ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Pomeriggio caldissimo

Un racconto di Gerasim


La voglia di prendere un bel cazzo nel culo penso sia abbastanza comune tra noi passivi: soprattutto se stai qualche giorno in astinenza, arriva il momento in cui diventa impellente metterti un bel pezzo di carne rigida dentro il buchetto.
Qualche giorno fa ero proprio in queste condizioni: il desiderio di un incontro con un maschio come me era al massimo, il cuore mi batteva forte e la gola era asciutta.
Avevo bisogno di essere fottuto. Decisi percio' di andare in sauna, e ne scelsi una nella mia citta', piuttosto piccola ma pulita e discreta.
Pensavo piu' che altro che mi sarei masturbato guardando i filmetti porno; non immaginavo pero' che le cose sarebbero andate molto diversamente e che la caccia sarebbe stata decisamente grossa…
Dopo essere entrato e dopo la doccia, mi recai nella saletta dei video; purtroppo sullo schermo si vedeva soltanto un culturista liscio e unto che si masturbava con aria annoiata.
Una pena.
Allora mi addentrai nei separe' e fui subito notato da un bell'uomo maturo, oltre i 55 anni avrei detto, ma molto bel fatto: pettorali sviluppati, una bella pancia appena pronunciata, pelo ovunque a parte sulla testa rasata e tirata a lucido.
Non bellissimo di viso, ma - come avrei scoperto di li' a poco - possessore di una minchia di tutto rispetto.
Ci guardammo, l'intesa fu immediata: basto' una strizzata d'occhi per capire. Ci dirigemmo verso un camerino, chiudemmo la porta alle nostre spalle e iniziammo subito a limonare furiosamente.
Il maschio mi baciava bene con la sua linguona spessa e salivosa e mi eccitava sentire il suo pelo che mi solleticava i capezzoli. Avevo voglia di scoprire cosa gli pendeva tra le cosce: mi inginocchiai, tolsi l'asciugamano e ammirai il bel cazzo.
Molle, ma gia' bello lungo, era adagiato su due coglioni grossi e perfettamente rasati, tenuti alti da uno spesso cockring metallico.
Con le labbra lo scappellai e iniziai a ciucciarlo golosamente: sentivo il membro crescere a ogni succhiata, la cappella ingrossarsi a ogni colpo di lingua.
Alla fine si rivelo' per quel che era: un cazzo lungo, bello largo, arcuatissimo e con un grosso rilievo sul davanti.
Dopo alcuni minuti di pompa, l'uomo si stacco', prese un preservativo e con molta destrezza lo infilo' sull'uccello: era chiaro che aveva fretta.
Ebbi appena il tempo di girarmi, e di applicarmi una goccia di gel lubrificante sull'ano ancora chiuso, che il bestione inizio' a sodomizzarmi: non era molto gentile, e mi mise la minchia per meta' nel culo in un colpo solo.
Il dolore fu forte, anche se con il mio ano ho fatto follie di ogni tipo, compresa una lunga doppia penetrazione, qualche anno fa…
Per riprendermi lo feci uscire con un abile colpo di coda, mi misi altro gel e poi, afferrato il cazzo con la destra, me lo infilai tutto dentro.
I coglioni mi toccavano il buco, sentivo i peli del pube contro il solco delle natiche e tutto il palo durissimo era dentro di me.
Il daddy comincio' a stantuffarmi: dopo pochi colpi dolci inizio' con decisione. Mi chinai in avanti quanto piu' potevo, per agevolare la scopata; i miei pettorali sobbalzavano a ogni affondo dell'uomo e provai un brivido di piacere intenso.
L'inculata non duro' pero' a lungo: dopo 5 o 6 minuti di quel ritmo selvaggio il maschio si sdraio' su di me, sentii chiaramente i peli del petto contro la schiena, e si irrigidi'. Morsicava l'orecchio, mi torturava i capezzoli; e con voce roca disse: 'Vengo… vengo…'
Stette ancora immobile un attimo, poi si rialzo', estrasse il cazzo dal mio buco aperto, e, dopo essersi pulito, se ne ando'.
