della sala e sparire nell'oscurita'.

Deluso e amareggiato mi sistemai alla meglio nel tavolino ordinando un buon rum e cominciai a guardarmi attorno con maggiore attenzione.

C'era un certo movimento nella sala, clienti che si alzavano e sparivano anche essi in fondo la sala, o altri rimanevano alcuni istanti nei tavolini, e poi uscivano con quelle baldracche dalla sala per poi ritornare dopo una ventina di minuti, evidentemente avevano dove andare a scopare.

Taluni invece vagavano attorno alla sala, guardavano soltanto le sfacciate delle ballerine che facevano vedere le loro tette e cosce per qualche istante e' poi andare verso il fondo dove delle ombre si intravedevano muoversi nell' oscurita'.

Incuriosito di tanto interesse mi alzai e mi mescolai alle ombre. Andai in fondo alla sala dove avrei potuto osservare meglio la situazione. Mi appoggiai al banco del bar e cominciai ad osservare quello che accadeva davanti e attorno a me. Da qui la prospettiva cambiava abbastanza. Vidi cose interessanti che accadevano davanti a me. Il pubblico come sempre era esclusivamente maschile, ma non tutti erano li' per assistere allo spettacolo erotico di quelle belle figliole e infatti si poteva notare che alcune ombre che prima vagavano senza meta andavano a sedersi vicino alle donne in disparte, alcune delle quali forse non aspettavano che quello.

Infatti se alcune delle ombre si rialzavano dopo pochi minuti, altre, invece si fermavano, iniziano movimenti inequivocabili. Una spalla che si avvicina, un braccio che avvolge le spalle, poi due figure spariscono in una porticina.

Avvolto dalla curiosita' e dall' oscurita' mi accingevo ad aprire quella porticina quando urtai qualcosa.

Li' per li' non riuscivo a capire cosa, ma ben presto riuscii a scorgere nel buio, gli occhi si erano abituati: due figure, la prima era in piedi con la schiena appoggiata al muro, la seconda in ginocchio davanti a lui, dedito con la massima attenzione a un pompino.

Non erano soli, adesso me ne rendevo conto, altre coppie approfittavano dell'oscurita' per scambiarsi effusioni.

Stavo osservando la scena quando mi sentii urtare la spalla, una, due e tre volte. Prima quasi un contatto fortuito, poi con un maggiore vigore. Forse qualcuno al buio mi aveva scambiato per una donna.

Ma stavolta lo sconosciuto aumenta la pressione con insistenza, non c'e' alcun dubbio, era voluto.

Mi sforzai di non guardare al mio fianco, ma sentivo la sua presenza.

La voglia era tanta per cui decisi di rispondere al segnale.

Lentamente avvicinai il mio fianco al suo, le spalle si toccarono.

Per qualche istante rimanemmo entrambi immobili, come per realizzare la situazione.

Ero ben preso da quel contatto, non ricordo chi fece il primo passo, iniziammo a muoverci con movimenti lenti, spalla contro spalla, per qualche momento, quasi per avere una conferma ai nostri desideri.

Per verificare le mie intenzioni fece scivolare la mano sul mio culo stringendomi una chiappa, e inizia a palpare.

Io invece cominciavo ad apprezzare le sue attenzioni, evidentemente gradivo quei massaggi e chiudevo gli occhi ed emettendo leggeri gemiti di piacere.

Il mio cazzo era orami in tiro e me lo sentivo stringere dai calzoni.

Improvvisamente si mosse, aveva voglia di me, con strani movimenti lenti e continui ben presto lui fu dietro a me, il suo cazzo ormai era a livello del mio culo e si era sistemato nella fessura delle mie chiappe.

Mentre sentivo quel bel duro che premeva contro il mio culo, immaginando cosa poteva aver escogitato per fottermi il buco del culo, ma fui spinto bruscamente verso il basso, in maniera da farmelo sentire tutto e subito nel culo quel oggetto turgido e duro. Inizialmente cominciavo a muovere i fianchi e roteare le chiappe in modo da sentirlo piu' profondamente quello stantuffo di carne dura.

