ORSI ITALIANI MAGAZINE


Il mio vicino di casa (terza parte)

Un racconto di Kabir

La mattina seguente mi alzai di buona ora. Entrai in bagno a lavarmi. Mentre mi lavavo e mi toccavo mi accorgevo che potevo infilarmi nel mio buco tre dita e ficcarle tutte e tre all'interno con estrema facilita'. Marco aveva fatto un bel lavoro e mi aveva finalmente aperto il buco del culo.
Mi piaceva molto farmi inculare perche' mi faceva godere alla grande mentre sentivo il suo corpo possente e villoso sul mio.
Uscii dal bagno e cominciai a preparare la colazione per tutti e due, mentre Marco dormiva ancora sul letto. Dopo una lunga e prestante chiavata aveva certamente bisogno di riposare per recuperare le sue energie.
Lo aspettai senza disturbarlo e ne approfittai per mettere in ordine le mie cose, stirare i nostri indumenti.
Quando si sveglio' mi chiamo': <Riccardo! Portami il caffe'!>
Io glielo preparai e glielo portai subito.
E lui: <Mhh.. buono questo caffe'! Vorrei farmi un bel bagno non appena mi alzo! Per favore, preparami la biancheria ed i vestiti puliti caro! Dopo faro' la colazione ed usciro'>.
Dopo Marco si spoglio' ed ando' a farsi il bagno. Poco dopo mi chiamo': <Riccardo, scusami vieni a lavarmi la schiena!>.
Io allora mi affrettai subito in bagno e cominciai a lavargli la schiena con la spugna.
Dopo Marco si alzo' e lo insaponai tutto anche il suo grosso membro e quindi lui si sciacquo'.
Gli portai gli asciugamani e lo aiutai ad asciugarsi la schiena. Poi andammo nella stanza da letto mi inginocchiai per asciugargli i piedi e le gambe.
Le unghie dei suoi piedi erano alquanto nere ed un po' trasandate. Quindi gliele ammorbidii con della crema e gliele tagliai e limai la superficie di alcuni calli che aveva.
Marco felice mi sorrise e mi disse: < Ma sei proprio un tesoro di ragazzo, meno male che ho sposato te!>. E mi diede un forte bacio e mi abbraccio' con  vigore, facendomi violentemente eccitare.
Ma quella mattina dovevo studiare almeno tre ore o piu' e non potevo lasciarmi andare.
Invitai Marco in cucina dove trovo' il suo toast con burro e marmellata. Mangio' con calma e poco dopo usci'.
Quella mattina finalmente potetti studiare ed avanzare con i miei studi.
Verso mezzogiorno preparai qualcosa di buono da mangiare. Marco torno' verso le 13.30.
Pranzammo e come al solito mi fece i suoi complimenti per il buon arrosto e le patate al forno.
Poi volle andare a farsi una pennichella e mi invito': <Riccardo, vieni a riposarti con me?>.
Ed io gli risposi: <Marco, devo lavare i piatti e dopo devo studiare, non posso proprio!>.
E lui: <Va bene, questa volta staro' da solo a letto>.
Ando' a stendersi verso le 14.30. Io ne approfittai per studiare ancora un paio di ore. Verso quasi le 5 di pomeriggio senti suonare il citofono, fuori c'era un acquazzone estivo. Io andai a rispondere e chiesi: <Chi e'?>
Mi rispose una persona dalla voce maschia e roca: <Mi chiamo Alberto sono un amico di Marco potrei salire?>.
Marco allora si alzo' era ancora in mutande e ando' a rispondere al citofono. <Alberto che c'e'? Quale buon vento ti porta?> E lui gli rispose: <Passavo da queste parti ma e' venuto un improvviso acquazzone, posso venire sopra?>
Marco gli  disse: < Ma certo caro! Vieni, qui c'e' Riccardo che ti dara' gli asciugamani e quant'altro ti serve!>.
Alberto era un pezzo di uomo alto muscoloso robusto e villoso. Insomma un vero manzo un capolavoro di virilita'. Non appena entro' comincio' a spogliarsi
Marco allora mi ordino': <Bene, aiuta ad asciugare il mio amico e dagli degli asciugamani per coprirsi! Io vado ancora un po' nella mia stanza da letto>.
Io asciugai Alberto. Provai un forte senso di eccitazione quando si tolse le sue mutande di color grigio. Non potevo essere indifferente a vedere il suo grosso e largo pene.
Alberto capi' che mi piaceva ed allora mi punto' la sua grossa cappella verso la mia bocca.
Il suo grosso pene emanava un buono ed intenso odore di maschio, tanto che mi fece arrapare.
Mi venne proprio in quel momento la voglia di prenderglielo tutto in bocca ed in una frazione di attimo, la pazza idea di farmi chiavare da quel maschione.
A all'improvviso Marco come sospettasse di qualcosa mi chiamo': <Riccardo vieni qua un attimo!> Io mi affrettai verso di lui.
E Marco: < Ti piace il mio amico?> Io arrossii. E lui: <Ma dai si sincero, dimmi che ti piace!>
Ed io gli risposi: <Si e' un bel maschio, mi sono turbato a vedere il suo grosso attrezzo e per un attimo ho sognato di prenderglielo in bocca!
Allora Marco chiamo' Alberto in camera da letto.
Alberto si tolse l'asciugamani e Marco mi disse : Dai Riccardo spogliati adesso ci divertiamo tra maschi!> Io mi tolsi frettolosamente i vestiti e dopo Marco mi disse. <Stenditi  per il largo nel mezzo del letto con la pancia in alto e prendi in bocca il cazzo del mio amico!>
Finalmente cominciai a leccare quel grosso cazzo il cui odore mi aveva eccitato molto, mentre Marco mi leccava dolcemente il buco del culo infilando infine dentro la sua lingua.

Sentii Marco cavalcarmi sopra e dolcemente mi inculo', mentre io prendevo tutto in bocca il grosso pene di Alberto.
Stavo in mezzo a loro e godevo da matti, mentre Marco mi sparava i suoi colpi dentro ed io mi gustavo quel grosso ed odoroso cazzo.
Alla fine Marco erutto' il suo sperma come un vulcano ed Alberto mi riempi' la mia bocca col suo caldo e cremoso latte. Fu quella la prima volta che facevo una cosa a tre e che facevo un pompa ad un altro maschio.
(continua)                                                         




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