ORSI ITALIANI MAGAZINE


Il Trofeo

(Seconda Parte)

Un racconto di Maurorso

Romano - l'iniziazione

Che rompi coglioni! Non la sopporto piu' sta stronza, devo raccontargli un sacco di palle per poter fare i cazzi miei chiedero' il divorzio!

Ormai non la scopo piu' da mesi,da quando Pietro, il mio allenatore, ha completato la mia formazione,adesso sono solo un corpo maschio da usare,devo obbedire agli ordini e godere a piu' non posso degli uomini che vogliono giocare con me.

I1 percorso e' stato lungo ma sono grato a Pietro che ha saputo vedere il vero uomo dentro di me e l'ha fatto venire a galla.

All'inizio non e' stato facile accettare soprattutto le severe punizioni che l'allenatore mi infliggeva perche' non eseguivo i suoi ordini, ma se ero disciplinato avevo in premio il suo minchione che mi sbatteva su per il culo dopo gli allenamenti e la stessa sorte toccava a molti altri atleti da lui allenati.

E' cominciato tutto per via del mio grande amore per il mio corpo muscoloso, come

per tutti i bodybuilder prima di ogni cosa,anche prima delle donne, per un vero uomo che vuole migliorare la sua muscolatura viene il duro allenamento,solo cosi' si cresce di massa e ci si puo' mostrare in tutto il proprio splendore.

Pietro che girava le palestre in cerca di nuovi adepti mi propose di entrare nella sua squadra di rugby e di allenarmi personalmente ai pesi nella palestra di un amico,io accettai. Col tempo comincio' a essere sempre piu' esigente in fatto di impegno e risultati ed io, narciso come sono, pur di oltrepassare ogni mio limite fisico mi affidai ai suoi consigli completamente.

Vista la sua professione in farmacia mi forniva di prodotti anabolizzanti sempre piu' efficaci e mi porto' a risultati strepitosi, aumentai i miei muscoli diventando un colosso, in piu' mi fece un lavaggio del cervello per cui dovevo sempre confrontarmi con altri fisici costruiti come il mio, cosi' col tempo cominciai a guardare di piu' i bei corpi maschili che le fighe insomma la trasformazione era in atto,in breve sarei diventato un adoracazzi!

Sul tardi quando in palestra rimanevo solo io, Pietro e il proprietario del locale, Giorgio, anche lui bello grosso, per poter allenarmi piu' liberamente mi faceva togliere tutto e rimanere col solo sospensorio. Pietro diceva che cosi' avevo modo di vedere come lavoravano i miei muscoli. A volte anche Giorgio mi imitava e cosi' ci guardavamo agli specchi fare sforzi immani.

I lunghi massaggi dopo l'allenamento ai miei muscoli indolenziti mi fecero conoscere il piacere di un tocco maschile deciso ed energico, nudo steso sul lettino ed unto d'olio avevo le grosse mani di Pietro ovunque e un giorno mi chiese di depilarmi regolarmente perche' l'olio per i massaggi scivolasse meglio. Lo feci ma i risultati non lo soddisfacevano, cosi' comincio' lui a compiere tale tosatura, prima generale, poi piu' intima: mi apriva le chiappe e mi radeva i peletti intorno al buco, poi mi massaggiava i glutei passando spesso il pollice scivoloso sulla tenera carne del buchetto provocandomi brividi e vistose erezione che diceva essere normali e le cose andarono avanti cosi' per parecchio tempo.

Non ero l'unico maschio che allenava e istruiva personalmente, sapevo che lo faceva anche con altri ragazzi della squadra di rugby ma sempre separatamente.Fu' dopo una partita che mi trattenne per un massaggio per la prima volta con un altro ragazzo, Dario, un bel manzo in squadra da tempo che ha degli ottimi bicipiti e fa il macellaio in paese.

Mi diede prima delle pillole che mi fecero bollire il sangue e infoiare come un toro, vampate di calore e libidine salivano lungo tutto il corpo, comincio' cosi' quel massaggio che mi porto' definitivamente verso il cazzo.

I due lettini su cui eravamo sdraiati io e Dario erano paralleli e Pietro stava in mezzo, noi nudi e lui, che normalmente aveva addosso i panta della tuta e una maglia smanicata aderente che a stento fasciava il suo corpo grosso e peloso, si era tolto tutto rimanendo col sospensorio 'per il gran caldo' pensai.