Ma per verificare le sue intenzioni feci scivolare la mano dietro afferrando la sua patta dura per qualche istante lui resta immobile, poi inizia un lento massaggio alla sua asta durissima attraverso il tessuto dei suoi pantaloni. Era lento e profondo. Non ce la feci piu', mi voltai e cominciai a toccare con la mano il suo petto ampio, ed iniziando un leggero palpeggiamento. Sentivo i suoi muscoli ben delineati. Piano piano iniziai a scendere, a massaggiare e tastare ed iniziando a slacciare i bottoni della camicia. Ben presto il suo petto e gli addominali erano in bella vista. Era ben fatto, leggermente palestrato, con i muscoli ben delineati.

Mentre con una mano continuavo il massaggio, con l'altra infilai la mano nei pantaloni, slacciandoli e facendo scendere la zip.

Il suo cazzo era completamente in tiro, gia' di notevoli dimensioni e l'attesa mi eccitava maggiormente.

La mia mano entra nella sua patta aperta e abbassando le mutande glielo prendo in mano, benche' ancora semiduro aveva gia' raggiunto delle dimensioni considerevoli, e il sacco delle palle si preannunciava altrettanto enormie.

Sempre piu' eccitati iniziammo a muoverci, a strofinarci fino a quanto, lui non ce la fece piu' sussurrandomi nell'orecchio: 'Ho voglia del tuo bel culetto bianco frocione, dai usciamo da qui e dalla zona etero!!!' Voltai leggermente la testa e risposi: 'Ho voglia anch'io di te maschione, dove andiamo?'

Fino a quel momento non avevo ancora guardato in viso del mio occasionale partner, alzando la testa lo vidi per la prima volta.

Che sorpresa, era il maschione nero di prima. La situazione mi eccitava ancora di piu', se ancora fosse stato possibile.

Non avevo mai avuto a che fare con il cazzo di un nero, anche se non vedevo l'ora di prenderlo tutto in mano, palparlo, prenderlo in bocca e in culo.

Il maschione mi chiese di seguirlo nello scantinato dietro alla porta, in quel momento un flash di ricordi: cazzo era la porta dello scantinato dove Vittorio si faceva inculare dai negri. Emozionato feci cenno di non seguirlo.

Il nero tranquillamente mi ficca una mano dentro i miei pantaloni e con un dito entra facilmente senza trovare nessuna resistenza, anzi il mio buchetto del culo era caldo da accoglierlo tutto dentro, mi sorrise capiva che ero una troia in calore e uno stato di agitazione estrema, mi strizza le palle e disse: 'Seguimi da brava troia!!'

Incredulo lo vidi allontanarsi verso la porta e sparire, come un automa dopo alcuni secondi lo segui, entrai in quella famosa stanza illuminata completamente vuota tranne un tavolo in mezzo alla stanza.

Lui semi-nudo senza i pantaloni ne' mutande, era seduto a quel tavolo con una verga enorme fra le gambe, sbalordito riconobbi in lui 'l'inculatore di Vittorio'.

L' uomo mi fece cenno di raggiungerlo ed io emozionato, e soprattutto eccitato all'idea di farmi inculare da lui, lo raggiungo: mi alza la maglietta ed inizia a strizzarmi i capezzoli, non capivo piu' nulla e mi ritrovo senza maglietta e una bocca calda che succhiava i miei capezzoli.

Sentii distintamente aprire ancora la porta, ma non ci feci tanto caso perche' il gioco si faceva sempre piu' ardito e interessante. Il nero lascia la presa e mi fa accovacciare fra le sue gambe e sentii sulla faccia un cazzo duro.

Cosi' mi trovai il suo arnese a pochi centimetri dalla mia bocca, in tutto il suo splendore. Non so se sono stato fortunato o se tutti i neri sono cosi', ma il mio maschio nero aveva un cazzo duro almeno di trenta cm, con la cappella scoperta, circonciso e con un grandi coglioni duri e molti peli attorno alla base del cazzo.

Per me era la prima volta che potevo ammirare un bel cazzo di un nero, cosi' passai alcuni secondi ad osservarlo meglio. Il colore della pelle lungo l'asta era di un bel colore nero scuro, mentre la cappella era rosso ambrato, con le dita iniziai lentamente ad esplorare attorno al glande, e alla fessura che porta al buchino in cima.

