ORSI ITALIANI MAGAZINE


La prima volta di un padre di famiglia

Un racconto di Moltointeressato

 

tratto da una storia vera - Sardegna 2008 - tutti i fatti e le persone corrispondono alla realta' - per qualsiasi cosa scrivetemi a moltointeressato@gmail.com

 

 

 

Anche quest'anno le mie ferie sono state in solitaria: 15 giorni in moto nel nord della Sardegna campeggiando alla meglio con la mia micro-tenda.

Due settimane allo scopo di rilassare corpo e spirito alla dolce vista del mare azzurro e, perche' no, di dare il giusto relax e il meritato appagamento anche al mio inseparabile amico.

Mi presento.

Mi chiamo Marco ho 32 anni, single per scelta, sono alto 1.70 dal fisico robusto e piuttosto muscoloso.

Sono moro, di carnagione scura, gli occhi nocciola e barba perennemente incolta.

Ho una pancia abbastanza pronunciata ricoperta dallo stesso pelo ricciuto che cresce florido in tutto il mio corpo, ma c'e' una cosa che piu' delle altre mi riempie di orgoglio maschio: il mio cazzo.

Adoro il cazzo dalla nascita e nel corso della mia esperienza di vita posso dire di averne visti di ogni razza e colore ma, per certo, nessuno bello come il mio.

Posso affermare con tutta l'obbiettivita' di cui dispongo di avere un capolavoro in mezzo alle gambe, la perfezione fatta a cazzo!

Ve lo presento.

E' lungo 22cm, di diametro costante e proporzionato alla lunghezza, la pelle che lo ricopre e' olivastra (retaggio delle mie origini meridionali) e morbidamente sollevata dalle grosse vene che pompano sovente la mia facile eccitazione.

La cappella e' larga e lucida dai contorni sporgenti, le palle sono grosse e ricoperte da lunghi peli lisci.

Alcuni amici che mi chiamano "Kinder sorpresa" in quanto dal mio viso non proprio efebico e dal mio portamento un po' goffo non si direbbe mai che possa nascondere una tale meraviglia nello slip.

Okay ma non sono solo un giovane orsetto con un bel randello: ho anche un cervello che mi rende una persona piuttosto interessante.

Come avrete intuito la modestia non e' il mio forte, ma forse e' proprio questa carenza a darmi quella sicurezza che aggiunta al resto mi regala innumerevoli conquiste piuttosto succulente.

Ma torniamo in Sardegna.

Adoro il mare, la spiaggia e soprattutto.. il silenzio!

Cosa ineffetti difficile da trovare per le 2 settimane centrali d'agosto nella super-turistica gallura.

Per cui fin dal primo giorno mi trovai in una spiaggia affollata di ogni categoria di bagnante: dalla famiglia con frigo, tavoli e sedie al seguito fino al gruppo di amici con chitarra e spinelli; dalla coppia annoiata al palestrato senza sopracciglia: uno zoo.

E proprio in questo zoo con fatica individuai uno spazio per il mio telo e con un espressione piuttosto irritata appoggiai le mie cose alla base di un pino che segnava la fine della spiaggia e l'inizio di una fitta e fresca pineta.

Cercai di isolarmi dalle grida e dagli schiamazzi che mi circondavano aprendo il mio nuovo libro di Ken Follet ansioso di cominciarlo ma..

Ben presto mi accorsi che la mia postazione non era cosi' oculata, infatti era nel bel mezzo del passaggio per la pineta dunque la gente transitava di continuo di fianco al mio telo ricoprendolo di sabbia ad ogni passo.

Mi alzai e cercai infuriato un'alternativa e cominciai a scandagliare la spiaggia in cerca di un metro quadro per me.

Lui era li, di fronte a me, due metri di distanza, seduto su una sdraio con le braccia dietro la testa, mi stava guardando fisso chissa' da quanto, padre di famiglia sulla quarantina, sposato, con due figli obesi e una moglie pallida e scialba.

Distolsi lo sguardo fingendo indifferenza e continuai a scrutare l'orizzonte con le mani sui fianchi.

Tornai a sedermi e notai che si era girato su un fianco.