Comincio' col massaggiarmi la schiena con forza e poi scese ai glutei che erano due colline bollenti, visto l'effetto delle pillole, con in mezzo il mio buchetto in fiamme come il cratere di un vulcano; lui ci mise sopra l'olio rinfrescante e i suoi grossi polpastrelli cominciarono a frizionarlo, mi rilassai e in breve il suo ditone medio si infilo' con facilita'. Per un secondo mi spaventai, ma che cazzo stava facendo? Poi il lento fuoriuscire e rientrare nel buco del dito mi diede sensazioni incredibili, ero eccitatissimo -Stai tranquillo -mi disse -e stringi il buco intorno al dito e poi rilassalo, anche i muscoli anali vanno rinforzati.

Obbedii come sempre, un po' stupito della cosa ma visto il piacere che mi dava il buco era una parte di me che non avevo mai preso in considerazione come la maggior parte dei maschi e si rivelava a sorpresa fonte di godimento.

Voltai la testa verso Dario e anche lui stava provando lo stesso piacere dato dall'altra mano di Pietro che ci stava massaggiando contemporaneamente mi sorrideva complice e in estasi, godendosi il dito, ma sul piu' bello l'allenatore estrasse il dito dal mio culo e si avvicino' col bacino al lettino del macellaio. Sentivo pulsarmi il buchetto, volevo che fosse ancora massaggiato e presto capii che dovevo meritarmele certe attenzioni.

Pietro sfilo' dal sospensorio un cazzone enorme, ancora da scappellare e ricco di pelo scuro alla base, per la prima volta gli vedevo il cazzo duro ed era impressionante. A Dario basto' sporgersi dal lettino per averlo sotto il naso, apri' la bocca e comincio' a farlo entrare mentre l'allenatore non smetteva di trombarlo col dito. Vedendo l'abilita' del ragazzo nel fare i pompini mi chiesi da quanto tempo succhiasse il bigolo del coach, lo slinguava per bene e poi imboccava la cappella lucida.

Provai il fortissimo desiderio di quel tarello intostato e le parole mi uscirono spontaneamente dalle labbra: -Anch'io Pietro -Lo pregai -Aspettavo che me lo chiedessi, adesso si' che sei un vero bodybuilder perche' ami la bellezza di ogni muscolo del corpo di un uomo, compreso l'uccello ma me lo devi chiedere con rispetto, sempre! Altrimenti invece del cazzo avrai solo pacche sul culo,capito?! -E cosi' dicendo mi mollo' una sberla sulle chiappe da lasciare le cinque dita!

Io sobbalzai, non capivo piu' che fare, dissi:-Si' va bene! -Un'altra pacca ancor piu' forte cadde su di me e il culo mi ando' in fiamme.

-Va bene Signore!Si dice! -Capii,dovevo sottostare ai voleri di chi in fondo mi aveva creato, un uomo che sapevo dal passato militare e accettai.

-Va bene Signore!

-Bravo,e' cosi' che ti voglio e adesso ecco il premio, la mia minchia va' in premio a tutti i ragazzi obbedienti.-Si avvicino' a me e sentii il forte odore di cazzo,fu spontaneo: quello che venne dopo, aprire bene la bocca viste le misure e leccare il bastone del potere del mio allenatore e signore.

Mi parve fosse una cosa che facevo da sempre, succhiare la fava dura di un uomo, e lo facevo bene.

A un suo ordine ci ritrovammo poi inginocchiati davanti a lui, io e il macellaio, a contenderci a suon di leccate quella minchia,tutti e due la volevamo ciucciare e le nostre lingue si incontravano sulla cappella. In fine molto equamente il nostro allenatore tenendosi il cazzo alla base ci riempi' le bocche di sborra, un po'a uno e un po' all'altro e fui felice!

Si' avevo scoperto che avere vicino un bel maschiotto come me che adorava il cazzo del suo allenatore non mi faceva sentire diverso e feci la mia prima bevuta di sborra . In fine Pietro ci ordino' un sessantanove per scaricarci uno nell' altro e cosi' facemmo, Dario mi fece venire subito afferrandomi le chiappe e muovendo ritmicamente il mio bacino nella sua bocca, mentre lui indirizzo' la mia mano sul suo buchetto che sentii largo, ci infilai due dita e dopo poco il suo cazzo dalle dimensioni normali ma bello duro erutto' tutto il suo seme; aveva un sapore diverso da quello di Pietro che era piu' cremoso e intenso ma lo bevvi goloso.