L'omaccione sembrava gradire il trattamento, non parlava ma emetteva flebili gemiti. 'Aaah!, aaah!, hummm!'

Ero eccitato, sentivo il mio cazzo premere contro la patta dei pantaloni, ma non potevo smettere, era troppo bello avere quel asta in mano.

Era venuto il momento di andare piu' a fondo e cosi' non lo feci aspettare molto perche' ero deciso di aprire la bocca e istintivamente presi la cappella fra le labbra ed iniziai un pompino vero e proprio, su e giu' per l'asta, cercando di farmelo entrare tutto in bocca, anche se praticamente era impossibile, anzi sotto l'azione della mia bocca l'asta aveva preso tutto il suo vigore raggiungendo il massimo della durezza.

'Dai ciucciacazzi di un culo bianco, continua cosi', prendilo tutto fino ai coglioni, adesso ti opero le tonsille brutta troia bianca!!', disse tutto arrapato.

Fu allora che mi prese per la nuca e comincia a guidarmi in un lento su e giu' lungo il suo arnese duro. Facevo fatica ad ingoiarlo tutto, anzi mi stavo strozzando e non potevo fare nulla, era lui che guidava.

'Ti piace vero prenderlo in bocca, vuoi sentire il sapore della mia sborra eh porcellino?' Non potendo rispondere dato lui continuava a scoparmi in bocca, gli risposi nell'unico modo possibile con vari mugugni di godimento e ingoiando ancora piu' a fondo e con una mano gli presi la sacca dei coglioni e la strinsi in modo leggero ma deciso tirandolo in basso per svariati minuti.

Mi piaceva essere fottuto in bocca da un maschio nero, anche se distratto da quel bel cazzo nero mi accorsi allora che qualcun altro era li' dentro e infatti mi sentii un'altro cazzo che mi strusciava sulla guancia, cominciai a pompare altri cazzi alternativamente ero in visibilio e perso in mezzo ai cazzi, succhiavo come se fossero gli unici cazzi al mondo e guai chi mi disturbava...

'Guarda che bella troia bianca, e' molto affamata di cazzi neri!!'

Era vero, ma in un attimo di stabilita' li guardai e riconobbi gli altri due del trio. Ho aperto la bocca e ho ingoiato quasi fino a soffocare quei cazzi meravigliosi che si ergevano maestosi a pochi centimetri dal mio viso, e credo di aver fatto il miglior pompino della mia vita.

Non so come gli dissi: 'Non voglio ingoiare la vostra sborra!!!' E loro continuavano a dire: 'Zitto puttana e continua a ciucciare i nostri cazzi!!!'

Ero talmente preso da queste nuove sensazioni che non mi importava piu' cosa succedeva attorno. Ormai gioivo nel sentirmi preso da loro nelle pose piu' lascive ingoiando qualche litro di sborra.

'Ora si che sei una troia!!!' Senza neppure accorgermi mi spalmarono del loro liquido spermatico tutto il viso e petto, diventando sempre piu' traslucido di sborra e di sudore.

Mi fecero alzare e mi sentii calare i pantaloni e le mutande che scivolarono ai miei piedi, sentii delle approvazioni forti verso il mio culo.

Senza attendere un istante vengo preso per i coglioni e per il cazzo che nel frattempo si era indurito come non mai, e poi me lo sentii menare fino a che in pochi attimi venni nelle mani di qualcuno, che si appresto' a usarla come lubrificante sul mio buco gia' tafanato da altri cazzi.

'Adesso brutto frocio bianco, ti faccio vedere io cosa vuol dire prenderlo nel culo, un bel cazzo nero!!', disse rivoltandomi sul tavolo e appoggia la cappella sul mio buco del culo ed inizia a spingere, lentamente ma in modo deciso. 'Forza stronzo di un nero, mettimelo in culo e fammi tuo!!'

Non se lo fece dire due volte, all'improvviso mi impala completamente, con un solo colpo, fino in fondo da farmi boccheggiare come un pesce fuor d'acqua. Quando me lo mise per il culo all'inizio il buco fece una breve resistente, anche se il mio sfintere cedette sotto la pressione ed accolse la sua asta dura che entrava strappando le mie budella, e quando me lo introdusse completamente non riuscivo piu' a respirare, anzi per la fatica che facevo a riceverlo credevo che il suo cazzo volesse uscire dalla bocca.

