ORSI ITALIANI MAGAZINE


In viaggio con il mio direttore

Un racconto di Livio Lapis


Da circa un anno lavoravo in una ditta e svolgevo le mansioni di segretario particolare del direttore, un uomo di 55 anni, alto, grosso, panciuto, peloso e un po' burbero. Era l'uomo dei miei desideri, ogni volta che andavo a colloquio con lui mi sentivo mancare il respiro, lo osservavo, mi eccitavo e cercavo sempre un contatto fisico ( anche solo sfiorargli la mano), avrei fatto qualsiasi cosa pur di andare a letto con quell'uomo. Sapevo che era impossibile, era sposato e per di piu' aveva una relazione con la segretaria che stava nella sua anticamera. Cio' nonostante i miei pensieri erano rivolti sempre a lui e non mi rimaneva altro che masturbarmi pensandolo nudo e cercando di immaginare il suo cazzo.

Ma a volte, quando pensi che una determinata cosa sia impossibile, il destino te la mette di fronte e ti da' l'unica possibilita' che non devi farti sfuggire.

Fu cosi' che una mattina mandandomi a chiamare nella sua stanza mi disse:

- Si prepari segretario perche' fra tre giorni verra' con me a Barcellona per concludere quell'affare di cui le ho accennato l'altro giorno, e' un affare molto importante e ho bisogno di lei considerato che parla bene lo spagnolo.-

Non mi sembro' vero, rimasi paralizzato tanto che lui guardandomi aggiunse :

- ma segretario mi ha capito?-

Dissi di si e dopo essermi ripreso dalla notizia, chiesi quando si doveva partire.

- Fra tre giorni aggiunse lui- .

Quella mattina non riuscii a lavorare, il mio pensiero fisso era quella partenza con il direttore e il fatto di stare accanto a lui mi eccitava tantissimo tanto che rimasi per tutto il giorno con una erezione pazzesca che non riuscii a contenere in nessun modo. Per tre sere consecutive mi masturbai pensandomi solo con il direttore, era una cosa meravigliosa, l'occasione della mia vita che non avrei mai immaginato e che dovevo sfruttare a qualsiasi costo.

Arrivo' il giorno della partenza e con due ore di anticipo mi presentai all'aeroporto. Lo vidi arrivare di fretta, con la sua ventiquattrore e, avvicinandosi a me mi chiese di seguirlo. Camminava molto svelto ancheggiando il suo grosso fondoschiena e ogni tanto girandosi verso di me mi esortava a essere piu' svelto. Salimmo sull'aereo e per tutto il viaggio mi parlo' di quell'affare istruendomi come mi dovevo comportare. Arrivammo a Barcellona e un taxi ci porto' in un elegantissimo palazzo dove c'era qualcuno ad aspettarci.

Per tutto il giorno trattammo dell'affare e dopo averlo portato a termine egregiamente, andammo a mangiare al ristorante. Il direttore era molto soddisfatto per come avevamo concluso, si complimento' con me e rilassandosi tolse la cravatta e si sbottono' la camicia. Guardai il suo petto villoso e per un attimo cominciai a fantasticare. Finimmo di mangiare ed erano le ore 20.00, e cosi' ci avviammo, con un taxi, verso l'albergo dove lui altre volte era stato. Arrivammo in albergo e dopo aver salutato cordialmente quelli della hall disse:

- la 204 prego! -

Ci accompagnarono due fattorini che dopo averci aperto la stanza e sistemato i pochi bagagli ci diedero la buona notte. Entrammo e mi accorsi subito che la stanza era molto lussuosa ma aveva un solo letto matrimoniale. Lui rivolgendosi a me disse:

- Siamo convenzionati con questo albergo e questa e' la stanza riservata alla nostra ditta, capisco che c'e' un solo letto matrimoniale ma, se lei non ha niente in contrario possiamo dormire assieme tanto siamo uomini, no? -

Dissi di si ma non riuscii a contenere la mia erezione al solo pensiero. Mi sedetti subito sul letto e togliendomi la giacca la misi subito fra le gambe cercando di nascondere quella protuberanza che si era creata fra le mie gambe. Lui comincio' a spogliarsi dicendo che aveva bisogno di una bellissima doccia e rimanendo in mutande disse:

- stasera sono molto contento, e' da mesi che penso a quell'affare e finalmente, grazie al suo aiuto, l'ho realizzato.-

