ORSI ITALIANI MAGAZINE


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Un amico di papa'  (parte seconda)

Un racconto di Antonio

Un caldo bentrovati di nuovo, dopo il mio primo racconto 'Un amico di papa'' e mi auguro che questo seguito solletichera' la vostra bramosia e voglia di sesso.
 
Eravamo rimasti all'incontro che avevo avuto con Giuseppe il sacrestano della chiesa del paese, ove abitavo;  il nostro flirt proseguiva bene, direi con incontri talvolta furtivi, talvolta con la possibilita' di trovarci in casa da me o da lui, quando le rispettive famiglie erano fuori.
 
Non perdevo occasione per incontrarlo, dato che all'epoca non c'erano i telefonini ed iniziai cosi' ad andare a messa la sera per poterlo incontrare spesso.
Finita la funzione, era l'ultima persona ad uscire, aspettavo che chiudesse e poi mi mettevo davanti e, appena dietro il campanile ci abbracciavamo e baciavamo con ardore e passione.
Poi eravamo soliti appartarci con circospezione, dietro ad un grosso cespuglio nelle vicinanze e, considerato il buio che era calato, potevamo dar sfogo alle nostre voglie incontrollabili.
 
Di norma ero io ad aprirgli la patta, mettermi in bocca il suo bel cazzo grosso e duro ed iniziavo a spompinarlo finche' non mi sborrava dentro in gola; io facevo attenzione anche a non perdermi l'ultima goccia dolce-amara e poi lo pulivo per bene con la mia lingua allenata all'uopo.
 
Stavamo bene insieme e decidemmo cosi' di frequentarci ogni volta fosse stato possibile. Lui a casa mi diceva che la moglie non era oramai interessata al sesso e quindi poteva dar sfogo alle sue sborrate, senza timore che sua moglie si accorgesse che arrivava spesso a casa a palle vuote, tanto mi ero sapientemente prodigato.
 
Come dicevo talvolta si poteva stare in pace a casa e allora davamo sfogo alle nostre pulsioni e desideri intimi.
Un giorno mi fece una proposta che mi mando' in brodo di giuggiole, come si suol dire, dicendomi 'Antonio caro tu sai quanto bene ti voglio ed ho capito che sei sempre pronto e disponibile nei miei confronti... eh avrei pensato che, dato che vedo che sei un assatanato di cazzi, di darti la possibilita' di averne un altro a tua disposizione... che ne dici?'
Io replicai 'Giuseppe lo sai che per te e farti felice sarei pronto a fare non so cosa ed inoltre non ti nascondo che l'idea mi arrapa moltissimo… potrei cosi' soddisfare la mia bocca vogliosa di calda e fresca sborra appena munta e farmi prendere da dietro dall'altro'.
 
Solo che io non conosco nessun'altro e non mi azzardo a fare altri tentativi e lui 'non preoccuparti caro a questo ho gia' pensato io, d'accordo con Giorgio il panettiere... lui sarebbe felicissimo di poterti possedere e farti godere come sai fare tu'.
Io non stavo nella pelle ad udire questa sua proposta, dato che il panettiere era sempre stato un altro nei miei sogni erotici, che poi subito andavo a smorzare con una bella sega.
Anche lui era sulla cinquantina, ma verso i 60 credo, sposato pure con un figlio della mia eta' pressapoco; era ben tarchiato e aveva un bel pacco in mostra, che mi deliziava la vista fin da quando iniziai a fantasticare sugli uomini.
 
'Giuseppe amore mio, sono d'accordo su quanto mi proponi, anche perche' Giorgio e', assieme a te, sempre stato nei miei desideri incoffessabili e quindi, quando deciderete io non aspetto altro che esaudire i vostri desideri, di farvi godere entrambi come in paradiso'.
 
'D'accordo per un incontro a tre… ora pero' vieni qui, che te lo faccio vedere io il paradiso nel frattempo' e cosi' facendo mi attiro' a se e non vidi l'ora di affondare la mia bocca sul suo cazzo... ah quanto mi piaceva spompinarlo, passare la mia lingua bella grossa, sapientemente sul suo cazzo, facendole fare mille giravolte.
 
Lui chiudeva gli occhi, ansimava di piacere e mi sussurrava 'amore mio, troia mia, voglio che tu appartenga sempre a me e che soddisfi ogni mio desiderio, perche' lo so che e' questo che in fondo tu desideri, farti sbattere da due o anche piu' uomini non e' vero?' Al che io smettevo di leccargli il cazzo e gli dicevo 'si Giuseppe mio sono tuo e puoi fare di me quello che piu' ti piace, basta che tu me lo chieda... mi piace fare la troia e sentirmelo dire amore' 'certo bella puttana mia da quando ti ho incontrato non vedo l'ora di incontrarti e di possederti mmmmmmmmmmmm leccalo bene ora che poi lo zio Giuseppe ti sfonda il tuo bel culo ansioso di aprirsi a me e farsi possedere' e cosi' facendo mi rigirava a carponi e mi possedeva con foga e io che gemevo di piacere e un po' anche dal dolore… ma nulla era a confronto al fatto che ero allora in paradiso e non sarei piu' ritornato sulla terra.
 