Madido di sudore, il nero aveva preso a montarmi e oramai sembrava un enorme stantuffo, sentivo le pareti anali dilatarsi, quando lo tirava fuori mi sentivo aspirato.

Era una vera bestia da monta, continuava inesorabile a fottermi il culo senza darmi scampo. 'Non posso crederci, questa troia riesce a prendere tutto i trenta cm di cazzo, senza soffrire!!', disse sbalordito ed incredulo tra le risate dei suoi compagni.

Aveva ragione quella massa enorme di carne scompariva totalmente fra le mie chiappe. 'Cazzo, ci sei riuscito!' Sospirano i suoi compagni. 'Dai cazzone vai, spingi e sfondami che sto godendo!!', dissi al nero che completa l'opera spingendo indietro a ficcarmelo tutto.

Mi blocca bene sul tavolo e spinge con tutta la sua forza in avanti facendo scivolare quel palo nero nel mio culo.

Dopo circa un quarto d'ora che andava avanti e indietro mi dava delle bordate incredibili e possedeva una forza spaventosa, sottomesso e dominato dal quel tizzone nero e prepotente che mi stantuffa con un impeto incredibile, il cazzo andava per conto suo, il ritmo crebbe, diventa furioso ed io cominciavo a godere immensamente come mai avevo provato fino ad allora. Non avevo mai preso una cosa cosi' grossa nel culo, in tanti anni da marittimo.

'Dai vacca di un culo bianco, prendilo tutto e godi da brava troia che sei!!' 'Aaaahhhhh! Siiiiiii!, come godooo!!' Urlai di piacere. Non ci vedevo piu', stavo provando una sensazione indescrivibile e cominciavo a godere senza ritegno, incitandolo a rompermi tutto il culo, a non smettere.

Di colpo, dopo quasi una mezzora che mi montava divinamente andando fuori e dentro il mio culo, cambiando posizione con il bacino, facendomi roteare il culo per godere di piu', sentiii la nerchia e la cappella espandersi e stantuffare la parete del retto con maggiore forza, fino a che giunse finalmente all'orgasmo: 'Dai, dai, rottoinculo sto per sborrare porcatroia vengoooooooo!!!'

Mi inondo' letteramente di sborra calda sullo sfintere con tanti schizzi di sperma. Il calore nel culo aumenta intensamente, avevo acquisito una sensibilita' che sentii i fiotti di sperma ad uno ad uno, caldi, sugosi con un intensita' tale che mai avrei immaginato ne possedesse un uomo, continuando a dare colpi decisi ad ogni eiaculazione.

Oramai cominciavamo ad essere tutti due stanchi e sudati, lui emanava ancor di piu' un forte odore di maschio selvaggio dell'Africa. Tanto che venni anch'io per l'eccitazione, sentendomi tanto troia che maschio.

Ero sudatissimo, mi faceva male tutto il culo, ma provavo sensazioni che fino a quel momento avevo solo immaginato, ma che erano superiori di gran lunga alle aspettative.

L'omone nero aspetta che il cazzo gli si ammosci un po' e poi lo tira fuori, ci fu un risucchio e come un flop quando usci', fece il giro del tavolo lasciando gli altri due a tappare i miei buchi.

Cosa avevo combinato? Mi stavo comportando come una lurida puttana, anzi pensavo Dio mio qui ci lascio la pelle... e ora cosa mi faranno i due stalloni neri?

Ma non era proprio quello che volevo? Anche se io, volevo solo uno di loro il piu' bono, invece non era cosi', era quello che io volevo, dei cazzi neri e avrei fatto tutto quello che desideravano.

Ero la loro preda, mi trovai stretto tra le loro braccia muscolose di due Africani eccitati come tori!

Guardo con molta soddisfazione quei bei cazzoni neri e tiro un forte respiro di sollievo e godimento, nel frattempo i due se lo menavano davanti a me con una certa spudoratezza, ed io, vedo chiaramente il contorno di due cappelle grosse e rosse, non mi lasciano neanche respirare che gia' si sistemano dietro alle mie chiappe, e in un preciso momento mi sento afferrare il bacino e sollevare il culo, le loro mani mi stavano frugando e allargando il buco come se volesse ficcarci le braccia.