La voglia e la libido che provavo non erano dovute solo all'effetto delle pillole che avevo preso, erano conseguenze naturali date dall'accettazione del mio essere troia. Quella sera volli fare la strada di casa con Davide per avere subito dei chiarimenti. -Ti e' piaciuto? -Mi chiese.

-Un sacco,non pensavo si potesse godere tanto, cazzo ho preso in bocca l'uccello di un uomo per la prima volta e mi sembra sia una cosa normalissima -Sorrise con la sua bella facciona simpatica.

-Perche' anche tu come me sei fatto per adorare il cazzo e grazie a Pietro l'hai scoperto!

-Gia', grazie al Signor Pietro! -E risi forte. -Se mia moglie sapesse

-E che c'e' da sapere, le donne si scopano perche' si deve e basta, anch'io scopo la mia fidanzata cio' non toglie che quando sono qui' sono io a farmi scopare da Pietro e mi diverto. Adesso e' tempo che anche tu entri nella 'squadra dei manzi'

-Cioe'? Io sono gia' in squadra.- -Si' ma ne esiste un'altra alternativa 'La squadra dei manzi',ci si entra solo dopo che Pietro ti ha portato ad adorare il cazzo e tu hai superato la prova stasera,no?

-Si' e non vedo l'ora di rifarlo!

-Bene perche' non tutti i maschi che Pietro ha tentato di allenare ci sono riusciti, alcuni coglioni l'hanno mandato affanculo e se ne sono andati. Sono degli ingrati dopo che lui li ha portati a livelli fisici da mister universo! Ma grazie al cielo non sono tutti cosi' fessi, i migliori hanno superato la prova come me e te, pensa che prima ce l'avevo su' a morte coi culattoni ma con Pietro e' diverso, io mi sento con lui un gran maschio che giustamente adora un suo simile e uso il mio bel corpo per dargli piacere. La mia fidanzata non potrebbe mai capire cosa si prova ad allenarsi duramente di bocca e di culo per avere questi bicipiti, si' perche' se succhiavo bene Pietro mi faceva leccare i suoi bicipiti mentre lui li gonfiava, fantastico! Cosi' ne sentivo la durezza anche con la lingua ed ero piu' motivato nel farle crescere i miei. Ma vedrai quante cose imparerai con noi nella 'squadra dei manzi'!

-Ma quando vi allenate?- -La sera tardi in genere, il campo e' tutto nostro. Certo non nei giorni di allenamento normale con la squadra che conosci tu, Pietro vuole arrivare ad avere abbastanza uomini per una formazione completa,in questo modo potremo gareggiare contro altre squadre di manzi che adorano il cazzo che gia' esistono in tutta Europa!

-Pero'.ma allora esistono altre squadre per poter fare un campionato?

-Certo,ce ne sono in Germania, in Inghilterra,in Spagna.E fintantoche' anche noi non saremo una squadra completa, riconosciuta ufficialmente, non potremo entrare nel circuito.

Pietro comunque ultimamente ha accelerato i tempi e si sta dando molto da fare per trovare altri giocatori,anche perche' e' in competizione con un altro allenatore suo amico'Luc' che sta formando una squadra in Francia,a Marsiglia. Sara' lui che verra a celebrare la tua entrata ufficiale nella nostra squadra ,e' venuto anche per me a suo tempo, mentre Pietro va' in Francia ogni volta che l'amico ha un nuovo giocatore da inserire nella sua squadra.

-E come si svolge la cerimonia?- -Lo vedrai non voglio toglierti la sorpresa,comunque e' la regola, non e' il tuo allenatore a completare la tua formazione di adoratore del cazzo ma un altro allenatore e il francese ha una minchia superba! -Gli brillarono gli occhi e prosegui' il discorso euforico:

-Non crederai mica di fermarti a un pompino vero? Non ti e' piaciuto il massaggio di culo che ti ha fatto Pietro?

-Be' si' ma ho il buco vergine- -Non temere se ci sono riuscito io che sono un fifone anche se mi vedi grande e grosso, tu col tuo carattere 'aperto' non te ne accorgerai nemmeno. . .

Queste mezze allusioni mi facevano un po' incazzare, era chiaro che si stava parlando di farsi fare il culo e non potevo certo stare tranquillo anche se la cosa mi incuriosiva.