Arrivo' cosi' il giorno fatale e si decise che potevamo incontrarci a casa di Giorgio, dato che i suoi erano fuori per un paio di giorni.
Come arrivai a casa sua, trovai gia' loro due ad aspettarmi e mi fecero entrare. Appena dentro Giorgio mi guardo' bene, si avvicino' e mi disse 'Antonio caro, ringrazio tanto Giuseppe, col quale ci conosciamo sessualmente da tanti anni, per averti portato a me, in quanto ho sempre desiderato farti mio, ma come sai qui in paese e' estremamente delicato esporsi'. Cosi' facendo si avvicino' a me e mi diede un lungo bacio languido e caldo, ficcandomi la lingua in gola.
 
Io lo abbracciai sempre piu' forte e gli sussurrai' Giorgio non sai cosa provo ad essere qui a far sesso con te e Giuseppe... sono anni che mi si arrapa ogni volta che ti vedo... desidero che questo nostro primo incontro sia seguito da tanti altri, vuoi?' 'Certo che seguiranno altri incontri ora che ci siamo incontrati e ora fammi vedere di che pasta sei, Giuseppe mi ha raccontato cose fantastiche su di te',  attirandomi a se e mettendomi in bocca il suo uccellone.
Rispetto al cazzo di Giuseppe il suo era qualche centimetro piu' lungo e oserei dire un po' piu' grosso, particolarmente la sua cappella era grossa e quindi sembrava veramente un fungo, ma da 25 centimetri.
 
Mentre io mi assatanavo sul cazzo di Giorgio, che mugugnava dal piacere, dicendomi 'Antonio dolce amore che bravo che sei... ah quanto tempo abbiamo perduto Giuseppe a farci questo bel ragazzo biondo, sempre nei nostri desideri da tempo, ma ora recuperemo il tempo perso velocemente' Giuseppe era gia' pronto col suo arnese in mostra e bello duro.
Decidemmo allora che io mi sarei messo carponi sul letto a succhiare e mangiare il cazzo di Giorgio, mentre Giuseppe da dietro mi stantuffava con gioia e immenso piacere, strizzandomi i capezzoli e sciorinando ogni impropero nei miei confronti 'Godi bella troia mia, ora ti monto che ti ricorderai per sempre questa chiavata te lo assicuro, oh quanto porcone che sei bella femmina vieni qua che ti chiavo a dovere, con somma goduria'. Io ogni tanto gli davo un contraccolpo, cosi' da sentirlo ancora piu' dentro in me.
 
Il mio cazzo era pure bello tosto e decisi che anche lui doveva godere di questa situazione a dir poco entusiasmante e bellissima. Non avevo mai provato il sesso a tre e questo inizio mi assecondava al massimo e godevo anche nel sentire il mugolii di piacere di entrambi i miei maschioni.
 
Sborrai io per primo sprizzando parti della mia sborra calda sulle cosce di Giorgio, il quale godeva da matti per il mio pompino 'Antonio caro questo e' un grande regalo che mi fai… un pompino cosi' non lo ricordo dai tempi del militare, sei fantastico, bella bocca mia, sei veramente fantasticoooooooooo' e cosi' dicendo mi innondo' la gola di sborra calda e gustosa che, sapientemente leccai tutta, mentre lui emanava dei rantoli e grida di piacere 'Antonio mia bella fica leccamelo tutto ...ah sei cosi' bravo' e continuava a emettere fiotti di sborra calda e dolceamara...........mmmmmmmmmm.
 
Al sentire le grida di piacere di Giorgio, sentii Giuseppe incularmi sempre con piu' foga e gridare 'Antonio mio ah ti innondo il culo tutto, prendila tutta la mai verga e senti i fiotti come ti irrorano ah godooooooooooo' Io mi stavo dimenado sempre piu' e alla fine rimanemmo tutti e tre esausti sul letto scambiandoci qualche bacio languido e guardandoci negli occhi con piacere, amore e consapevolezza che il nostro era unh trio destinato a durare a lungo nel tempo.
 
Ci assopimmo un po' credo, ma ad un certo punto, senti il cazzo di Giorgio premere contro il mio culo. 'Antonio mi sussurro', ora e' il mio turno di possederti per bene non credi? anche zio Giorgio vuole possederti e donarti nelle viscere il suo sperma… dai gioia fammi godere ancora' e cosi' facendo gli montai sopra, cercando di metterlo dentro il mio sfintere.
 