Ansimavo e gemevo, subivo e godevo sensazioni incredibili da quelle dita, contemporaneamente, non mi ero mai sentito cosi' totalmente donna, ma soprattutto cosi' puttana, uno di loro si piazza davanti a me costringendomi a chinarmi sul suo cazzone duro e premendomelo sul viso mi obbliga a leccarlo.

Dovetti prenderlo in bocca e benche' non fosse la prima volta, anzi per quelle sleppe nere si, ma spalancai enormemente la bocca e trovai gradevole il suo gusto, ma non potevo concentrarmi molto sul pompino perche' alle mie spalle l'altro mi riempie di ciccia dura il retto.

Era un cazzo molto grosso, ma benche' mi desse dei colpi molto forti non provai dolore, forse perche' gia' tafanato e lubrificato dal suo compagno.

Il loro modo rozzo di fottermi il culo mi piacque, a turno mi scoparono tutte e tre, e io feci il bravo e leccai i loro cazzi talmente tanto che la mia bocca era tutta impastata di sborra! Quella fantastica esperienza nel locale 'Eldorado' a Las Palmas duro' fino al riparazione della nave, spesso andavo a trovarli e farmi sfondare da loro, anche se poi, a malincuore, l'avaria al motore venne riparata e dovetti lasciare il porto di Las Palmas.


Dopo un periodo di quattro da mozzo, e tre da marinaio, con la bellezza di sette anni di mare sulle spalle mi ero abituato alla vita marinara, era per me la seconda casa, anzi non restavo mai piu' di 15 giorni nella casa dei miei genitori che gia' ero imbarcato con un'altra nave, anche se a bordo tutti i marinai sapevano che mi piaceva il cazzo, e come a solito i primi tempi nessuno si azzardava in quanto gli facevo schifo, ma nel trascorrere i mesi nel mare senza mai toccare terra tutti quanti i marinai venivano a sfogarmi con il mio bel culo tafanato.

Ma poi sui 25 anni forse stufo del troppo mare e cazzi dei marinai, mi sbarcai, e feci una domanda alla scuola professionale per meccanica navale che nel mio paese. Molti ragazzi di 18/22 e della mia eta' mi conoscevano e sapevano dei miei gusti sessuali, mi deridevano prendendo sempre in giro e facendo dei commendi piccanti nei miei confronti, specialmente uno il piu' cattivo Walter il bel biondino del quartiere.

In quel periodo a terra ripresi le mie vecchie abitudini e amicizie che poi dopo dovetti in qualche modo modificare, in quando quei figli di buona donna all'inizio li incuriosivo senza far commenti e poi nei giorni successivi, mi resi conto delle strane occhiate che alcuni mi lanciavano.

Una sera al bar del paese, nessuno fece caso la presenza di due persone mai viste sui 35 anni, uno bruno di capelli e l'altro rosso, con un aspetto di attaccabrighe; stavano assistendo la partita a biliardo seduti all'ultima fila vicino ai bagni, e ascoltando i sberleffi dei miei compagni verso di me, e senza dar loro motivo, incominciano ad accarezzarsi le patte dure.

Quel giorno al bar non c'era nessuno soltanto noi che giocavamo nella sala biliardo, all'improvviso i due mentre fumavano tirano giu' le lampo facendo uscire fuori i loro cazzi, sui 25cm durissimi come il ferro.

Nessuno si aspettava quel gesto, Gianni il piu' scaltro prova a domandare, ma viene zittito dal bruno che gli punta un coltello a serramanico ed intima gli altri a giocare.

Il rosso invece mi fa cenno di avvicinarmi e appena giunto si cala i pantaloni comprese le mutande.

Prima che io riesca a pensare oppure a dir qualcosa, mi guarda negli occhi seriamente e mi dice 'Adesso checca succhiami il cazzo, prima che mi arrabbio!!'

Io lo guardo incredulo, e mentre penso a cosa dirgli lui gia' con una mano forte e autoritaria mi spingeva giu' la testa obbligandomi a prendere in bocca il suo cazzo duro.

Lo prendo in bocca, lentamente lo sento crescere in bocca, con la mano lo impugno alla base e lo scappello, lo sento ansimare mentre fuma la sigaretta.

