Le recensioni di Davide Sirignano

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Gennaio 2007


MANUALE D'AMORE 2 - ERAGON


MANUALE D'AMORE 2

Regia: Giovanni Veronesi

Interpreti: Fabio Volo, Barbora Bobulova, Antonio Albanese, Sergio Rubini

 

Non sembra proprio riuscito questo secondo capitolo di Giovanni Veronesi.

Il primo episodio e' accattivante, anche se con le dovute riserve: lo spottone della birra con una Monica Bellucci "erotica" e una scena "bollente da urlo", ridotta a poche sequenze, sono un po' poco. Ma saranno state veramente tagliate delle scene?

L'episodio piu' bello e piu' divertente, invece, e' quello di Fabio Volo e Barbora Bobulova, entrambi molto bravi: denuncia una delle tante situazioni italiane paradossali sulla fecondazione assistita di una povera coppia che vuole avere a tutti i costi un figlio.

Il secondo episodio, atteso da tutti i gay d'Italia, era quello sul matrimonio gay della coppia, indubbiamente ben assortita, Antonio Albanese e Sergio Rubini. In Italia non esiste nessuna forma d'unione legale omosessuale per cui i protagonisti vogliono andare all'estero, a Barcellona, per sposarsi e cercare un'isola felice. L'episodio ha dei momenti anche forti e ben girati, di denuncia sociale, come il pestaggio e il ballo nella fontana contemporaneo, tuttavia Veronesi sembra aver paura di uscire dallo stereotipo delle checche, sicuro di un facile divertimento da cassetta: oltre a non voler rischiare e a rimanere imbrigliato nei binari convenzionali di un "vizietto" datato, rovina un momento serio e bello, come il dialogo fra Albanese e il padre razzista di Rubini con delle cadute di gusto inaccettabili. Che peccato! Un Davide Ferrario, da vedere "Anime Fiammeggianti" e i "Figli di Annibale", avrebbe fatto sicuramente meglio.

La ciliegina sulla torta e' proprio l'ultimo episodio con Carlo Verdone, per carita' divertente, ma con un datato conformismo francamente irritante: per mantenere un rapporto d'amore bisogna tradire e farsi perdonare?

Ma e' un manuale d'amore o un teorema sul perdono che non vuole rovinare l'istituzione della famiglia?

Sembra che Giovanni Veronesi abbia voluto in qualche modo aggiustare il tiro, dopo aver parlato di gay, ma per sceneggiare di omosessuali bisogna conoscere molto bene la materia o esserlo, altrimenti si rischia la superficialita', o peggio la vanificazione degli intenti. Se poi voleva solo far ridere e portare gente nelle sale, allora ci e' riuscito.


ERAGON

 

Regia: Stefen Fangmeier

Interpreti: John Malcovich, Jeremy Irons

 

Il Signore degli anelli ha rinverdito un vero e proprio filone fantastico che sembrava essersi esaurito dopo "La Storia infinita". Anche qui siamo di fronte ad una trasposizione cinematografica: da un libro gia' best sellers di successo ad un prodotto cinematografico ben confezionato.

La storia narra di cavalieri, ma questa volta la variazione sta nel fatto che un cavaliere predestinato, un giovane contadino, trovera' un uovo blu da cui nascera' un drago per la battaglia e la difesa dei deboli; quest'ultimi vessati dal tiranno di turno, John Malcovich, legato ad uno spirito malefico e assassino. Lo spunto e' molto buono e interessante e questo regista, Stefen Fangmeier, si dimostra un buon artigiano, non e' certo Peter Jackson, ma costruisce una strenna natalizia che e' una bella storia per famiglie.

Il cast scelto e' extra lusso con un altro grande attore, Jeremy Irons, e con il giovane protagonista esordiente, Ed Speleers di cui si sentira' ancora parlare. Gli effetti speciali computerizzati sono eccellenti, basta vedere il duello in volo tra il drago e lo spirito cattivo nel finale, durante la sequenza della battaglia.

Quindi lo spettacolo e' assicurato e ci si aspetta un bel seguito e l'arrivo di personaggi che ci hanno lasciato prematuramente nelle prime scene e di molteplici incantesimi da imparare. Quella di Eragon diventera' una saga molto fruttuosa economicamente, anche se non ha la malia del su citato Signore degli anelli, ma potrebbe migliorare nei capitoli successivi.

 

Davide Sirignano


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