ORSI ITALIANI MAGAZINE


Avevo notato il suo sguardo

Un racconto di Claudio

(lluismont88@yahoo.it)

Avevo notato il suo sguardo, mentre al seguito del suo Capitano andava a prendere possesso del 747, che ci avrebbe portati con un volo non stop da Amsterdam a Johannesburg. Fu solo uno sguardo, ma sufficiente al mio sensibilissimo sesso-senso per capire che al bel biondino, stretto nella sua divisa di Capo steward gli erano piaciutii miei bicipiti gonfi come meloni. Eravamo solo cinque passeggeri in prima. Io mi ero seduto nell' ultima fila e il biondino comincio' subito a girarmi intorno, sempre, fissando piu' del dovuto i miei bicipiti e il pelame che usciva dalla camicia aperta sul petto.

Io gli davo filo e lui si ingoiava l' amo fino al culo. Servita la cena e il liquore, mi misi i tappi alle orecchie e la mascherina per farmi una dormitina. Keis, cosi' si chiamava il biondino mi porto' un cuscino gonfiabile per il collo e si offri' di prepararlo per me. Lo ringraziai e quando me lo passo' intorno al collo io gli poggiai la mano sulla sua guardandolo negli occhi. Sentii la sua mano tremare. La strinsi e la poggiai sul mio petto strusciandola sui peli. Il tremore aumento'. Gli palpai le chiappe e per poco non gli esce un mugugno di piacere. Gli altri passeggeri erano occupati a vedere i vari film sui piccoli schermi personali.

Seguimi andiamo in cambusa. Mi disse Keis. Io gli feci cenno di si con la testa e lui si avvio' verso la tenda che copriva l' ingresso della cambusa. Aspettai un paio di minuti e poi mi alzai e discretamente raggiunsi il mio occasionale amante. Fumava nervosamente una sigaretta . Mi avvicinai e con la mano gli carezzai una guancia. Mi sorrise. Mi avvicinai ancora. Quando il mio corpo si struscio' sul suo emise un gemito, mi passo' le braccia dietro la schiena attirandomi a se' e incollo' le sue labbra alle mie.

Lo baciai come avrei baciato una mia amante. Lui si lascio' andare alla esplorazione della mia lingua fino alle tonsille. Duro' qualche minuto il lingua a lingua mentre con le mani esplorammo i mostri corpi. Keis era ben fornito. Una scarica elettrica mi parti' dal buco del culo e arrivo' dritto al cervello. Cercai di sbottonargli i pantaloni per impossessarmi del suo grosso cazzo. No, mi disse, non qui, rischio di perdere il mio lavoro. Aspetta. Si libero' del mio abbraccio e ando' dritto verso una porticina alla fine della cambusa. La luce mi impedi' di vedere e lui entrando si richiuse la porta alle spalle. Ne usci' dopo un paio di minuti e con la luce coperta in parte dal suo corpo potei vedere che si trattava di una piccola cabina , dove si riposano i membri dell' equipaggio. Lo seguiva un' altra persona . E' Anna, una mia amica, prendera' il mio posto. Feci un cenno di assenso con la testa e spostai li sguardo sulla formosa bionda. Capelli sciolti sulle spalle larghe e sui grossi seni. Due occhi chiari illuminavano un viso forte con due labbra carnose e un naso appena piu' grande del dovuto. In finale una bella figa. Mi sorrise e io ricambiai penetrandola con lo sguardo. Lessi sui suoi occhi un si luminoso, e mi ripromisi di incontrare ancora la formosa Anna dei cieli.

Keis mi prese per una mano e mi porto' dentro al piccola cabina. Chiuse la porta e mise il paletto. Quando si giro' verso di me aveva il cazzo fuori dai pantaloni e io gli poggiai una mano sopra lisciandolo delicatamente. Prendilo in bocca mi disse. Io senza rispondere mi inginocchiai e gli presi il suo grosso arnese tra le labbra. Mi passava la mano sulla testa e accompagnava il mio movimento, mentre io mi liberavo della camicia e cercavo, sempre con quel grosso cazzo in bocca, di slacciarmi i pantaloni. Keis si libero' a sua volta dei vestiti e quando fummo nudi io lasciai il sugamello e alzatomi in piedi spinsi con forza il mio cazzo sulla sua pancia.

Prendilo tu adesso ,gli dissi. Non si fece pregare e comincio' a farmi un meraviglioso bocchino. Era un' artista della succhiata. Eravamo super eccitati, Keis al culmine della sbocchinata mi piazzo' un dito nel culo e comincio' a girarlo con dolcezza dentro di me. Agevolavo il suo movimento e dopo qualche minuto mi ritrovai con il culo aperto e infuocato. Mettimelo nel culo dissi con voce roca. Senza farsi pregare ulteriormente Keis si alzo' e messomi alla pecorina mi lecco con passione il buco del culo. Ti faro' un po' di male, mi sussurro' nell' orecchio.

Fammi male, gli risposi e quello che voglio. Fu meraviglioso. Il suo grosso cazzo con la cappella circoncisa si fece lentamente strada nel mio sfintere per arrivare dritto fino all' osso sacro. Si accovaccio' su di me stringendomi forte . Aspetto' alcuni minuti in quella posizione, e poi quando senti' il mio culo completamente rilassato, inizio' a pomparmi. Sentire sfilare e infilare con calcolata lentezza e forza quel grosso bastone di carne mi provocava continue scariche elettriche nel cervello. Mi divincolai e sfilatomi il cazzone dal culo lo presi in bocca succhiando gli umori del mio culo impazzito. Sdraiati, mi disse Keis, ti voglio scopare. Mi sdraiai sul comodo lettino e misi le gambe sulle sue spalle. Il buco del mio culo era alla altezza giusta della sua cappella. Prese un po' di crema mi lubrifico' e poi si unse il cazzo. Ancora una volta provai il lento e interminabile entrare di quel magnifico cazzo nel mio intestino. Passandomi le mani sotto le reni , mi sollevo' leggermente e piegandosi sulla mia pancia arrivo' al cazzo, lo prese in bocca e comincio' a succhiarlo. Durammo ancora una decina di minuti, rantolando e mugugnado di ralla infinita'.

Sentii il suo arnese gonfiarsi a dismisura e capii che stava per schizzarmi in corpo. Rilassai le reni e il mio sburo gli riempi' la bocca con una serie di caldi e dolci getti. Succhio' fino all' ultima goccia, mentre io mi ero completamente rilassato sotto i suoi colpi, strizzandomi i capezzoli , Keis mi riverso' una abbondante dose di sborra calda nel culo. Lo lascia ansimare sul mio petto per qualche minuto e poi con delicatezza lo spinsi di lato sul lettino. Guardavo le stelle fuori della carlinga e mi chiesi se avevamo ancora tempo per fare il bis. Keis capi le mie intenzioni e mi disse; non voglio approfittare della situazione. Se vuoi questa notte la possiamo passare insieme mi disse con gli occhi pieni di speranza. Gli afferrai il cazzo ancora duro e gli dissi: con piacere. Keis si rivesti' in fretta mentre io ancora stordito dalla dolorosa e infuocata inculata, mi attardai sui ricordi. Adesso torno prima io in cabina mi disse, tu aspetta qualche minuto poi spegni la luce e esci dalla parte della economica. Rimasto solo, mi ripassai nella mente ad occhi chiusi i momenti eccitanti che avevo appena vissuti. Il rumore della porta mi fece aprire di scatto gli occhi e la meraviglia si dipinse sul mio volto alla vista di Anna ...

Claudio