Cambiai argomento: -Ma della squadra che conosco io chi e' passato anche all'altra? Il marito della sorella di mia moglie Giovanni? -Ti piacerebbe vero? No lui no, quando l'ho chiesto a Pietro mi ha detto che Giovanni e' troppo etero, condizionato anche dalla posizione che ha nell'Arma, ma dice che ci sta lavorando sopra e gli altri lo vedrai da solo. Comunque alcuni ragazzi non arrivano dalla nostra squadra ufficiale, vengono da fuori, qualcuno era nell'esercito con Pietro, sue vecchie conoscenze, altri sono atleti di altre discipline che hanno scoperto l'amore per il cazzo.

Chissa' cosa mi riservava il futuro dopo questa mia straordinaria esperienza.

Passo' una settimana e nel frattempo la voglia di un nuovo contatto con Pietro aumentava, lui era sempre molto severo e distaccato durante gli allenamenti abituali che si svolgevano come sempre con grande allegria. Io scrutavo i miei compagni cercando di individuare chi poteva essere passato dall'altra parte l'esemplare da esposizione di Giovanni sarebbe stato per me un vero sollazzo, gia' prima glielo guardavo con ammirazione ma adesso non gli toglievo gli occhi dal cazzone che esibiva nello spogliatoio. Deglutivo nel pensare al gusto e alla consistenza tra le mie labbra di quella proboscide.

Finalmente una sera l'allenatore mi disse che la sera dopo mi avrebbe presentato ai ragazzi della 'squadra dei manzi' e ci sarebbe stata la mia iniziazione!

All'ora pattuita fui puntuale negli spogliatoi e con un formicolio tra le cosce attesi i ragazzi che cominciarono ad arrivare finalmente ne scoprivo le facce.

Cazzo chi l'avrebbe mai detto, alcuni li conoscevo e altri no, comunque era un gruppo di manzi grossi e maschi al 100%. Che fossero degli atleti massicci o dei bulldozer pelosi d'attacco comunque erano tutti da capogiro.

Chi mi conosceva mi saluto' calorosamente come se fosse un normale allenamento, gli altri si presentarono con una energica stretta di mano,poi cominciarono a spogliarsi rimanendo nudi con le sole scarpe da rugby. I1 clima era esattamente come sempre ma nell'aria un odore di sesso si diffuse presto, gli uomini mentre aspettavano che ci fossero tutti si prendevano in giro, ridevano,facevano battute pesanti ma rivolte non alle solite fighe ma ad altri maschi.

Alcuni avevano il cazzo barzotto e le mani palpavano i culi dei compagni o ne strizzavano i capezzoli, il macellaio si stava gia' scaldando avendo cominciato, seduto su una panca, a spompinare un tipo dalle grosse spalle da lottatore velate di pelo scuro.

La voce tonante di Pietro scosse tutti noi.-Forza ragazzi basta cazzeggiare, utti fuori e cominciate a fare un paio di giri del campo per scaldarvi.- Tutti uscirono di corsa, nudi e con le minchie ballonzolanti formarono un gruppetto cominciando a correre lungo il perimetro, io fui bloccato dal coach:-Tu vieni qui' che ti presento l'allenatore dei nostri avversari francesi,Luc. Mi diede una pacca sulle chiappe per invitarmi a precederlo verso l'ufficetto alle cui pareti le foto delle varie squadre che si erano awicendate negli anni mostravano giovani manzi sorridenti. Entrai cosi' come ero, nudo e un po' timoroso, e vidi il francese seduto in poltrona. Era un uomo tutto d'un pezzo, molto simile a Pietro nella corporatura massiccia e da uomo dalla lunga esperienza atletica ma piu' basso, il pizzetto era piu' una barba molto folta tagliata alle mascelle e quei peli neri gli facevano un muso un po' da gorilla, il naso da pugile, la pelata, il grosso collo e la fronte corrugata dallo sguardo incazzato lo rendevano in effetti un vero scimmione.

Appena mi vide disse a Pietro con un forte accento: -Bravo mi stai battendo, riesci a scovare dei bei pezzi di maschio per la tua squadra. Questo e' un esemplare coi fiocchi, vediamo come se la cava di bocca, il mio cazzo in culo va' meritato.

Poi guardandomi scuro negli occhi:-Giu' in ginocchio tu!

Obbedii senza fiatare e aprii la bocca, lui si alzo' in piedi e si avvicino', si calo' le braghe e le mutande e mi mise la mano destra sopra la testa, era un macigno.