Allora colsi l'occasione per guardarlo meglio e con sorpresa constatai che non era niente male: biondo e di carnagione chiara e pelle dorata dal sole, molto maschio e peloso, aveva un viso sexy con mento e mascelle larghe.

Portava una cappello da baseball e degli occhiali a specchio stile anni 80, degli short un po' fuori moda che non lasciavano intravedere nulla della sua dotazione: insomma il classico padre di famiglia un po' trasandato ma da quello che il mio occhio clinico poteva vedere aveva grosse potenzialita' e poi anche l'occhio vuole la sua parte.

Non mi accorsi pero' che le fantasie che stavano popolando rapide la mia mente avevano attirato l'attenzione del mio amico che svegliandosi aveva gonfiato i miei slip rossi, allora decisi di andare all'attacco.

Infilai i Rayban grazie ai quali potevo guardarlo negli occhi senza che se ne accorgesse e mi alzai in piedi, proprio di fronte al mio orsetto biondo e guardando il mare feci per stirarmi, inarcando la schiena e mettendo in mostra il mio pacco noncurante dell'incombente erezione.

Diedi in colpo di tosse per attirare la sua attenzione e cominciai a passarmi le mani sul petto villoso per togliere la sabbia tra i peli.

Notai che si era girato verso me e mi stava guardando con interesse, poi lentamente appoggio' una mano sul suo pacco mettendo in mostra un discreto gonfiore.

La sua fronte aveva cominciato a sudare, si passo' un polso sulla fronte, poi si alzo' girandosi verso l'ombrellone.

Aveva anche un bel culo che mostro' piegandosi alla base dell'ombrellone, prese una sigaretta e l'accesse poi soffio' in una nube di fumo girandosi verso di me.

"Scusa non e' che hai una sigaretta?" chiesi di getto.

Il mio uomo ebbe un lieve sussulto e con voce imbarazzata "Mo certo, la prendo!" mi rispose con uno spiccato accento romagnolo.

Mi avvicinai a lui sorridendo dietro ai miei Rayban scuri e gli ero cosi' vicino che sentivo il suo odore: sudore misto a crema solare.

Mi porse la sigeretta la presi sfiondagli volutamente il dorso della mano, mi guardo', lo guardai.

Era bello, ero sicuro di me: gli piacevo.

"Perdonami ma non ho nemmeno l'accendino!"

Me lo mise prontamente sotto alla sigaretta gia' acceso e un sorriso gli illumino' il volto mostrando dei bei denti bianchi.

"Grazie sei troppo gentile!"

"Ma figurati per cosi' poco, sei anche tu del campeggio qui dietro?"

"Si, sono arrivato oggi! Carino qua, anche se un po' troppo affollato ma d'altra parte in agosto e' normale!"

La moglie nel frattempo - intenta a leggere - sentendo la mia voce da baritono abbasso' la sua rivista scandalistica e si alzo' gli occhiali sulla fronte per squadrarmi meglio.

Poi si stampo' un sorriso ebete sulla faccia e comincio' a seguire la conversazione abbandonando definitivamente la rivista sulla sabbia.

"Se e' per quello c'e' la caletta di sassi piu avanti, li' non c'e' mai nessuno!"

"Veramente? E come ci si arriva?"

"C'e' un sentiero in pineta, sulla sinistra prima di arrivare alla spiaggia, e' un po' stretto non e' facile da trovare.."

"Se vuoi ti c'accompagno io, vado sempre la' a pescare sugli scogli"

Si giro' come a controllare la moglie poi con voce appena percettibile mi sussurro' "Non ci vado per pescare.. e' pieno di nudisti nella caletta.. anche l'occhio vuole la sua parte, no?!!

Si tiro' gli occhiali sulla fronte scoprendo due occhi bellissimi e profondi tesi insieme al volto in un sorriso carico di complicita', ricambiai facendogli l'occhiolino.

"Okay domattina verso le dieci puoi andare?"

"Certo, benissimo io accompagno qui la famiglia poi vengo con te A PESCARE!"

"Grande! Non vedo l'ora di un po' di tranquillita'!"