'Bravo frocetto, succhiami il cazzo da bravo bocchinaro che sei, mentre i tuoi amici finiscono a giocare!!!', disse il rosso mentre sbuffava del fumo.

Intanto l'altro mi palpava il culo. 'Questa checca me la devo scopare!' borbotta il bruno del tutto arrapato, e poi aggiunse ridendo. 'Magari prima le faccio fare un paio di marocchi, e poi glielo ficco in culo!!'

I due manigoldi si fecero fare una pompa alternandosi per quasi 20 minuti. Poi si fecero leccare le palle, grandi come le bocce e belle dure. 'Allora checca hanno ragione i tuoi amici! Ci sai fare con la lingua, sei proprio una puttanella, bravo frocio continua a succhiare il cazzo, che dopo ti sfondo il culo!!', disse il bruno del tutto arrapato.

Il bruno era di fianco a me, si e' tirato giu' i pantaloni e mi stacca la mano dai coglioni del rosso mettendola sul suo cazzo e, di mia iniziativa, comincio a soppesare i coglioni e a carezzarlo e masturbarlo.

Su e giu'. Il cazzo del bruno e identico al rosso, ma le sue palle sono piu' grosse e pelose. 'Guardate che frocio il vostro compagno, come gli piace succhiare i cazzi!!'

Io sono in trance, come una lurida porca in ginocchio a succhiar cazzi come le troie di strada.

Gemo mentre il rosso comincia ad affondare col bacino, scopandomi in bocca. Stacco per un attimo a contemplargli il cazzo farcito della mia saliva. E' grosso, lungo, nodoso. Come quello dei neri a Las Palmas eccezion fatta per le palle, leggermente pelose.

Poi cerco di soddisfare il cazzo del bruno, glielo prendo in bocca e comincio a succhiare, mentre lo guardo negli occhi con un misto di odio e gratitudine ma tengo il cazzo del rosso ancora durissimo nella mia mano.

Il rosso forse un po' geloso mi ordina di fermarmi. Io cerco di alzarmi, ma il bruno afferrandomi un braccio disse: 'Chi cazzo ti ha detto di alzarti?' chiude con un sorriso e sgomitando il rosso.

Mi fanno spogliare e mi fanno entrare nel bagno, il rosso seduto al water ed io a pecorina che me lo mette in bocca, mentre alle mie spalle, il bruno mi spalma qualcosa sul culo. E' freddo, spesso.

Dall'odore sembra il sapone. Mentre il rosso ormai mi tiene per le orecchie e mi sussurra sconcezze assortite con il suo dialetto, il suo cazzo grosso che mi scopa la bocca. E a quel punto il bruno tenendomi saldamente per i fianchi mi entra in culo, e mi fotte con furore. Deciso, perentorio, comincia subito a pompare a fondo. Sono colpi lenti, ma potenti e profondi, che mi fanno subito sussultare di dolore e piacere. Mi ritrovo li', scopato da due sconosciuti come una delle troie di strada.

Il rosso mi scopa la bocca con tanta foia affonda in gola fino alla radice che io, ho un conato di vomito, ma continuo a sbocchinarlo, sento il suo cazzo che spruzzava sborra, tanta sborra da straripare il liquido seminale e imbrattare la mia faccia, il collo e il torace. Sento il liquido caldo scivolarmi lungo gli occhi e sul viso.

Lui continua a sborrare, si contorce, trema di piacere troppo prolungato, si ritrae.

In tutto questo, il mio corpo sussulta ritmicamente sotto i colpi del bruno che ad ogni affondo mi sconquassa le viscere. Si sfila dal culo provocandomi un piacere sottile, brividi lungo la schiena, sento l'aria che fuoriesce dal mio buco slargato.

'Guarda che cazzo di culo spanato ha sta troia, qui dentro ci entrano dieci cazzi contemporaniamente, frocio di merda!!!'

Detto e fatto si piazza con il cazzo davanti alla mia faccia. Io glielo afferro e incomincio a menarglielo con sapienza, la giusta pressione, il ritmo ideale. Lui si tiene alle pareti del bagno e mi scopa la mano facendo avanti e indietro col bacino. Poi me lo punta in faccia mentre il suo volto comincia a contorcersi, e' il momento. La sua scarica abbondante mi si riversa in viso come un'eruzione vulcanica erotica. Uno, due, tre schizzi spessi, sugosi. Il terzo mi si infila direttamente alle orecchie.