-Adesso allarga bene la gola, non deludermi ok?

I1 minchione che avevo davanti al naso emergeva da una selva di peli neri ed era molto grosso alla base rispetto alla cappella piu' a punta, profumava di maschio. Una goccia stava scendendo dal prepuzio non ancora scappellato e io la loccai via veloce e poi lo ingoiai tutto. Lo scimmione comincio' a muovere il bacino come se mi fottesse in bocca e nel frattempo si toglieva la maglia mostrandomi un ventre peloso e prominente e due grosse tette dai capezzoli larghi e rosei. Io assaporavo quella carne d'oltralpe e mi sforzavo di tenere il ritmo e di respirare prima di ingoiare di nuovo tutta l'asta, ero portato per il cazzo e lo scoprivo sul campo.

-Bravo vai bene, si vede che ti piace proprio il bastone del maschio, bene,vedrai quando te lo metto in culo quanto godi.- Rabbrividii al pensiero e il mio buco vergine si strinse ma avevo deciso e sarei andato fino in fondo. Accelerai la pompa ma lui mi fermo', si tolse i pantaloni e guardando Pietro che nel frattempo si era spogliato anche lui gli disse:

-Fai vedere alla vacca qui' cosa deve fare quando saremo in campo coi ragazzi.

Cosi' dicendo si volto' di schiena appoggiando le mani alla scrivania e si chino' a novanta mostrandomi le chiappe che dall'incavo profondo della colonna vertebrale uscivano come due palloni completamente ricoperti di pelo. Pietro si inginocchio' vicino a me, prese a piene mani le chiappe di Luc e le allargo' facendo un poco di sforzo perche' sembravano fatte di marmo, scoprendo un tenero buco carnoso.

-Ecco Romano, fai cosi', tieni ben allargato il culo e poi tiri fuori tutta la lingua.- E infilo' il faccione tra quei glutei aspirando forte e leccando con veloci movimenti di lingua il buchetto; quando si scosto' il buco era lucido di saliva e tutto attorno i peli scuri erano stati lisciati; io dovevo imitarlo e ci affondai il viso.

Pietro lascio' andare le chiappe che mi avvolsero mezza faccia, con la punta della lingua passavo tra le pieghe di quel buchetto che forse aveva visto un cazzo molti anni prima ma adesso sembrava proprio stretto. -Bene- disse il francese dopo un po' che leccavo scostandomi -Andiamo in campo si cominca! Uscimmo tutti e tre all'aria aperta dirigendoci verso il centro del campo illuminato dai fari.Nel frattempo a un fischio di Pietro i ragazzi che stavano ancora correndo si fermarono,e corsero anche loro al centro.

Comincio' un rito scaramantico che si teneva sempre all'inizio di ogni partita o allenamento: si misero tutti alla pecorina uno di fianco all'altro sull'erba sghignazzando, io fui portato vicino al primo dei ragazzi e sapevo cosa fare, mi accovacciai dietro, gli allargai le chiappe e leccai goloso.

Quel culo era sudato e aveva un forte sapore di muschio, ma una pacca di Luc sulla mia spalla mi fece spostare al ragazzo successivo mentre lui infilzava con la sua minchia dura il culo del primo uomo che avevo appena leccato. Era un'operazione a catena e abbastanza veloce, il francese dava quattro colpi che allargavano il culo di ogni rugbista dopo che io l'avevo lubrificato per bene.

Sentivo le smorfie dell'uomo e il mugolio dei miei compagni ad ogni affondo, qualcuno di loro quando gli ero dietro mi diceva di leccargli molto il buco perche' scivolasse bene dentro quel cazzo francese.

Appena Luc lasciava un culo per passare al successivo subito Pietro lo riempiva di nuovo prima che il buco si richiudesse. Uno dopo l'altro furono tutti inculati dai due uomini fino all'ultimo giocatore, poi si alzarono tutti in piedi e partirono applausi e fischi d'approvazione: il rito era concluso ora toccava a me.

Mi circondarono e venti mani mi presero e sollevarono a mezz'aria, chi mi reggeva la testa e le braccia, chi le spalle e la schiena e chi le cosce e le caviglie allargandomi per bene.