L'eccitazione a questo punto divento' ingestibile per cui mi sdraiai in fretta sul telo a pancia in giu'.

L'indomani preparai lo zaino e mi diressi verso la spiaggia con fare sicuro.

Non appena mi trovai nella pineta scorsi il mio amico con un t-shirt rossa e una canna sulla spalla in attesa, vicino ad un albero.

"Hey ciao!" esclamai.

"Ciao!"

"Scusa ma non so come ti chiami, io sono Marco!" e gli tesi la mano.

"Hai ragione, io sono Alberto! Piacere!

La sua stretta era vigorosa, dalla rugosita' delle sue mani non doveva essere un impiegato.

"Allora si va?"

"Certo, seguimi!"

Nel tragitto non potevo evitare di guardare le sue natiche sode e le gambe muscolose che si muovevano sicure nel sentiero di sassi, aveva i capelli cortissimi forse per nascondere un incipiente calvizie.

Il sentiero nel frattempo era diventato piu' stretto e quasi impercorribile dai rovi e dalle piante che lo occupavano ma Alberto doveva averlo fatto parecchie volte perche' camminava guardandosi attorno divertito.

Ad un tratto il sentiero spariva dietro delle rocce, le superammo e ci si presento' davanti agli occhi la vista spettacolare della piccola caletta bianca di sassi delimitata e protetta, agli estremi, da alti scogli.

"Wow, ne valeva proprio la pena!" dissi con gli occhi persi nell'azzurro.

"Direi proprio di si e non hai visto ancora niente.. hey ma stai sanguinando!"

Esclamo' indicando la mia gamba sinistra: un rovo aveva inciso un mio polpaccio ed un rigolo di sangue stava scendendo verso la caviglia.

"Opss non me ne ero nemmeno accorto tanta era la voglia di arrivare!"

Lo guardai sorridente mentre nei suoi occhi grandi e sani ardeva una fiamma.

Si chino' verso la mia gamba poi alzando la testa disse: "Posso? Conosco un metodo un po' rudimentale ma efficace" annuii incuriosito senza rispondere pervaso dall'eccitazione.

Si passo' due dita sulla lingua ricoprendole di abbondante saliva poi le passo' sulla ferita pulendola perfettamente.

"Non ti fa schifo vero?"

"Ma scherzi, sei un grande, cos'e' sei un medico?" risposi

"Magari, no sono idraulico, bene ora non dovrebbe piu' sanguinare poi vedrai che l'acqua marina completera' l'opera, direi che possiamo andare, no?

Arrivati alla spiaggia popolata da una decina di nudisti notai che il mio amico mi stava guardando con aria interrogativa come se si chiedesse "Non guarda la gente nuda?"

Appoggiai lo zaino a terra e stesi il telo mentre Alberto ad un metro di distanza rimaneva in attesa.

Allora mi sfilai gli slip bianchi, il mio cazzo inturgidito sobbalzo' sui testicoli godendo della liberta' appena ottenuta.

Con la coda dell'occhio vidi che la reazione di Alberto non era di totale indifferenza, comincio' infatti a muoversi guardandosi intorno con una certa agitazione poi mi disse

"Ah vedo che ti sei ambientato subito"

"Certo, adoro fare nudismo, poi e' giusto che faccia prendere il sole anche a lui" dissi facendo sballonzolare il cazzo con una mano.

Alberto avevo lo sguardo fisso sul mio gioiello e non proferiva parola.

"Ti piace eh?"

Alberto divento' rosso e si irrigidi' "Ma cosa dici, non sono micca frocio! Guardavo solo che.. sei messo bene! Eheh chissa' quante fighe hai fatto impazzire!"

"Ah ah.. preferisco il culo alla figa anzi ti diro' di piu' mi sa che il mio cazzo non l'ha mai vista un figa: solo culi!"

Sul viso di Alberto calo' un espressione dubbiosa.

Guardo' il mare poi sorrise e volgendo nuovamente lo sguardo sul mio cazzo gli si rivolse e disse: "Pero' ti trattano bene qui!! Ehehe"

Con una risata rumorosa mi giro' le spalle si piego sulle gambe ad appoggio' a terra la canna ed il suo marsupio preso coi punti del benzinaio.

