Le recensioni di Davide Sirignano

jeromek_rm@yahoo.it

Novembre 2005


LA SPOSA CADAVERE

TUTTI I BATTITI DEL MIO CUORE


LA SPOSA CADAVERE

Regia: Tim Burton, Mike Johnson

Musiche: Danny Elfman

Orfano di Henry Selick, Tim burton si da' all'animazione pura, anzi ad un'affascinante stop motion, una tecnica lentissima in cui si sovrappone fotogramma dopo fotogramma, in barba alle modernissime tecniche computerizzate.

Dopo il dubbioso 'La fabbrica di cioccolato' si e' ritornati ad una storia curiosa e toccante tratta da una leggenda ebraica e da un arcaico giuramento da cui si costruisce un racconto pieno dei 'fantasmi' e degli argomenti ricorrenti 'Burtoniani'.

Non siamo agli altissimi livelli del capolavoro 'The nightmare before Cristhmas', sia per le musiche, coinvolgenti nel suddetto interpretate da Renato Zero, un po' spente e poco ispirate nella 'Sposa cadavere', sia perche' le immagini non raggiungono quel livello di perfezione visiva ed emozionante del primo.

Si vola, comunque molto alto, infatti ritroviamo l'incubo dell'albero alla 'Sleepy Hollow', da cui si manifestera' la sposa cadavere e una riflessione profonda sulla morte e sul sacrificio d'amore; poi l'apprezzabile senso del macabro qui trova il suo totale appagamento nelle sequenze del pub e nei rivoli di umorismo nero che permea tutti i personaggi.

Come da tradizione la sceneggiatura e' curata nei particolari e nell'originale il doppiaggio e' affidato ad attori famosi, Johnny Depp per dirne uno, e qui Tim Burton dirige anche in prima persona.

La morte viene derisa, esorcizzata dalla divisione dei due mondi, quello dei vivi e quello dei morti, di due realta' che qui si incontrano spudoratamente: una citazione dai 'Morti viventi' non poteva mancare, risolta, ovviamente, in modo comico. Quando sembra che tutto vada verso un prevedibile, ma tranquillizzante finale, ecco il colpo di scena che meraviglia: i matrimoni combinati, a volte, possono portare alla felicita'!

E' da ricordare proprio la fine e il suo messaggio. Se ami veramente qualcuno devi lasciarlo libero per trovare la tua liberta': un commovente svolazzare di farfalle scandisce questo malinconico atto d'amore.

A cura di Davide Sirignano


TUTTI I BATTITI DEL MIO CUORE

Regia: Jacques Audiard

Interpreti: Romain Duris, Aure Atika

Sceneggiatura: Tonino Benacquista, Jacques Audiard

 

E' veramente sconfortante come questo promettente regista francese, al suo secondo film, possa sbagliare e fare un buco nell'acqua in questo modo.

La prima cosa che da' subito fastidio e' la presunzione con cui viene affrontato ogni argomento che fa da contrappunto alla pesantezza e alla violenza gratuita di alcune sequenze narrative: prive di motivazioni plausibili.

I personaggi sono tutti monocorde, quasi stereotipati: c'e' il problematico di turno, c'e' il traditore, il padre scavezzacollo, il mafioso, la prostituta; insomma un contesto poco credibile che il regista cerca di rivalutare con una specie di critica sociale di una superficialita' unica.

Sara' anche cosi' che funzionano le intermediazioni immobiliari e la violenza con cui vengono sgomberati gli extracomunitari da quelle case, ma a tutto c'e' un limite. Possibile che non intervenga mai un poliziotto, un assistente sociale, un anima viva?

Se infatti c'erano tutte le carte per un buon film, tirando le somme, si arriva alla fine di queste due ore in apnea, appesantiti da un polpettone impossibile e dal nonsense dell'atto finale.

Sebbene il protagonista sia molto bravo, la sua interpretazione, a volte, e' incontrollatamente fuori dalle righe: tutto risulta compiaciuto dall'inizio alla fine. Poi i numerosi buchi narrativi, le incredibili apparizioni e sparizioni dei personaggi.

Non c'e', insomma, nessuna cosa da salvare, se non le intenzioni: che Jacques Audiard era bravo lo avevamo capito, ma il delirio d'onnipotenza rovina ogni talento.

A cura di Davide Sirignano


WWW.ORSIITALIANI.COM