Come detto prima, aveva un cazzo bello tosto e, malgrado i miei sforzi, non c'era verso di farlo entrare.
Allora Giuseppe mi linguazzo' per bene il buso, facendomi godere intensamente ...'Amore si' chiavami con la lingua e lui sempre a spingerla dentro. Nel frattempo mi ero chinato a succhiare e tenere in tiro il cazzo di Giorgio, anche se non ce n'era bisogno, ma il desiderio mio era tosto pure.
Poi Giuseppe mi fece annusare un po' di popper 'vedrai gioia che questo ti aiutera' a prendere senza problemi il cazzone di Giuseppe e quando lui finira' di scoparti, verro' a fare una capatina anch'io, ti va l'idea bella troia nostra' e io 'Giuseppe si' lo sai basta che chiedi ed io eseguo per la nostra goduria massima di tutti e tre'.
 
Presi un'altra bella spalmata abbondante di gel e poi mi rimisi a cavalcioni sul cazzo di Giorgio… mio Dio che grosso che era e lo stavo prendendo in me nelle mie viscere per la somma goduria di entrambi.
Con le mani mi aiutai ad allargare il mio buco e sentii un'enorme cappella che voleva sfondarmi… al che' Giorgio mi disse 'non aver paura… ora sei pronto all'uso e ti faro' mio e godremo entrambi, ti penetrero' con dolcezza e amore … vedrai che ti piacera' bella puttana mia'. Lo senti scivolare dentro finche' la cappellona che era la parte piu' grossa non entro' facendomi male, ma continuai a scendere su di lui, finche lo ebbi tutto dentro, Lui inizio' allora dolcemente... piano piano a farmelo sentire su e giu' e io pure a dimenarmi sempre piu' finche' iniziai la mia danza sfrenata sul suo bel cazzo.
 
Lo montai bene, direi che una montata cosi' non l'aveva sperimentata mai probabilmente, ogni tanto da sotto mi ficcava dei colpi che mi facevano urlare di piacere e dolore e, alla fine mi riempi' il culo del suo prezioso carico; mi accosciai su di lui esausti e ci baciammo dolcemente, ma con grande passione 'Caro ora siamo marito e moglie, ti piace l'idea?; ora appartieni a me e a Giuseppe e siamo felici di farti da marito a turno ok bella femmina mia' 'Certo Giorgio sono tuo, quanto appartengo a Giuseppe... siete i miei uomini e vi amero' sempre'.
 
Giuseppe pero' aspettava il suo turno...'ora anch'io ti faro' volare in cielo vuoi amore?' Lui era in piedi dietro di me, mi piegai in avanti e senza preamboli mi sfondo' il culo ben aperto da Giorgio poco prima e inizio a montarmi..'vieni bella vacca mia, godi puttana, fammi godere e godi anche tu, che oggi te lo sei meritato, ti sei preso i cazzi miei e di Giogio ora sei ben sfondato e, alla fine ti condiremo come si fa con l'insalata' e giu' a stantuffarmi.
Giorgio intanto stava a guardare la scena con piacere, ogni tanto mettendomi in bocca il suo cazzo, giusto per riempire entrambi i buchi di accesso in me ed io me lo gustavo come un cono alla panna.
 
Giorgio e Giuseppe chiudevano il triangolo con le loro bocche e li sentivo ansimare di piacere.
 
Senza tanto badare, mi ritrovai a spompinare Giorgio e dare il contraccolpo a Giuseppe... entrambi erano fuori di se' ' dai che facciamo vedere a questa bella troia come si fa a svuotarci in tutti i sensi, dai caro il nostro bambino, la nostra puttana facci godere'...oramai eravamo tutti e tre inconsapevoli di quello che stava accadendo, ma ci piaceva e molto anche.
 
Entrambi vennero dentro di me, mi possedettero sborrando e imprecando le piu' torbide oscenita', ma io godevo pure e in pochi secondi svuotai anch'io il mio carico caldo.
 
Rimanemmo cosi' per qualche minuto, loro si muovevano in me dolcemente, finche' capii quello che significava 'ti condiremo come l'insalata'. Prima Giorgio in bocca, tenendomi la testa premuta al suo cazzone e poi Giuseppe in culo, mi pisciarono dentro e sentii una calda doccia lavarmi e la bocca e il culo.
Subito provai un senso di repulsione e volevo staccare la bocca dal cazzo di Giorgio, ma poi iniziai a gustarmela tutta con piacere e loro scaricarono definitivamente il loro carico di piscio caldo.
 
A quel punto cademmo esausti sul letto e dormimmo per un paio d'ore..entrammo nella vasca da bagno e ci facemmo al doccia in tre, non perdendo l'occasione di succhiarmi i miei cazzi con dolcezza e sapienza.
 
Fini' cosi' il primo incontro a tre… ce ne ritornammo a casa felici e soddisfatti, baciandoci dolcemente e innondando le nostre gole di saliva vogliosa e ci ripromettemmo di incontrarci di li' a qualche giorno.
Ero molto felice, avevo provato il sesso a tre, mi ero fatto fare in culo e in bocca e alla fine anche la doccia... strana bellissima sensazione... ora avrei avuto due maschioni cui accudire.
 

Antonio
 


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