Feci una doccia. La scopata mi era piaciuta, anche se si poteva avere di meglio; nella sauna secca, dove ero entrato, un altro paparino, piu' grosso, ma piu' liscio del precedente, mi sorrise con tutta l'anima.
Solo ai vecchi, piaccio oggi? Dissi tra me e me.
Questo maschio non mi garbava molto, percio' decisi di non pensarci. Piu' tranquillo di prima mi rimisi a vedere il filmetto. Adesso si vedevano due froci giovani che si succhiavano il cazzo l'un con l'altro. Carini, ma non erano il mio tipo.
Fu allora che mi accorsi di loro, dall'altra parte della saletta.
Erano due: il daddy visto prima in sauna e un altro uomo, anche lui sulla sessantina, con dei grandi baffi bianchi a spazzola e un petto esageratamente peloso.
Il baffo, seduto, si segava e ciucciava la bega all'altro che in piedi mugolava e si tirava i capezzoli. Preso da un impulso di porcaggine mi avvicinai: e vidi quello che ogni finocchio rotto in culo sogna sempre di vedere: una minchia da favola, di proporzioni enormi.
Era lungo ben oltre venti centimetri ed era anche larghissimo, soprattutto alla base: il baffo sucava rumorosamente e parecchia saliva cadeva a terra.
In piedi, vicino al cazzone, cominciai a succhiargli le tette; ma l'uomo mi spinse giu', a sucare insieme all'altra troia.
Bevetti un po' della saliva del pompinaro, che continuava a leccare e succhiare: cavallerescamente pero' mi porse la cappellona, che riuscii ad inghiottire solo dopo avere spalancato per bene la bocca. L'amico invece continuava ad andare su e' giu' per l'enorme asta con la lingua.
Era uno sballo. Dopo un po' mi rialzai: 'Che cazzo meraviglioso!' dissi. Il daddy era orgoglioso e mi sorrise, poi mi limono'; allora si alzo' anche l'altro e limonammo a tre, con il gusto della minchia che passava da una lingua all'altra.
'Lo piglieresti dietro?' chiesi al baffo. 'Nooo' si scherni'; 'mi piace dare il culo, ma un affare cosi' e' davvero troppo'.
'Io invece credo di riuscirci', dissi eccitato. 'Allora - intervenne il cazzone - andiamo di la' che te lo ficco in culo'.
Detto fatto. Tornai nel camerino precedente, dove inizio' la nuova sodomia.
In due, io e il baffo, continuammo il pompino che avevamo interrotto; poi a un certo punto mi staccai e cominciai a prepararmi l'ano allo sventramento.
Mi unsi per bene con il gel; infilai una, due, tre e persino quattro dita.
Sembrava pronto; mi misi percio' a pecora, che e' la posizione che preferisco, quando devo far entrare nello sfintere una clava di quelle proporzioni.
L'uomo si mise il preservativo perche' glielo chiesi io; poi, appoggiata la cappella inizio' a spingere.
Il male era davvero tremendo; e per di piu', a causa forse del profilattico, la mazza cominciava a perdere durezza.
Bisognava cambiare strategia.
Il bestione allora si sdraio' e con l'obelisco ben diretto verso il cielo mi indico' di sedermi sopra. Cosi' feci e iniziai un lento, non piu' tanto doloroso autoimpalamento.
Quando fui a meta' dell'asta il baffo, impietosito, comincio' a limonarmi: e la sua lingua buona e bagnata mi fece dimenticare la tortura che veniva inflitta al mio povero ano.
Ma alla fine il cazzo entro' tutto: con le cosce spalancate, riuscii a vedere nonostante la penombra i coglioni dello stallone a stretto contatto del mio buco.
Mi mossi un po'; la sensazione era favolosa. Cominciai ad andare su e giu', mentre il baffo, in piedi sul lettino, mi mise la nerchia in bocca. Non era male neanche la sua; ma certo, a confronto con l'altra spariva.
Andavo su e giu', mi stantuffavo con goduria, ma il vecchio chiese di cambiare posizione.
Mi sdraiai sulla schiena e gli offrii il buco come fosse una figa, a cosce larghe. Adesso entrava bene nonostante la grossezza disumana e sentivo che il baffo mi ammirava e forse un po' anche mi invidiava.