Mentre lui si spogliava io non riuscivo a togliere gli occhi dal suo grosso corpo. ero come

ipnotizzato volevo parlare ma non riuscivo ad emettere alcun suono come se le mie corde vocali si fossero improvvisamente paralizzate. Entro' in bagno e rimasi solo nella stanza, non sapevo cosa fare, ero incredulo per quello che mi stava accadendo. Sentii il fruscio dell'acqua e in quel momento lo immaginai nudo, ero tentato di aprire la porta e di buttarmi fra le sue braccia, guardai dal buco della serratura e scorsi la sua grossa schiena piena di bagnoschiuma, l'erezione era a mille e non sapevo come fare per calmarla. Ad un certo punto usci' dal bagno con l'asciugamani attorno alla pancia e a torso nudo:

- faccia una doccia calda, disse, dopo questa lunga giornata e' indispensabile.-

Entrai nel bagno, chiusi la porta a chiave e mi sedetti nel water. Ero frastornato, avevo desiderato per due anni quell'uomo e ora si trovava solo con me nudo e per di piu' si doveva dormire nello stesso letto. Mi calmai un poco e dopo aver fatto la doccia uscii e lo vidi riversato nel letto a pancia in giu'completamente nudo. Il suo fondoschiena era enorme, e le sue spalle erano ricoperte da una peluria nera che sembrava una foresta, si giro' verso di me e disse:

- Vuole dormire a destra, a sinistra o al centro?-

Non seppi rispondere, balbettai qualcosa che nemmeno io capii il significato, lui vedendomi imbarazzato continuo':

- E allora venga, sa ho capito tutto, mi sono accorto come mi guardava mentre mi spogliavo e ho notato la sua erezione. Io non l'ho mai fatto con un uomo ma stasera voglio provare.-

Mi venne da svenire, non riuscivo a crederci, dall'asciugamani che avevo attorno al cinto spunto' il mio cazzo che assomigliava ad una mazza di baseball, mi avvicinai a lui non sapendo da dove cominciare, lo presi per il collo lo baciai e gli misi in bocca la mia lingua. Rispose al mio invito e sentii la sua grossa lingua arrivarmi quasi alla gola. Ci baciammo per alcuni minuti e dopo esserci staccati mi diressi con la bocca verso il suo pancione. Cominciai a leccarlo tutto scendendo fino al suo cazzo. Era meraviglioso, caldo e nodoso, grosso e duro come un'asta di ferro. Lo leccai avidamente e, mentre aspettavo il massimo della sua erezione, scesi verso i suoi coglioni mettendo in bocca le sue grosse palle. Quando capii che era il momento, mi cominciai a dedicare al suo pene prendendolo tutto in bocca e cominciando ad andare avanti e indietro senza fermarmi un attimo. Lui con le mani mi pressava la nuca facendomi arrivare la sua mazza fino alle tonsille, capii che stava per venire e di scatto mi fermai. Tolsi il suo cazzo dalla bocca e dissi:

- Ha mai inculato un uomo?-

Rispose di no e che lo voleva provare subito per capire cosa si potesse provare. Mi fece girare, mi mise in posizione e appoggio' la sua grossa e calda cappella sul mio buco che era pronto a ricevere.

Diede un bel colpo di reni e in un solo colpo mi infilo' dentro tutto il suo pezzo di carne. Mi sentii penetrare fino al midollo, provai un piacere enorme e venni copiosamente schizzando sperma dappertutto. Lui si eccito' ancora di piu' e comincio' a penetrarmi come un martello pneumatico , con una violenza incredibile lasciandomi senza fiato. Dopo almeno cinque minuti di costante martellamento urlo':

- Vengo!! Vengo!!-

In un istante sfilai il suo cazzo e lo misi tutto in bocca per ricevere il suo liquido Mi schizzo' dentro e sentii un fiotto di sborra calda allagarmi fino 'alla gola', lo ingoiai tutto e dopo averlo pulito per bene con la lingua, lasciai la presa.

E' stato bellissimo disse, ho goduto come un mandrillone non l'avrei mai immaginato.

