ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Il pretone

Racconto breve di Diego


Ho la settantina arrapata e potrei  raccontarvi di storie recentissime. 

Ma scelgo una storia di... 5 anni fa.   

Mi trovavo a Firenze, città che adoro tuttora e nella quale vivo  parecchi mesi ogni anno. 

Avevo deciso di  rifare l'esperienza del la  "scalata" del Campanile di Giotto e  prima dell'ora di apertura ero davanti all'entrata. 

Unica persona come me in attesa un prete sui quarant'anni,   atletico e sorridente,  che sapeva di lavanda. 

Scambiammo qualche banalità; appreso ch'io ero straniero e studente e che parlavo francese  si mise a biascicare  qualche parola di francese. Lo pregai cordialmente di astenersi. 

Rise e mi disse:  io sono molto rapido, ci vediamo al sommo del campanile. 

Parlai  qualche minuto con il custode e   mi accinsi lentamente alla scalata; accompagnato dal profumo di lavanda del pretone.  

Arrivato al sommo  del campanile quale fu la mia sorpresa nell'essere accolto dal pretone, nudo come mamma l'aveva fatto.

Mi sorrise e voltandosi si appoggiò alla balaustra mostrandomi il il suo muscoloso sedere. 

Penso che  tu ti interessi alla mia "cappelletta privata" mi disse e  con le mani allargò le natiche affinché l'entrata della cappelletta fosse a mia disposizione.

Aveva un culo fiabesco; mi inginocchiai e gielo leccai a fondo.

Poi introdussi in quello sfintere caldo e palpitante  uno, due , tre dita.

Il pretone si mise a gemere:  chiavami ti prego, nel nome del Signore !

Mentre lo inculavo, lui si masturbava e arrivammo simultaneamente all'orgasmo  gridando entrambi.

Il pretone si voltò, estrasse dalla sua borsa un bicchierino d'argento e  versò nello stesso il mio sperma per poi berlo con  delizia. 

Mi domandò se accettavo di pisciargli nel culo. 

Non l'avevo mai fatto ma fu un'esperienza meravigliosa. 

Quando ebbi finito,  estrasse un altro biccheire, ma molto più grande, sempre d'argento e lo riempì con il mio piscio che si bevve gemendo di piacere.  

Udimmo lo scalpiccio dei prossimi visitatori che salivano.

Ci rivestimmo e scendemmo. 

Il mio pretone era segretario particolare di un cardinale che godeva come un pazzo nel vedere altre persone che lo inculavano.  

Ma lui, il pretone, godeva con me, di nascosto dal suo cardinale.  

Vent'anni dopo  lo incontrai in una città emiliana; era stato  nominato vescovo e la sua libertà  di molto ridotta. mi disse che il culo  lo dava raramente.

Non ci credetti.


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