Proprio quest'ultimo si sedette a cosce larghe sulla mia faccia: ero impotente e percio' di buon grado mi misi a leccargli il buco del culo odoroso mentre lui e l'altro limonavano.
Sentii i coglioni del baffo battermi sul mento e sulla gola; l'altro continuava a sbattermi con il suo manganello.
Ora non ricordo bene cosa successe; so che poco dopo, mentre ero a pecora inculato dal cazzone, il baffo si sego' contro il muro e sborro' una quantita' impressionante di liquido bianco e cremoso. Poi si ripuli' in fretta e usci', lasciando soli me e il maschione.
Ci fu una pausa, per dare un po' di sollievo al mio buco sfatto; ci sdraiammo a coccolarci un po', come vecchi amanti. Mentre l'uomo - che era molto abile di bocca, come dimostrava la sua capacita' di farmi godere ciucciandomi i capezzoli eretti -  si rilassava, mi toccai l'ano: faceva paura, era talmente spalancato che quattro dita entravano facilmente e si sentiva la mucosa dell'intestino per almeno dieci centimetri.
Ma la pausa duro' vermanete poco; infoiato come un porco, il vecchio mi mise a pecora e senza piu' mettersi il preservativo, introdusse il cazzo nudo nel culo.
Quanto entrava bene adesso: e che goduria! Ero fiero di dare il culo a un maschio cosi' dotato, di sentire i coglioni del manzo che mi battevano contro lo sfintere come se fosse una fica di vacca. Sentivo il grosso maschio ansimare mentre sbatteva la nerchia su e giu'; si eccitava in modo particolare quando la estraeva tutta e poi me la rimetteva di colpo.
Per godere l'uomo usci' dal mio culo e sborro' per terra. Io ero gia' venuto durante il trapanamento, ma mi ero lasciato ancora sbattere a lungo perche' sapevo benissimo che un cazzo cosi' non l'avrei piu' visto a lungo.
Traballando uscii dal camerino e mi diressi verso le docce. Quel pomeriggio l'unica vera delusione me la porto' poco dopo un orsetto giovane e bello: cicciottello, con tette grosse dai capezzoloni larghi, coperte di una peluria molto soffice.
Ci recammo ancora una volta in camerino, ma il ragazzo non si dimostro' all'altezza della situazione: non lo prendeva, non lo dava, gli piaceva essere sbocchinato, pero' mentre gli succhiavo il cazzo sembrava quasi distratto…
Alla fine, con molta cortesia, mi alzai e me ne andai; anche se in forndo rimpiangevo una eventuale bella scopata perche' era un maschio davvero ben fatto.
Meditavo ormai di tornare a casa, sereno e sfasciato.
Fu allora che vidi un quinto porcello, magro e muscoloso, che mi fece un sorriso di intesa. Aveva un pizzetto corto e nel compenso era un gran figo.
Avevo il buco indolenzito, ma un po' di voglia mi era rimasta, percio' decisi di andare anche con questo giovane torello.
Il meglio doveva venire nel momento in cui si tolse l'asciugamano dalla vita: il suo uccello, circonciso e scuro come quello di un arabo, era lungo e forte e svettava gia' semiduro sotto l'addome muscoloso, ben piantato sopra i coglioni pendenti.
Nel camerino, da soli, limonammo per bene con le lingue in tumulto l'una contro l'altra.
Ma il giovane animale aveva voglia di culo almeno quanto io l'avevo di cazzo: mi giro' velocemente con la faccia al muro e mi introdusse il palo senza preamboli e senza condom.
Dopo la precedente opera di sfondamento, entrare ora era facile, ma comunque quel bel cazzo si difendeva. Io ero cosi' eccitato che venni per la seconda volta non appena mi toccai la cappella mentre il giovane stallone disse che aveva gia' sborrato due volte e percio' preferiva saltare il giro. Andammo insieme alle docce, ridendo come vecchi amici.
Alla fine della giornata tornai a casa con lo sfintere distrutto ma, finalmente la voglia placata. Un giretto in sauna e' sempre una bella idea!
Ma… com'e' che oggi ho di nuovo voglia?


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