I due mi lasciano ancora piegato sul water a riprendere fiato. E ancora stordito dalle loro potente fottute, mi passo la mano destra sulla faccia raccogliendo tutti gli schizzi del loro sperma. Poi mi infilo in bocca indice, medio e anulare, risucchio tutto dentro, ingoio.

La cosa fece ridere al rosso e cerca di risistemarsi, ma il bruno gli dice 'Che fai!, non gli dai la botta!!' 'Si un calcio nel culo, non vedi che la checca ha il buco del culo tutto spanato!!!', a quella battuta il bruno ride.

'Che cazzo ridi, il cazzo deve fottere un bel culo stretto, oh! Sapessi quanti culetti stretti ho aperto in prigione, senno' che gusto c'e' a fotterli!!'

'Bhe!, lo so che ti piacciono i culetti dei maschietti, per me sono un surrogato fino che non trovo una bella fica, ma se lo metti sul personale hai ragione!!'

Il bruno questa volta non ride e caccia una pistola in direzione verso i cinque ragazzi che giocavano a biliardo. 'Ehi, stronzetti basta giocare con le stecche!, su da bravi dovete accontentare la stecca del mio amico!?, mettetevi in fila e calate i pantaloni!!'

Non capivano l'ordine, mentre il bruno diede un colpo alla testa di Walter con il calcio della pistola. La paura di rimetterci la pelle tutti e cinque erano pronti con i pantaloni calati. 'Bravi cosi' mi piacete, avete capito chi comanda qui dentro, ora mettetevi proni sul biliardo e allargate bene le chiappe con le mani, senno' son botte!!'

Senza fiatare i cinque erano gia' pronti a culo aperto che aspettavano l'ispezione. 'Eeh.. che ne dici: di questo bel spettacolo di culetti vergini, anche se questo in particolare mi ricorda il culetto del biondino in carcere!!' 'Hai ragione, ma controlla non vorrei sgradite sorprese, chissa' se uno di loro ha gia' assaggiato la banana!!' 'Ha! Haa! Haaa!!!', ride il bruno mentre ispeziona quei culetti.

Immerge un dito nell'ano per sondarli, li annusa, fino ad arrivare all'ultimo culetto dello stronzo di Walter che al Bruno gli ricorda il culetto del biondo delle carceri.

Water lo vedevo molto agitato, forse aveva paura di essere fottuto. Ma mi sbagliavo.

Il bruno gli infila un dito poi due, tre e infine quattro ditai in quel buco del culo.

Dopo un po' si alza ridendo 'Questo porco ha gia' assaggiato la banana, e' aperto e ben allenato dai cazzi!!!'

Il rosso sorrise e gli fece un gesto con una mano. 'Ok, visto che il biondino ti ricorda quello delle carceri, te lo fotti, mentre io mi faccio i quattro bei culetti vergini!!'

Il bruno senza che Walter se lo aspettasse lo mise a pecorina e lo incula. 'Brutto culorotto, chi t' ha fottuto.. eeh troia?!'

Walter non rispondeva, anzi si lamentava con gridolii di godimento, mentre gli altri venivano inculati dal rosso e poi dopo anche dal bruno uno a uno come una catena di montaggio.

Appena finito i due si risistemano i pantaloni, il bruno viene da me con un sorriso stampato in faccia mi tira addosso i miei vestiti.

Non li rividi piu' dal quel giorno. Mentre mi stavo rivestendo in maniera automatica e tenendo la testa bassa, non badando alle mie gambe e il viso piene di sborra e ai peli del petto impiastricciati di liquido seminale, sentivo gli altri lamentarsi dal dolore e urlare verso di me di andarmene che gli facevo schifo. Walter e Gianni mi sputarono in faccia, io li guardai in viso beffardo e godendo di quella vendetta non mia, uscii da quel locale per non ritornarci mai piu', neanche per prendere un caffe'...


Fine 3.a parte, continua...

By Mimi - EroticiRacconti


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