"Sai che ti dico? Non ci vedo niente di male a stare in totale liberta'!

Non l'ho mai fatto ma bisogna provare tutto nella vita!"

Cosi' dicendo si tolse la maglietta e frettolosamente si calo' i pantaloncini fiorati esibendo con mio sommo stupore un cazzo bellissimo, forse non molto grande ma proporzionato e regolare.

Lo guardai nei minimi dettagli mentre Alberto stava cercando una posizione per mettere a suo agio l'evidente imbarazzo che stava provando.

Come immaginato il suo culo era veramente notevole, definito dalla pelle liscia e ricoperta dalla peluria castana, le gambe erano massicce e arcuate.

Poi tornai con lo sguardo al suo uccello che ora era proprio davanti a me.

Ero eccitato sentivo il sangue che cominciava a defluire in mezzo alle gambe.

Era bello come ne ho visti pochi, non come il mio - per carita' - ma entrava decisamente nella mia top ten.

Non mi ero accorto che Alberto aveva notato che lo stavo guardando li':

"Cos'e' ti piace?"

"Guardavo che anche tu sei messo bene!"

"Mah cosa vuoi, quando ero ragazzo mi ci son divertito, adesso lo uso solo per piasciare..eh eh!"

"Beh e' un peccato.. potrebbe darti ancora soddisfazione, infondo sei un bell'uomo!"

"Sai com'e' con una famiglia e due figli dove lo trovo il tempo per correre dietro alle pollastrelle"

"Bisogna provare tutto nella vita - tu l'hai detto - non e' fondamentale correrre dietro alle pollastrelle.."

"Hey ma il tuo uccello s'e' svegliato..ahaha"

"Ehm sai la mattina mi succede spesso poi non e' abituato alla luce del sole.."

"In effetti e' una sensazione strana, quasi eccitante pero' se passa qualcuno pensera' che siamo due finocchi.."

"In effettiehehe"

Questa situazione mi stava eccitando da morire e il mio cazzo era gia' teso in un erezione completa, decisi di non fare nulla per nasconderlo ma di solleticare la curiosita' del mio compagno piazzandogli il mio campione in tiro sotto gli occhi.

"Beh tanto da qui non passa mai nessuno, poi i nudisti si fanno i cazzi loro mica stanno a guardare gli altri, sono abituati loroahah" disse Alberto.

"Senti, se vuoi ti puoi sedere sul mio telo non potrai stare in piedi tutto il tempo!"

Cosi' dicendo mi scostai da un lato e gli indicai la meta' vuota.

"Non farti intimorire da lui adesso gli passa, e' solo un alzabandiera ritardatoeheh"

Alberto senza parlare si piego', il glutei si scostarono lasciandomi intravedere il suo ano peloso e si sedette al mio fianco.

Il mio cazzo nel frattempo era decisamente paonazzo, la cappella era rossa e visibilmente pulsante, una goccia di pre-sperma faceva capolino dal buchetto.

"Non mi sembra che il tuo amichetto abbia voglia di tornare a dormire.. ah ah ah..

Penso di non averlo mai visto un pisello cosi' grande dal vivo intendo..ehehe

Quanto e' lungo?"

"Eh dai e' un pisello normale" uscii grondante di falsa modestia "comunque penso che sia 22 cm"

"Mo socme'l, micca tanto normale!! Il mio e' gia tanto se arriva a 18cm.." fece una pausa rimanendo pensieroso fisso sull'asta.

"Direi che 4 cm in piu' fanno la differenza, anche solo nel farsi una sega.."

"Beh se sei curioso puoi provare, il mio amico non aspetta altro.. eh eh"

"Cazzo dici?? Secondo te dovrei mettermi a farti una sega??"

"Era solo per provare i miei 22cm.. come vuoi.. a me non da fastidio tanto da qui non ci vede nessuno!"

Lo guardai negli occhi, stavo bruciando di passione, desideravo saltargli addosso e dare sfogo a tutto il mio piacere, si accorse che non stavo ridendo e che la mia espressione era seria.