In quella posizione ero pronto per ricevere il mio primo cazzo in culo, vidi per primo Pietro che giunto in mezzo alle mie gambe si chino' e infilo' lui la sua lingua carnosa nel mio buchetto, la passo' piu' volte bagnandolo per bene poi lascio' il posto allo scimmione che aveva la minchia lucida e lubrificata dai tanti buchi bagnati che aveva sfondato. Mi guardo' negli occhi con un sorriso un po' trucido, sentii che appoggiava la cappella a punta e ringraziai il cielo che la forma di quella cappella avrebbe facilitato l'entrata. Ma l'impatto dell'asta dalla grossa circonferenza che mi riempi' di botto subito dopo fu traumatico.

Cacciai un urlo ma gia' sentivo le sue palle pesanti che sbattevano contro il mio povero buchetto sverginato, strinsi le chiappe che essendo possenti e muscolose fecero da morsa intorno a quel bastone maschile, infatti il francese mi grido':

-Cazzo rilassati mi stacchi l'uccello cosi'! Prendi fiato e goditi l'inculata, forza! Io ci provai ma era difficile rilassarmi sollevato da tutti quei maschi che sogghignavano e guardavano ipnotizzati il mio buco allargato.La montata prosegui' e dovetti farmene una ragione, presto mi adattai al cazzo dell'uomo, i colpi erano violenti e si fecero sempre piu' frequenti ma io sono forte e muscoloso e certi sforzi li reggo.

Dopo un tempo infinito mi svuoto' tutta la sua sborra nel culo facendo un verso animale seguito dagli urli dei ragazzi. Non mi sentivo proprio pieno, lui grugnendo mi diede gli ultimi colpi mentre tutti intorno incitavano a darmela fino all'ultima goccia e cosi' fu.

Mi misero a terra e appena in piedi sentii lo sperma che colava copioso lungo le cosce, Pietro mi disse:

-Bene adesso sei dei nostri, cominceremo l'allenamento subito e alla fine, solo per oggi, darai il culo a tutti i tuoi compagni. Lo hanno fatto tutti dopo l'iniziazione,chi piu' e chi meno volentieri.

Decidero' poi io che ruolo ti spetta,se attaccante o difensore.

-Ma io nella squadra sono gia' attaccante Signore.-

-Certo nell'altra pero' perche' hai il fisico di un toro e sei perfetto nel ruolo di sfondamento delle difese avversarie ma qui' ha un altro significato. Gli attaccanti sono gli uomini che per indole sono attivi e sfondano i culi dei difensori che vogliono solo il cazzo,che hanno solo in testa il cazzo, che lo adorano- E un'erezione comincio' a gonfiare il bastone dell'allenatore ed io non potei che ammettere a me stesso di far parte della seconda categoria, infatti guardai quel grosso bastone e deglutii. -Gia' l'immaginavo che sei un pigliacazzi, bene. E' inutile che lo guardi cosi', questo - e si prese il cazzo alla base squotendomelo davanti -va' solo a chi si comporta bene, intesi?- '

-Si' Signore! -Vai forza voglio vedere il tuo corpo nudo scattare e affrontare lo scontro con gli altri uomini. Cominciammo cosi' una partitella amichevole,era divertente e molto eccitante scontrarsi con altri maschi nudi e tutti avevano un erezione che andava e veniva e che comunque lasciava i cazzi ballonzolanti semigonfi. Col sudore i corpi scivolavano tra le mani e dopo diverse cadute eravamo tutti un po' sporchi di fango,le regole erano piu' elastiche di una partita vera,spesso gli attaccanti non perdevano l'occasione di palpare i bei culi che capitavano loro tra le mani rallentando la corsa di chi aveva la palla, atterrandolo e inflandogli un ditone nel buco. Oppure i difensori se nella mischia si ritrovavano a portata d'uccello tiravano fuori le lingue e cominciavano a leccare l'asta del compagno. I due allenatori a bordo campo gridavano all'uno o all'altro mosse da fare e non solo tattiche. -Marco cazzo- grido' Pietro una volta -quando atterri un attaccante devi veloce sederti sopra il suo uccello e infilartelo fino a sentire i suoi coglioni contro il tuo buco, capito? Solo cosi' lui sara' obbligato a lasciare la palla.-

Cosi' a ogni passaggio di palla rimanevano uomini a terra avvinghiati a montarsi, ma a me ancora nessuno poteva infilare la minchia in culo anche se tutti bene o male cercavano di farsi fare un veloce pompino che facevo volentieri.