Ero eccitatissimo, il mio cazzo non si era rilassato nemmeno per un secondo, era piu' duro di prima, la mia cappella era gonfia come un fungo e pulsava piu' forte del mio cuore. L'unico obiettivo era quello di mettergliela nel culo, ma non sapevo fino a che punto lui fosse d'accordo. Non persi tempo, vedendolo disteso nel letto mi attaccai ai suoi capezzoli e cominciai a succhiarli come un bambino succhia il latte dalla mammella della mamma. Con la mano mi diressi verso il suo buco, per capire quale fosse la sua intenzione e, poiche', da parte sua, non ci fu nessuna resistenza mi incoraggiai e piano piano cominciai a entrare il dito. Si giro' mettendosi a pancia in giu' e da questo capii che oramai era fatta. Andai prima con la lingua, untando con la saliva il suo buchetto , e poi lo dilatai con il dito. Si notava perfettamente che era vergine, sentivo le pareti del suo grosso culo pressare contro il mio dito, guardai il mio cazzo e mi chiesi come poteva entrare quella grossa mazza in un buchetto cosi' piccolo, era la prima volta che sverginavo un culo e quindi non sapevo cosa fare. Gli appoggiai la cappella e spinsi piano, sentii subito il suo corpo balazare in aria e lui che diceva:

- Basta!! Basta!! -

capii che era impossibile, ci voleva qualcosa che potesse lubrificare e far scivolare il mio pene dentro. Provai a pensare per un attimo, non potevo perdere l'occasione della vita, non mi diedi per vinto e riprovai: ma il risultato fu lo stesso. Mi venne un'idea l'unica cosa che potevo provare era il bagnoschiuma, andai in bagno insaponai la mia mazza e versandomene un po' nelle mani lo cosparsi attorno al suo buco e contro le sue pareti. Entrai nuovamente il dito dentro e mi accorsi che adesso scivolava meglio al suo interno, cercai di dilatarlo al massimo e riprovai ad appoggiare la cappella nuovamente contro il buco. Spinsi lentamente e stavolta non ci fu nessun movimento da parte sua ma sapevo che appena avrei spinto di piu' si sarebbe ripresentato il problema. Mi muovevo pianissimo facendo entrare la mia mazza millimetro per millimetro, guardai sotto e vidi che la cappella era quasi tutta dentro, volevo dare un colpo secco ma non gli volevo fare male, spinsi ancora un po' e sentii la sua voce ripetere:

- Basta!! Basta!! E' troppo grosso non puo' mai entrare, mi fai molto male- . Si tolse il cazzo dal culo e mi accorsi che sulla mia cappella c'erano gocce di sangue. Ci alzammo dal letto e ci andammo a lavare, la mia erezione non si fermava, volevo a qualsiasi costo entrare dentro quell'uomo. Lui vedendo il mio cazzo cosi' eretto si abbasso' e comincio' a leccarlo come un cono gelato. D'un tratto lo prese tutto in bocca e comincio' a succhiarlo poi, dopo averlo insaponato nuovamente con il bagnoschiuma disse :

- riprova dietro pero' tu stai fermo immobile, penso a tutto io - .

Appoggio' le mani al lavabo, si mise in posizione di pecorina e, presa la mia mazza la diresse verso il suo buco. Spingeva verso di me lentamente e di tanto in tanto si fermava per poi riprendere piano piano. Ero dentro quasi a meta' quando lui stesso mi chiese di spingere, lo feci piano e per mia fortuna non trovai nessun ostacolo. Ormai ero tutto dentro fino ai coglioni e fu lui stesso a cominciare ad andare avanti e indietro, mi chiedeva di entrare ancora e fu li che cominciai a pompare dando dei colpi decisi ma non molto violenti. Comincio' a dire:

- Si! Si! Si ! sfondami ancora, fammi sentire la tua carne dentro , e' bellissimo, non l'avrei mai immaginato.-

A sentire queste parole non capii piu' nulla, cominciai a fotterlo con violenza entravo ed uscivo senza che gli facevo piu' male, afferrai il suo cazzo e cominciai a masturbarlo, mentre lui ripeteva:

- Si! Si! Ancora, Ancora, andiamo a letto- . Sfilai quell'enorme mazza dal suo interno e ci diressimo verso il letto. Si sdraio', alzo' le gambe e lui stesso, preso il mio pene, se lo ficco' dentro. Oramai era abbastanza dilatato, entrai subito con un solo colpo e cominciai nuovamente a pompare, mi chiese che voleva assaggiare la mia sborra e uscendo la lingua me la infilo' tutta in bocca. Ero completamente in estasi e, non appena capii che stavo per venire, con uno scatto felino, gli misi la mazza in bocca sborrando sperma a quantita' industriali. Aveva la bocca piena e in maniera impacciata disse:

- Carissimo segretario, faremo diversi viaggi insieme per lavoro.-

Infatti almeno due volte al mese si partiva, anche se non c'era nessun affare da concludere ma soltanto per fottere, fottere, fottere .

LIVIO LAPIS