Alberto poso' gli occhi prima su di me poi sul mio cazzo poi di nuovo la sua faccia perplessa e combattuta incrocio' il mio sguardo ardente di desiderio.

Sorpiro', allungo' una mano che tremante si avvicino' al mio pene agonizzante.

Finalmente lo impugno' in modo maldestro e comincio' a segarmelo lentamente.

Ansimai di piacere e lasciai cadere la testa all'indietro.

"Continua ti prego.."

Sentivo il respiro di Alberto diventare piu' intenso e profondo.

La sua mano era grande e callosa e ora aveva preso dimistichezza facendomi mugulare dal piacere.

"Piu' forte piu' forte vengovengoo!"

Sborrai copiosamente dapprima sul mio petto poi gli schizzi bagnarono la sua mano che non accennava a fermarsi incurante del mio seme che arrivo' anche sul suo pesante avambraccio.

Mi lasciai cadere all'indietro sdraiandomi ansimante.

Alberto si alzo' in piedi e corse verso il mare tuffandosi senza esitazioni.

Lo raggiunsi dopo poco sorridendo divertito.

Alberto vedendomi si allontano' con due bracciate, lo seguii imperterrito per qualche metro fino a che lo raggiunsi e lo presi per una spalla tirandolo verso di me.

Si giro', nei suoi occhi c'era rabbia, vergogna e imbarazzo.

Cio' che era successo lo aveva parecchio turbato.

"Hey amico, e' tutto okay!"

"Questa cosa non e' mai successa, se provi a fiatare con qualcuno.."

"Tranquillo.. tranquillo chi lo dovrebbe sapere a parte noi? Tu mi vuoi ed io i voglio te.. adesso! Questa cosa non la sapra' nessuno, non ti devi preoccupare, io voglio godere del tuo splendido corpo.. e se ti fiderai di me non te ne pentirai..e potrai godere del mio"

La sua faccia divento' nuovamente serena ed un sorriso illumino' il cielo.

"Anche io ti voglio.. adesso!"

Tornammo al telo e con uno sguardo di intesa raccogliemmo in fretta i nostri averi.

"Vieni con me!" disse Alberto deciso dirigendosi verso gli scogli.

Seguii quel corpo maschio completamente nudo salire sui ripidi scogli, poi la roccia lascio' il posto ad una fitta vegetazione di arbusti e cespugli che ben presto divennero alberi dal grosso tronco, Alberto trovo' un sentiero che dopo pochi metri ci porto' in uno terrazza naturale a picco sul mare all'ombra di un boschetto di lecci.

"E' fantastico qui! Non ho parole!"

"Forse abbiamo parlato anche troppo Marco."

Una forza violenta attrasse i nostri corpi animali, le nostre labbra si unirono in un bacio dolce e liberatorio per Marco, passionale e travolgente per me.

Feci vorticare la mia lingua attorno alla sua e subito sentii il suo cazzo ingrossarsi contro il mio pube.

Lo avvinghiai mentre con le mani massaggiavo voracemente i suoi glutei duri e tesi.

Mi inginocchia davanti a quell'uomo ansimante di un piacere inesplorato e presi il suo bel cazzo in bocca cominciando il piu' bel bocchino che mai abbia fatto.

Un sapore di mare misto a urina pervase i miei sensi, sentivo la sua cappella sporca lucidarsi sulla mia lingua capace.

Alberto grugniva e si dimentava dal piacere "Marco mi fai impazzire!"

"Non e' ancora ora! Stai con me.."

Alzatomi presi il telo e lo stesi nell'ombra del nostro nido

"Vieni stallone.. ti voglio qui!"

Alberto si sdraio' con le gambe aperte ed io tra di esse mi soffermai a rimirare il suo bel cazzo pulsante ed umido della mia saliva filante.

Comiciai a leccargli le palle mordicchiando la pelle e i peli scendendo lentamente verso il buco del culo.

Piu' scendevo piu' Alberto godeva rumorosamente.

Gli alzai le gambe e finalmente leccai il buco del piacere, infilavo la punta della lingua con intermittenza e lui godeva urlando.

"Marco vengo.. vengoooo.. ahh!