Una volta quando il mio gruppo fece cerchio per organizzare un attacco mi misi in ginocchio in mezzo a loro e cominciai a succhiare tutti gli uccelli che riuscivo a prendere in bocca, quando Pietro ci ordino' di riprendere il gioco ma due uomini,due attaccanti, mi trattennero e mi infilarono tutti e due i loro cazzi in gola, uno era Oscar gia' in squadra con me, l'altro non lo conoscevo.

Per regolamento era proibito sborrare in campo ma se avessero continuavo quei due mi avrebbero riempito di certo, Pietro se ne accorse e li riprese incazzato: -Voi due subito qui'!

Anche se erano attaccanti quando la combinavano grossa dovevano sottostare alle sue severe punizioni, infatti i due a malincuore si avvicinarono agli allenatori e li vidi voltarsi e chinarsi per essere inculati. La smorfia che i miei due compagni avevano in viso mi faceva capire che erano montati duramente, entrambi con le mani sulle ginocchia un po' piegate avevano sopra di loro gli allenatori: Oscar il faccione peloso del francese che faceva un verso tipo ululato guardandosi il cazzo che sfondava il culetto del rugbista,l'altro il gran petto di Pietro che aveva la testa voltata all'indietro imprimendo forza nella montata del suo toro che a fatica reggeva i colpi.

Gli altri ragazzi giocavano ma io non potevo non godermi la scena, i due uomini si lamentavano ad ogni affondo con tutta quella loro grossa massa di muscoli che ondeggiava avanti e in dietro, forse per i loro lamenti o perche' Pietro era fatto cosi' l'allenatore prese con una mano la testa del suo inculato e con l'altra quella dell'altro e li obbligo' a baciarsi. I due cominciarono a slinguarsi e dalla passione che ci mettevano pensai fossero molto piu' che compagni di squadra, confortandosi a vicenda con quel bacio.

Quando gli allenatori ritennero di averli puniti abbastanza lasciarono che i due giocatori ci raggiungessero di corsa, erano in un bagno di sudore che ricopriva i loro corpi pelosi e portandosi un braccio dietro il culo si massaggiarono i buchetti allargati. Ma appena ripresa la partita mi stavano addosso di nuovo e non perdevano l'occasione per darmi pacche sul culo e strizzate di ciglioni, probabilmente volevano vendicarsi su d me. Io reggevo bene le loro angherie che anzi mi eccitavano e durante una mischia mi misi dietro Oscar e mi chinai a leccargli il culo bollente. Ne fu felicissimo e con le manone si allargo' le chiappe pelose perche' la mia lingua rinfrescasse bene il suo buchetto in fiamme da poco allargato a forza. -Bravo Romano,e' cosi' che si deve fare,lecca benemmmm che lingua fresca, una sera di queste io e Michele ti veniamo a trovare e mentre lui si scopa tua moglie io mi faccio il tuo culo vuoi?

Lo stronzo ci andava pesante,lo conoscevo bene Oscar, dalla fama di spacca fighe, faceva il barista in paese ed aveva un carattere strafottente -Invece perche' non facciamo che vengo io a casa tua -gli dissi- e mentre lecco la figa a tua moglie tu non mi allarghi il culo?

-Ci sto! -Rispose ridendo e riprendemmo il gioco; normalmente mi aveva perdonato, ma Michele, l'altro tipo,no. E appena ne ebbe occasione dandomi un forte sberlone sulla chiappa mi disse: -Dopo quando ti faremo tutti il culo quello che ti fara' piu' male saro' io, ricordatelo!

La partita stava giungendo al termine, gli allenatori a gambe aperte e braccia conserte si stavano facendo spompinare da due difensori di cui uno era Davide il macellaio, dopo poco Pietro fischio' la fine del gioco e corremmo tutti agli spogliatoi. La confusione regnava sovrana, grida e schiamazzi riempirono le docce comuni e li' molti si inginocchiavano volentieri e io praticamente mi sono lavato in quella posizione perche' i cazzi che mi finivano in bocca mi impedivano di rialzarmi.

Alla fine venne il mio turno, dopo gli allenatori ora toccava ai ragazzi sfondarmi il culo e mi condussero a una specie di cavalletto sopra cui un cuscino mi rendeva la posizione meno scomoda, cioe' la posizione a novanta.

Pietro chinandosi mi venne davanti agli occhi e mi disse: -OK adesso ti faranno tutti il culo e d'ora in poi agli allenamenti sarai un difensore, perche' sei uno a cui non si deve mai fare mancare il cazzo.