Presi il suo cazzo e lo feci sparire dentro la mia bocca, era tutto dentro di me.

Il suo seme scendeva nel mio esofago tra gli urli e gli spasmi convulsi di Alberto.

"Ahhh diooo miooo! Cosa mi hai fatto!? Non ho mai provato una cosa del genere!!"

"Se avrai pazienza te ne faro' provare delle migliori!!"

Lo baciai, gli feci assaggiare quel poco di sperma che non avevo ingoiato e con la lingua lo spinsi infondo alla sua gola.

"Adesso tocca a te stallone!"

Il mio cazzo era di pietra: le vene sembravano scolpite nel marmo tanto era lucido, la cappella era fradicia di presperma che usciva a flusso continuo.

Alberto con la faccia stralunata aprendo la bocca introdusse la punta dentro la bocca, sentivo i denti sulla carne e la sua lingua vorace e sinuosa sulla cappella.

Lo presi per la nuca e gli premetti il cazzo contro il fondo della gola.

Alberto si ritrasse con uno sforzo sputandomi la saliva mista al mio presperma sul pube e mi guardo' sconsolato:

"Non ce la faccio.."

"Fingi di doverlo mangiare.. vuoi mangiarlo?.. vuoi il mio cazzo tutto dentro di te?"

Riprovo' con impegno e questa volta l'affondo era migliore.

Cominciai a spalmarmi il viscido succo sputato sul culo mentre Alberto vorace e diligente imparava la fellatio.

Mi infilai un dito nel culo lubrificandolo con cura e dissi "Voglio che me lo fai tu!"

Alberto d'istinto mi lecco' l'ano infilando la sua ruvida lingua poi incuriosito infilo' il suo grosso indice.

Il medio.

L'anulare.

Godevo, urlavo: "Ti voglio, inculami - Alberto montami!"

Con fare impacciato impunto' il suo cazzo tornato turgido nell'ano, rilassando lo sfintere lo feci scivolare dentro.

"Scopami - maschio - scopami!"

Alberto mi fotteva con passione e sentivo il cazzo indurirsi ad ogni pompata.

Sborrai non appena sentii il calore del suo seme dentro le mie viscere.

Alberto si lascio' cadere su di me che lo accolsi in un tenero abbraccio.

"L'avevo capito subito che mi stavi prendendo per il culo.. lo sentivo che da me cercavi qualcosapenso di amarti Marco.. lo so, non ti conosco, ma mi stai facendo provare qualcosa di cui non sospettavo l'esistenza! Sto provando un emozione che non ho mai sentito con nessuna donna!"

"Adesso sai che non esiste un'unica strada ma che la vita e' piena di incroci percorribili!

Pero' per piacere, non dire cazzate! Cosa c'entra l'amore adesso!?? Volevamo entrambi la stessa cosa e abbiamo fatto una scopata spaziale.. e' stato fantastico! Per essere la prima volta mi hai veramente scopato da dio!"

"Veramente? Wow Ma com'e' prenderlo?"

"Come?"

"Dai, prenderlo nel culo!"

"Alberto, Alberto, non si riesce a spiegarlo con le parole, poi bisogna provare tutto nella vita, ricordi?"

"La prima volta fa sempre un po' male ma ne vale la pena! Se ti fidi di me ti assicuro che ti piacera' e mi ringrazierai!"

"Non lo so.. con quel cazzone che ti ritrovi mi sventri..no no.. se poi non riesco piu' a camminare diritto cosa gli racconto a mia moglie??".

Ci fu un attimo in cui ci guardammo silenziosi.

"Cazzo mia moglie!!! Ho spento il telefono!!!"

Si alzo' di scatto e apri' il marsupio per accendere il cellulare:

"Ecco, mia moglie mi ha cercato..

<Pronto amore scusa sai ma il cellulare non prende sempre sugli scogli.. va tutto bene?... come?... una gita in barca?... ma no guarda andate pure senza di me.. nooo non c'e' problema.. tanto e' la stessa gita dell'anno scorso.. guarda oggi sto prendendo una valanga di pesci okay dai divertitevi e salutami i due mostri! Ciao..ciao!> Pfiuh temevo di dover tornare alla spiaggia.."