E adesso apriti bene, avanti ragazzi in fila dietro a Romano e incominciate, tieni il sapone tu.

Vidi che passava il sapone liquido a chi stava dietro di me, sentii che il sapone colava sul mio buchetto e attesi con impazienza.

Ero gia' stato aperto da Luc ma era un ricordo di qualche ora prima adesso il primo maschio dietro mi avrebbe rinfrescato la memoria: fu un colpo secco che mi tolse il fiato ma mi rilassai subito e cosi' godetti l'inculata.

Dopo le prime chiavate sentivo che gia' accoglievo i cazzi successivi con facilita' e anzi capivo quando non erano grossi come quello del francese che mi aveva allargato al massimo della mia possibilita' per quel periodo della mia vita. E come se mi avesse letto nel pensiero lo scimmione mi si mise davanti e mi spalanco' la bocca col suo uccello scuro ad ogni colpo che mi davano nel culo spompinavo il mio bel cazzo straniero ed ero in estasi, ero davvero un difensore coi fiocchi.

I1 quinto giocatore mi riempi' il culo di sborra e sfilo' la bega, il buco si chiuse colando un po' di quel succo ma fu riaperto da un altro cazzo e si ricomincio' da capo. Gli scossoni erano a volte frenetici, a volte lenti e precisi, sentivo nel mio buco ogni tipo di uccello e ovviamente preferivo quelli dalla base larga, peccato non sapessi dare un volto ai ragazzi che mi scopavano,intanto l'nstancabile francese si faceva succhiare ela mia mascella cominciava a farmi male.

Riconobbi solo uno dei tori che mi montarono, Michele, l'amico di Oscar il barista, venni a sapere poi che era un militare in carriera nella vicina caserma dei paracadutisti. Capii che era lui perche', come mi aveva promesso, fece sentire. Infatti anche se ormai pieno di sborra, che lubrificava tutti i cazzi che prendevo, il suo lo percepii chiaramente, doveva essere grosso almeno come quello di Luc e molto duro, ma poi mentre mi fotteva comincio' a sculacciarmi le chiappe forte lasciandomi il culo rosso e improwisamente dall'alto infilo' nel buco, pieno del suo minchione, il pollice tirando in su' la mano come per allargarmi al massimo. Volevo lamentarmi ma con la bocca piena era difficile farlo, adesso invece e' una pratica che adoro soprattutto se chi mi scopa non ha un cazzo all'altezza del mio buco esigente.

Quando un giocatore veniva, si rivestiva e salutando gli altri tornava a casa.

Al penultimo uomo che mi stava ormai solo massaggiando il culo rotto il francese mi sborro' in bocca senza preavviso, quasi soffocandomi. Bevvi tutto, era veramente tanta sborra e una volta svuotato si scrollo' il cazzo un poco sulla mia lingua e se ne ando' non prima di avermi dato uno schiaffetto sulla guancia dicendomi: -Bravo vedrai che farai carriera, ci rivedremo presto ciao.

Lo vidi andar via con Pietro che nemmeno si volto' a salutarmi quello stronzo, e una punta di tristezza mi strinse il cuore perche' il mio allenatore e' stato l'unico a non incularmi? Ci tenevo tanto a provare il cazzo piu' grosso che avessi mai visto in vita mia dopo quello di Giovanni, s' intende!

Intanto l'ultimo dei miei compagni mi trombava piano e svogliatamente, ci navigava li' dentro. Appena se ne furono andati tutti mi sfilo' 1' uccello.

-Romano non ho voglia di venirti dentro, hai il culo come una caverna facciamo finta che l'abbia fatto,ok? Al limite se mi lasci bere -Era Davide che sorridente mi strizzo' l'occhio, io ero proprio esausto e afferrai al volo cosa voleva dire, gli sorrisi a mia volta e alzandomi dritto in piedi mi sgranchii le ginocchia e allargai le gambe. -Vienimi sotto amico e bevi pure -Lui era gia li' con le labbra attaccate al mio buco e succhiava e beveva tutta la sborra che i ragazzi ci avevano lasciato, io mi chinai leggermente e spinsi in fuori l'ano cosi' riuscii a svuotare piu' sperma che potevo in quella bocca avida. Davide era un amico glielo dovevo.

Fu cosi' che imparai ad amare il cazzo e ad allontanarmi definitivamente dalla figa.

Maurorso