Mi alzai in piedi di fronte a lui e con il cuore gonfio di gioia gli diedi un bacio come non l'avevo mai dato.

Alberto impreparato si arrese alla mia passione e si lascio' sdraiare sul telo.

Ci addormentammo abbracciati al suono delle cicale.

Non so ancora quanto dormimmo ma quando mi svegliai Alberto mi stava guardando adorante e con una mano accarezzava il mio pisello adagiato inerte.

"Ciao amore!"

"Ciao.. Alberto.. quanto ho dormito?"

"Non lo so, ma non importa! Adesso mi importa solo che tu sia qui con me!"

"Uh come sei tenero.. non ti starai micca innamorando di me?"

"Non lo so.. sei la cosa piu' bella che abbia mai vistommmh il tuo corpo poi il tuo cazzo.."

Le carezze diventarono gradatamente una sega e la mia verga divento' ben presto tesa in tutta la sua lunghezza, Alberto mi infilo' la lingua in bocca e prese a sbocchinarmi con avidita'.

Lo girai facendogli poggiare il suo culo sulla mia faccia e ci cimentammo in grandioso 69.

Il suo culo aveva un odore pungente e maschio, leccai ogni angolo del suo ano e mi apprestai a prepararlo con le dita.

Mentre gli infilavo il primo dito Alberto irrigidi' i glutei e lo sfintere ostacolando la penetrazione.

"Hey rilassati.. fingi di esser sul water.. tipo quando spingi per fare la caccacosi'. Cosi' bravo!"

Il suo ano era abbastanza dilatato e pulsante, gli alzai una gamba e lentamente cominciai ad incularlo.

Alberto urlo' dal dolore ma non mi fermai e continuai a spingere.

"Non ti fermare ti prego, sento che ci siamo.."

Alberto urlo' di nuovo, gli occhi sembravano schizzargli dalle orbite, la faccia era paonazza e sudata

Il mio cazzo spari' completamente nel suo culo.

Ad ogni affondo sentivo il suo piacere crescere esponenzialmente e il suo lamento di dolore divento' ben presto di un piacere che non aveva mai provato.

Lo scopai a lungo e con violenza, il mio cazzo era diventato enorme, ma il suo ano reggeva bene.

Poi Alberto venne col cazzo completamente flaccido e sborro' sulla sua pancia gemendo come in preda al demonio.

Allora lo girai e lo misi a pecora e continuai a scoparlo come un forsennato per minuti.

Sfilai il mio cazzo paonazzo e gli sborrai sulla schiena che si inarcava dal piacere.

Alberto era in uno stato di trance da cui non si riebbe per un quarto d'ora.

Il suo culo era rosso e gonfio, lo leccai con cura eliminando residui di ogni sorta.

"Hai sanguinato, dubito che camminerai come prima!"

"Sei un figlio di puttana!"

"Ah ah, stai dicendo che non ti e' piaciuto?"

"Sto dicendo che non me ne frega in cazzo di come camminero' adesso e in futuro a patto che tu sia sempre al mio fianco per farmi quello che mi hai fatto oggi!"

"Come sei dolce.. ma non ti puoi innamorare di me perche' io non lo faro' mai con te mi dispiace... sono proprio un figlio di puttana, lo so!"

Mi alzai raccolsi le mie cose e indossai nuovamente il costume bianco a slip.

Lo salutai con un bacio mentre Alberto mi guardava con la faccia impietrita.

Mi girai senza dir nulla e presi il sentiero per la spiaggia.

"Marcooo! Significa che non ci rivedremo piu'? Marcooo non puo' finire cosi'!!"

Non gli risposi e non mi voltai ma sorridendo continuai la strada verso casa.

Era stata una giornata fantastica, avevo aperto gli occhi ad Alberto ma non avevo nessuna intenzione di iniziare una storia con un uomo sposato.

"Ehh anche oggi ho fatto la mia buona azionemi faranno santo!" dissi tra me e me.

Non e' stata l'unica conquista delle mie vacanze ma forse la piu' degna di nota.



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